Aiuti covid, Castelbuono nell’elenco dei comuni decaduti per tacita rinuncia: interviene l’ass. Cusimano

E’ doveroso precisare che a Castelbuono tutte le famiglie, anche appartenenti a fasce di popolazione che, diversamente, non si sarebbero mai rivolte ai servizi sociali, che hanno manifestato dei bisogni o delle fragilità a seguito della pandemia e per le quali è stato appurato l’effettivo stato di bisogno, sono state aiutate.

L’Amministrazione ha accolto con piacere tutte le misure messe in atto dallo Stato e dalla Regione.

E’ necessario precisare che al Comune di Castelbuono sono state assegnate le seguenti somme con relative fonti di finanziamento, per un totale complessivo di € 404.777,29 così ripartite:

a) € 73.903,43 di cui all’Ordinanza della protezione Civile n. 658 del 29/03/20 ” ulteriori interventi urgenti di protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza  di patologie da agenti virali trasmissibili”;

b)  € 73.893,38 di cui alla Deliberazione del Comitato dei Sindaci del Distretto Socio Sanitario N. 33 n. 8 del 06/05/2020 di approvazione proposta progettuale MISURE DISTRETTUALI DI SOSTEGNO AL REDDITO EMERGENZA COVID-19 inerente la realizzazione degli interventi concreti di Sostegno al Reddito a copertura delle spese familiari dovute ad affitto, utenze, viveri, farmaci, ecc.;

c) € 51.714,00 di cui al D.D.G. n. 304/2020  del 4 aprile 2020 dell’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali;

d) € 73.903,43 di cui al  D.L n. 154 del 23/11/2020 Misure finanziarie urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da covid 19;

e) € 131.363,00 di cui all’art.53 del D.L. 73/21 Fondo di Solidarietà alimentare convertito in Legge il 28 Luglio n.108;

di queste somme, ad oggi risultano erogati € 170.459,00, innumerevoli sono state le istanze presentate e terminata la fase di lock down in cui era bastevole l’autodichiarazione, sono state tutte valutate con colloqui in presenza e periodici riesami mensili, dando priorità, in rispetto della legge,  ai non assegnatari di sostegno pubblico (RdC, Rei, Naspi, indennità di mobilità, cassa integrazione guadagni, altre forme di sostegno previste a livello locale o regionale) e solo successivamente ad integrazioni a questi ultimi.

Arriviamo quindi al DDG N. 1514 del 23 Luglio e spieghiamo perché Castelbuono rinuncia alla somma:

 in merito alla misura di sostegno regionale, prima trance pari al 30% ovvero € 51.714,00, l’ufficio ha proceduto con l’indizione del bando nel mese di Maggio 2021. Sono state presentate n.39 istanze di cui positivamente accolte solo 4, risultando evidente come la maggiore rigidità dei parametri rispetto alle altre misure messe in atto, in quanto  pensate in un periodo di totale lockdown, non erano più corrispondenti all’attuale realtà socio-economica e lavorativa. Basti pensare che anche da bando predisposto dalla Regione non possono accedere al contributo chi ha avuto un contratto anche di solo poche ore a prescindere dal reddito o sia percettore di NASPI o di  altra qualsivoglia forma di sostegno pubblico ecc; inoltre, le domande dei percettori di RdC o REM possono essere valutate solo in seconda istanza ma solo se inferiori ai parametri dei massimali del contributo regionale.

 Per tali considerazioni e tenuto conto che l’erogazione dell’ulteriore 70% del contributo regionale sarebbe stato possibile solo ad esaurimento della prima tranche pari ai predetti € 51.714,00 di cui al D.D.G. n. 304/2020  e comunque a seguito di un suo utilizzo almeno al 50%, vista anche la presenza di una congrua disponibilità economica in relazione ai numeri di utenti tutt’oggi beneficiari, frutto di un’oculata gestione dell’Ufficio Servizi Sociali, oltre all’ulteriore disponibilità data dal DL. 73/21 si è ritenuto di non accedere a tale 70% non recando comunque danno ad alcun cittadino, in situazione di reale disagio socioeconomico, non altrimenti soddisfatto, che ha ricevuto e continuerà a ricevere risposte positive al suo bisogno.

 Preme inoltre sottolineare che molti Comuni che non risultano ad oggi decaduti, non hanno comunque, raggiunto la soglia del  50% dell’utilizzo del contributo e quindi non accederanno al 70%.

E’  giusto comunicare tutto ciò ai cittadini, perché questa Amministrazione “non fa follie, ma attua logiche in ogni scelta che prende”.

L’assessore ai Servizi Sociali

Anna Lisa Cusimano

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