A Polizzi Generosa i funerali di Enza e Sofia, vittime di un terribile incidente d’auto. La chiesa gremita di gente si stringe al dolore dei familiari

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Non ci sono parole per esprimere il dolore che nelle ultime ore ha colpito l’intera comunità madonita per la prematura scomparsa di Enza Potestio e della piccola Sofia Geraci. Un maledettissimo incidente, lungo l’A 19, all’altezza di Sacchitello ha travolto per sempre un’intera famiglia, gettando l’ombra greve della morte sulle loro vite e dell’incomprensibile dolore sui propri congiunti, amici e su quanti avevano avuto la fortuna di conoscerle ed incontrarle lungo il loro cammino.

Un volo da un viadotto in un impatto la cui dinamica è ancora da chiarire per chi sta cercando di accertare le cause del disastro, ha spezzato la corsa di Enza e Sofia, lasciando Fabrizio rispettivamente marito e padre delle due vittime a lottare tra la vita e la morte in un ospedale del capoluogo siciliano, trasportato d’urgenza con un mezzo dell’elisoccorso.

Stamane, in un’assemblea religiosa surrealmente attonita e ancora incredula per l’accaduto, si sono svolti i funerali di mamma Enza e del piccolo angelo Sofia, in un manto di dolore e di commozione che ha fasciato i cuori degli astanti e di chi dal pulpito della chiesa del Carmine ha voluto esprimere l’estremo addio con una semplice testimonianza, ricordando i valori che hanno circonfuso la vita della 39 enne avvocatessa originaria di Polizzi Generosa, ma residente nel comune di Cefalù dove operava e viveva la propria quotidianità.

Una vita intessuta di alti ideali fatti di lealtà, di coraggio e di onestà professionale, che l’ha tenuta impegnata per tanti anni nel mondo dello sport, assieme alle tante ragazze che oggi si sono strette nel dolore attorno alla bara per renderle l’ultimo omaggio. Si, perché Enza era davvero impegnata nello sport e nel sociale e, come ha voluto ricordare un’amica, stava lavorando assiduamente alla preparazione di un libro che ricordasse i momenti salienti e gloriosi dello sport vissuto nella sua cittadina natale. Un impegno formidabile ed un sorriso sempre per tutti, perseguendo i suoi obiettivi nello sport, così come nella vita in maniera instancabile e sempre decisa.

Diviene sempre di più incomprensibile il vuoto generato da questa tragedia e, forse, sia per i familiari che per quanti l’hanno conosciuta, occorrerebbe solo riuscire a scrivere nel cuore di ognuno di noi le parole scandite dal parroco di Polizzi che ha officiato il rito funebre citando nell’omelia l’episodio della morte dei figli di Rachele con l’esclamazione riportata nel Vangelo: “Rachele  piange i suoi figli e  non vuole essere consolata”.

È tutta la comunità che piange i suoi figli e non può trovare consolazione per un destino così crudele. Il tempo, forse, e la fede potranno lenire questa “sanguinante ferita dell’anima” in coloro che hanno accompagnato la loro breve e fugace esistenza in questo mondo.

(Fonte: ilcaleidoscopio.info)

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