A Pollina la 1° sagra del cinghiale
(Riceviamo e Pubblichiamo)
Sono state tante in passato le occasioni di discussione sul problema dei cinghiali, ma non sono mai state trovate soluzioni definitive. Con la prima Sagra del Cinghiale vogliamo dimostrare che si può trasformare un fenomeno di disagio in possibilità di nuova ricchezza per il territorio, creando una filiera enogastronomica e turistica che dia una nuova forma di sbocco lavorativo al territorio.
Siete tutti invitati alla Sagra del cinghiale a Pollina domenica 15 dicembre.
Mattina nei boschi sulle orme dei cinghiali lungo due sentieri
spettacolari: uno verso le Gole del Tiberio (per escursionisti
esperti), l’altro nell’area attrezzata di Serradaino (famiglie). Poi
tutti nel centro storico di Pollina, con stand enogastronomici e
pranzo a base di cinghiale.
Nel pomeriggio visita guidate tra le piazze e le chiese di Pollina.
Per info, ticket e prenotazioni per le visite, chiamare i numeri del
manifesto o inviare una email a sagradelcinghialepollina@gmail.com
Sagra del Cinghiale
15 dicembre 2013 – Pollina
Per informazioni su ticket, come raggiungerci, ospitalità e altro rivolgersi a:
Comune di Pollina: tel. 0921.425009 – 0921.425426 – email:
sagradelcinghiale@gmail.com
Circolo dei Cacciatori: 3470376969
Casale Margherita: 3891365521 o 3475003077
Ufficio Qui Parco – Museo della Manna: 3395891254
Magda Culotta
L’ho sempre sostenuto quanto adesso a Pollina stanno cercando di realizzare, ho trovato solo scetticismo nei miei interlocutori. Il lavoro bisogna crearselo a forza di spallate e le occasioni vanno prese a volo. Il futuro dei giovani dipende dalla loro inventiva, nel sapere cogliere qualsiasi occasione, insomma, chi fa da se fa per tre. La risorsa,spontanea, dei cinghiali, adeguatamente gestita, rappresenta una fonte di ricchezza e di sviluppo dei nostri territori. Complimenti!!!
Se non si osservano le leggi tutto si può fare, la legge 33/97 regolamenta l’attività venatoria
l’articolo 21 alla lettera H riportato sotto VIETA L’UTILIZZO DI CARNI SELVATICHE, PER SAGRE E QUANTO SCRITTO SOTTO.
Sembra giusto chiedersi come si possa ORGANIZZARE UN EVENTO DEL GENERE, in più proposto dal Sindaco di POLLINA Onorevole Culotta tutto fà brodo e chi è preposto a vigilare si siede e mangia.
Poi mi chiedo chi ha autorizzato la caccia per effettuare la sagra. Se il Parco delle Madonie o la ripartizione faunistico venatoria. SARA UN EVENTO PER RILANCIARE POLLINA E IL TURISMO MA LE LEGGI VANNO RISPETTATE. MA in ITALIA LE LEGGI NON CONTANO MAI.
BUONA SAGRA DEL CINGHIALE.
Art. 21
Divieti
1. Salvo quanto previsto dalle disposizioni della presente legge, si osservano i divieti di cui all’articolo 21 della legge 11 febbraio 1992, n. 157. E’ vietato in particolare:
a) catturare, uccidere, detenere, vendere o acquistare esemplari di fauna selvatica;
b) l’esercizio venatorio nelle aree-rifugio e nelle zone cinofile;
c) sparare da distanza inferiore a centocinquanta metri con uso di fucile da caccia con canna ad anima liscia o da distanza corrispondente a meno di una volta e mezza la gittata massima in caso di uso di altre armi, in prossimità di “marcati”, “pagliara”, recinti ed altre aree delimitate destinate al ricovero ed all’alimentazione del bestiame nel periodo di utilizzazione agro-silvo-pastorale, nonché in prossimità di animali al pascolo;
d) cacciare sparando da cavallo e veicoli a trazione animale;
e) usare a fini di richiamo o cattura uccelli vivi nonché richiami acustici a funzionamento meccanico, elettrico, elettromagnetico o elettromeccanico, elettronici, telecomandati o radiocomandati, con o senza l’amplificazione del suono;
f) usare armi ad aria o a gas compresso, usare esplosivi e prodotti gassosi o affumicanti;
g) l’esercizio in qualunque forma del tiro al volo agonistico su uccelli, fatti salvi l’esercizio venatorio e le gare di caccia alternativa con cani da ferma e da riporto;
h) vendere, detenere per vendere, acquistare parti o prodotti derivati di fauna selvatica, non provenienti da allevamento, anche per sagre e manifestazioni a carattere gastronomico;
i) praticare l’esercizio venatorio nelle piantagioni arboree, nei boschi e nei terreni a pascolo cespugliato danneggiati gravemente ed estesamente da incendi verificatisi nell’anno in corso e nell’anno precedente;
l) usare mezzi o dispositivi elettrici atti ad uccidere o stordire, lanterne, fari, specchi ed altri dispositivi abbaglianti.
2. La caccia è vietata su tutti i valichi montani interessati dalle principali rotte di migrazione dell’avifauna, per una ampiezza complessiva di mille metri coassiale al valico.
3. Tutte le zone comunque sottratte all’esercizio venatorio devono essere delimitate da apposite tabellazioni, da installare a cura delle ripartizioni faunistico-venatorie, dei soggetti indicati negli articoli 24, 25 e 38, degli altri enti pubblici e privati che sono preposti alla vigilanza delle zone sottratte all’esercizio venatorio.
I commercianti e i ristoratori onesti devono pagare tasse su tasse per la tracciabilità dei prodotti, visite veterinarie, ispezioni della ASL, mentre i deputati del PD possono fare quello che vogliono. Buon appetito!
Amo il PD quando mangia