Acqua Geraci: i lavoratori preoccupati per il loro futuro
I lavoratori dell’Acqua Geraci sono preoccupati per il proprio futuro. Per loro si profila, dopo più di vent’anni di attività, la disoccupazione nonostante l’Azienda non sia in crisi. Questa volta la perdita del lavoro dipende dalla Regione Siciliana e dalla burocrazia regionale che vuole applicare due pesi e due misure riguardo la concessione dell’Acqua Geraci in scadenza la prossima metà del mese di novembre. Per questa Azienda l’Assessorato Regionale all’Energia, che da sempre ha prorogato e rinnovato le concessioni dei suoi beni in modo automatico, vuole applicare un sistema diverso e cioè la gara pubblica. Una disparità di trattamento palese ed infondata che costringerà l’Acqua Geraci a lasciare a casa e al loro destino tutti i lavoratori dipendenti e dell’indotto.
Famiglie che non potranno sfamare i propri figli a causa della burocrazia regionale, ditte che oggi lavorano attorno all’Acqua Geraci che saranno costrette anche loro a chiudere per volere della burocrazia regionale. Questo è quello che accade in Sicilia. La Regione costringe a chiudere un’azienda sana e florida, che paga fior di quattrini di tasse anche alla Regione stessa.
Tutto ciò è incredibilmente vero. I giorni passano e l’ansia dei lavoratori aumenta in attesa di incontrare l’Assessore all’Industria Salvatore Calleri e il Presidente della Regione Rosario Crocetta.