A Cefalù l’intitolazione di una via allo scrittore castelbuonese Antonio Castelli
Sabato 9 novembre, si comincierà alle 16:30 con la Cerimonia di scopertura della lapide in Via Antonio Castelli (traversa di Via De Gaetani – Contrada “Santa Lucia”) segue alle 17:30 presso la Sala Consiliare del Comune di Cefalù Conferenza sulla figura dello scrittore Antonio Castelli:
Saluto del Sindaco;
“Cefalù nidifica sotto la Rocca, nel suo Grembo”, Relazione del Prof. Giuseppe Saia – critico letterario;
nel corso dell’incontro saranno letti, a cura del sig. Enzo Giannone, alcuni brani delle opere che Antonio Castelli ha dedicato a Cefalù.
A seguire sarà riascoltato l’audio dei discorsi di Leonardo Sciascia e di Antonio Castelli registrati il 18 febbraio 1986 in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria ad Antonio Castelli.
Antonio Castelli Compiuti gli studi classici a Cefalù, si laureò in legge a Palermo Fu collaboratore de Il Mondo, il settimanale di Mario Pannunzio e de Il Caffè di Giambattista Vicari. Nel 1962 pubblicò il suo primo libro “Gli ombelichi tenui” per la casa editrice Lerici (poi rieditato nel 1998 con introduzione di Natale Tedesco) e nel 1967 pubblico’ la sua seconda e ultima opera Entromondo per la casa editrice Vallecchi. Nel 1985 la casa editrice Sellerio pubblicò Passi a piedi passi a memoria, che e’ una raccolta di passi scelti dai due libri precedenti. La casa editrice Sciascia ne ha pubblicato l’Opera Omnia con il titolo Opere, comprendente anche gli inediti, a cura del prof. Giuseppe Saja.
Antonio Castelli, uomo schivo e fuori da lobby e circuiti letterari, non fu conosciuto dal grande pubblico nè valorizzato a livello di riconoscimenti letterari, sebbene fosse apprezzato da autori come Ennio Flaiano, Sebastiano Addamo, Leonardo Sciascia, suo amico fraterno e Vincenzo Consolo.
Ho partecipato a Cefalù, con alcuni miei alunni, alla trascinante conferenza del Prof. Giuseppe Saja sul nostro Scrittore, a 25 anni dalla sua tragica scomparsa. Castelbuono, che ad Antonio Castelli ha dato i natali e quel “fittone terragno” che tanta parte ha avuto nella sua produzione letteraria, ha si intitolato una via allo scrittore, amico stimato di Sciascia,Consolo e del pittore Bruno Caruso, ed ha in passato organizzato eventi per ricordarlo. Ma oggi ho avuto l’impressione che ci stiamo lasciando sfuggire l’occasione per valorizzare opportunamente un intellettuale che ha tanto da dire alla nostra società e tanti stimoli può offrire per la crescita culturale del nostro paese. Vero è che Cefalù rappresenta l’altro fittone “quello marino” che ha forgiato il suo carattere ed animato tante sue pagine al punto di meritargli il conferimento della cittadinanza onoraria. Sarebbe davvero il caso che le nostre Istituzioni, la cui assenza oggi a Cefalù è stata lamentata dalla Sig. Liana Di Pace vedova Castelli, ma anche le scuole operassero per mantenere vivo il ricordo di Antonio Castelli, magari con iniziative che nel tempo consentissero di apprezzare il grande cantore della nostra cultura contadina e cittadina, con la sua grande coscienza critica. Qualche idea l’avrei, ma mi riprometto di esprimerla nelle sedi proprie.
Ha ragione Angelo Ciolino,Antonio Castelli ha rappresentato un punto di riferimento culturale non indifferente per la nostra comunità. Io non sono potuta andare, per problemi di salute, all’incontro di Cefalù ma, sono sicura che le idee che io, Angelo ed altri abbiamo in cantiere, possano essere sviluppate per creare quella svolta cultura vera, di cui il nostro paese ha bisogno. Castelli, Caruso non sono solo intellettuali conosciuti e apprezzati nel mondo ma, per noi, devono rappresentare il nostro fiore all’occhiello. Tanto è stato fatto negli anni novanta per dare loro attenzione. Oggi credo che i tempi siano maturi per andare oltre e stilare insieme eventi culturali degni delle loro opere. Le Istituzioni culturali di Castelbuono devono lavorare per segnare la strada affinchè, la nostra cultura, esca dalle stanze e vada per le vie del nostro paese.
Concordo con lei, ma le ricordo che in passato è stato Sindaco del nostro paese e a quei tempi c’erano molte vie da dedicare ad Antonio Castelli.
Lei è stato anche mi sembra Direttore della scuola media e non credo che abbia “mantenuto vivo il ricordo di Antonio Castelli con iniziative che nel tempo consentissero di apprezzare il grande scrittore ….”
La via ad Antonio Castelli, a Castelbuono, è stata intitolata già nel 1998 ed in quell’occasione ho curato personalmente la realizzazione di una pubblicazione, fatta insieme al Comune di Cefalù, con copertina disegnata da Bruno Caruso e contenente l’inedito “Parti del discorso contadino”. Quanto poi al mio impegno di insegnante (non sono mai stato dirigente scolastico) ne possono parlare i miei alunni. Da chi sceglie un nickname cosi scientifico ci si attenderebbe un minimo di rigore nei dati e nelle informazioni. Le opinioni, invece, per fortuna, rimangono sempre libere.
Se quello che ha scritto corrisponde a verità sulla via di Castelbuono allora mi scuso con lei. Però lasci stare l’ironia su Keplero.
Google Maps non mi da nessuna via Antonio Castelli a Castelbuono, può indicarmi per favore dove si trova? Grazie in anticipo
Quindi se Google maps non dice, significa che la via non c’è. Quando si dice il metodo scientifico e la capacità di far deduzioni. Però lei s’è dato un nome da grande scienziato. Poveri noi. La via Castelli, se lei non vive sulla luna, congiunge il prolungamento dell’ex via Santa Croce (la dà G.m.?) con la provinciale per san Guglielmo. Questo già dalla fine del secolo scorso, quindi ben prima di Google maps
Quando si delega tutto a google si finisce per ridurre la realtà a ciò che dice la rete.
Dove andrà a finire il mondo quando non ci saranno più persone come Angelo Ciolino.
un saluto prof.
Ecco un altro che non sa leggere
si legge male quello che è scritto male.
Il metodo scientifico parte da deduzioni, ma lasciamo stare. Evidentemente lei non sa leggere. Non ho scritto che su google maps non c’è e quindi non esiste, ma ho scritto che non c’è e infatti chiedevo dove potesse trovarsi. Lei è stato gentile a dirmelo, tutto qui. Ma ancora una volta questo non significa che vivo sulla luna perchè altrimenti con lo stesso effetto potrei dire che lei è solo un provocatore. In ogni caso la domanda non era rivolta a lei, ma grazie lo stesso. Ora sicuramente, visto che ha molto tempo da perdere mi risponderà di nuovo, ma per me il caso è chiuso.