Amare vuol dire non dover mai dire mi spiace
(Di Paolo Cicero) – E così siamo arrivati al paradosso: chi evidenzia come problema lo spopolamento di Castelbuono per sollecitare una soluzione, diventa lui stesso un problema e deve essere addirittura allontanato dal paese reale, quello fatto dagli altri, dalla presunta gente perbene. Chi invece ignora il problema nascondendolo, come polvere sotto il tappeto, ama il paese. Una tesi curiosa ma non nuova: qualcuno ricorderà che anche i numeri del Covid, un paio di anni fa, anno sono stati influenzati da questa concezione.
Io non sono d’accordo: ignorare il male, seguendo il vecchio detto “Occhio che non vede cuore che non duole” non è una medicina ma il terreno di coltura ideale perché il male proliferi. E non credo esistano esempi basati sul successo degli occhi che non vedono o, peggio, che non vogliono vedere.
Qualcuno obietterà che il problema dello spopolamento di Castelbuono non esiste ed è una creazione artificiosa di chi vuole diffondere, per proprio tornaconto (quale tornaconto è tutto da scoprire) un’immagine distorta di Castelbuono. Peccato che questa tesi sia smentita impietosamente dai numeri, dalle statistiche. Numeri e statistiche che non parteggiano né per l’opposizione né per chi governa ma esprimono semplicemente il fluire di un fatto, non lasciando spazio alcuno all’interpretazione:
Chiunque può riconoscere nel grafico di sopra (fonte ISTAT, elaborazione TUTTITALIA.IT, entrambi enti che non parteggiano per l’amministrazione o l’opposizione di Castelbuono) una evidente decrescita della popolazione di Castelbuono dal 2001 al 2019 (e i dati della stessa fonte relativi al lavoro, indicherebbero preoccupazioni analoghe).
Probabilmente qualcuno obietterà ancora che si tratta di un fenomeno globale quindi non preoccupante dato che interessa Castelbuono come ogni atro paese della provincia di Palermo e della Sicilia. Ma anche qui, ancora una volta, i numeri dicono una cosa diversa:
Il grafico di sopra, delle stesse fonti del precedente, evidenzia che dal 2002 al 2019 Castelbuono vede diminuire la sua popolazione molto di più della media della provincia di Palermo e della Sicilia. Quindi non si può escludere che Castelbuono possa avere un problema specifico, più marcato di tanti altri comuni, forse proprio per la sua maggiore prosperità di base che rischia di diventare temporanea.
Chi è convinto davvero che segnalare questi aspetti significa voler screditare qualcuno o qualcosa e non invece, quanto meno, dargli chance di futuro non meno prospero di quello corrente?
Chi è davvero convinto che non bisogna preoccuparsi di questi aspetti o che evidenziarli, con il solo obiettivo di sollecitarne la soluzione, significa screditare il paese?
Chi è davvero convinto che chi ha il compito di amministrare e anche chi ha il compito di fare opposizione, per ciò che gli compete, non deve affrontare questo fenomeno?
Non si tratta di contrapporre uno schieramento politico, e relativi fan, all’altro come qualcuno vuole lasciar credere: non si tratta di enfatizzare o nascondere i fatti al solo scopo di avere ragione. Anche perché, in questo modo, chi è in grado di urlare di più o di unire più voci inconsapevoli al proprio coro può anche farsi ragione ma rischia di scoprire fra qualche anno che può “manciarisilla squarata”.
Bisogna piuttosto valutare oggettivamente la situazione e cercare le soluzioni possibili al fenomeno. Certo, è un problema difficile da risolvere: altre comunità non sono riuscite a trovare il bandolo della matassa. Tutto vero. Ma è anche vero che se non si prova seriamente a farlo, le cose non cambieranno mai. Se ci limitiamo a non guardare la realtà, magari nascondendola dietro concetti farlocchi come il “Paese reale” e il “Sistema paese”, si rischia di scoprire fra non molto che si è inseguita un’immagine, ingannevole o almeno solo temporanea, di paese dei balocchi.
Ecco perché invito a non considerare chi evidenzia problemi, documentandoli, come qualcuno che vuole screditare il paese: probabilmente quel qualcuno ama il paese tantissimo, a tal punto da rischiare l’impopolarità pur di evitare che il benessere attuale, presunto o reale, si possa trasformare in malessere fra qualche anno.
“Amare vuol dire non dover mai dire mi spiace” si diceva in un vecchio film e questo vale anche per Castelbuono: amare Castelbuono per me vuol dire anche evidenziare aspetti problematici perché si valutino, per non dover dire fra qualche anno che ci spiace non averlo detto o non aver ascoltato chi lo ha detto.