Ampliamento del Cimitero: “E se ci rinunciassimo?”

(Di Giuseppe Abbate) – Sono già passati oltre 15 anni da quando è partita la programmazione per l’ampliamento del cimitero comunale di Castelbuono e ad oggi 15 febbraio 2020 nulla di concreto e tangibile è stato realizzato nel luogo ove tale opera dovrà essere realizzata ( vedi foto allegata scattata in data odierna).

Per le riflessioni e per le  considerazioni finali di questo intervento ritengo non sia superfluo tracciare una, pur se sintetica purtroppo lunga, illustrazione del suo iter che ho avuto modo di seguire personalmente per più di 10 anni.

Nel 2004 è stata inviata alle Congregazioni, Compagnie ed associazioni similari presenti a Castelbuono (20) che nel  loro regolamento prevedono l’onere di assicurare  agli iscritti ed alle loro famiglie una decorosa sepoltura. In tali schede le associazioni invitateavrebbero dovuto indicare una serie di informazioni utili per la programmazione dell’ampliamento del cimitero ( n. iscritti , n. complessivo aventi diritto alla sepoltura, mortalità media annua , ecc.). Sulla scorta delle informazioni ricevute il progettista incaricato ha redatto un progetto esecutivo che, munito di tutti i visti, veniva presentato nella sala consiliare nel 2008 e posto all’attenzione dell’Amministrazione Comunale e di quanti ne avevano interesse. Da un primo sommario esame e da un altro successivo ben dettagliato è emerso ed evidenziato che tale progetto non poteva essere assolutamente preso in considerazione per una consistente serie di incongruenze e per la sua assoluta quanto pratica impossibilità di essere accettato dai concessionari dei lotti. Le osservazioni al progetto, che per brevità non sto ad illustrare, venivano illustrate in una dettagliata relazione  ,redatta a cura delle Confraternite, e presentata all’Amministrazione  Comunale che, dopo qualche tempo l’ha fatta propria.

In tale relazione venivano indicate le incongruenze ed esposte le  effettive esigenze  delle Confraternite e delle altre Associazioni similari che per la loro capillare diffusione a Castelbuono assicurano la sepoltura a non meno del 70% della popolazione . Ove le superiori richieste non fossero state accettate si rendeva vano l’ampliamento nella considerazione non banale che le spese sarebbero state a carico proprio dei concessionari dei lotti . Era,pertanto, necessario un nuovo progetto che tenesse in debita considerazione quanto richiesto. Il progettista incaricato elabora un nuovo progetto di massima, alla luce anche delle variate normative, e lo illustra nell’aprile del 2010 all’assemblea delle confraternite nella sala delle capriate alla Badia. Il progetto otteneva la pressochè totale approvazione dei presenti per cui poteva portarsi avanti con una certa celerità. Da tale data per più di due anni qualche sporadico incontro e zero risultati. Nel 2012 cambio di guardia al Comune e dopo diversi mesi dal suo insediamento la nuova Giunta Comunale, a seguito delle pressioni delle Confraternite, le convoca per affrontare, in termini concreti e spediti il problema ancora insoluto promettendo l’immediato nuovo incarico al progettista e l’approvazione del progetto definitivo. Tale promessa sfocia, nel novembre del 2013, in un protocollo d’intesa tra l’Amministrazione Comunale e le 20 confraternite ed associazioni similari, firmato alla presenza del segretario comunale in data 8 novembre 2013 nei locali della “Casa Speciale”. Con tale protocollo l’Amministrazione Comunale, rappresentata dal Sindaco Antonio Tumminello, si impegnava a realizzare nell’area preposta all’ampliamento 22 lotti edificabili di cui 20 per le Confraternite ed altre associazioni e due per il Comune oltre ad altri 29 piccoli lotti per edicole funerarie private. Il tempo massimo previsto per la progettazione, approvazione ,esecuzione e collaudo dei lavori ,formalizzazione della concessione dei lotti ai richiedenti veniva fissato in anni quattro a decorrere dalla data del citato protocollo Art.4. Con lo stesso documento Art. 3 veniva stabilito il prezzo delle concessioni  alle Confraternite  (€.15.000) ed i tempi e le modalità di pagamento . Si sanciva anche (Art.4) che superato il termine di anni quattro, senza la formalizzazione della concessione dei lotti, ciascuna Confraternita poteva svincolarsi dall’accordo ottenendo il rimborso di quanto già versato.

Ad oggi di anni ne sono passati oltre sei e nell’area interessata non è stato ancora piantato un solo picchetto . In questo lungo lasso di tempo è stato redatto ed approvato il progetto definitivo e quello esecutivo, è stato pubblicato il bando di gara,  sono stati affidati i lavori da oltre 6 mesi ma del loro inizio non è dato sapere e tanto meno della naturale loro conclusione con il conseguente collaudo. L’ampliamento del cimitero  sicuramente non è stata una priorità di nessuna delle Amministrazioni che si sono alternate alla guida del paese. In Giappone l’avrebbero realizzato in 15 giorni ed in Cina in solo 7 giorni.

Intanto alcune Confraternite, consapevoli dell’impossibilità di ottenere i lotti nei tempi promessi,  ed in serie difficoltà per l’assottigliarsi del numero dei loculi disponibili hanno dovuto procedere all’estumulazione delle salme nelle sepolture più datate nel rispetto delle normative vigenti e con spese non indifferenti. La Confraternita di Maria SS. Immacolata, che per prima ha provveduto alle estumulazioni, fra qualche anno dovrà effettuarne un’altra con ulteriori altre spese e pare che anche il Comune sia in difficoltà e dovrà procedere con analoghe estumulazioni.

Quanto sopra premesso è opportuno fare una seria riflessione sul  “probabile ampliamento”del cimitero perché :

  • era logico necessario ed urgente programmare un ampliamento del cimitero all’inizio dei primi anni 2000 nella considerazione che andava esaurendosi la scorta di loculi a disposizione delle Confraternite e dello stesso Comune, ma nessuno avrebbe potuto immaginare che non sarebbero stati sufficienti 15 anni oltre quelli che ancora passeranno ;
  • era logico anche perché per decenni non era stata più presa in considerazione la prassi delle estumulazioni di intere sepolture e poco sentita e compresa quella della cremazione.

Oggi, però, alla luce del lungo tempo trascorso e di quello che ancora trascorrerà prima dell’assegnazione dei lotti, la superiore logica viene a cadere :

  • perché alcune Confraternite hanno già affrontato notevoli spese per le estumulazioni già effettuate e altre ne affronteranno per probabili ulteriori estumulazioni visti i tempi biblici di ampliamento e concessione dei lotti ;
  • perché viene a cadere per queste la necessità di costruire una nuova sepoltura, agibile chissà quando e con costi assai onerosi (intorno a 150.000 €.) che vanno a sommarsi a quelli già affrontati per le estumulazioni ;
  • perché nuove sepolture, a partire da oggi ed in condizioni normali non potranno essere progettate, eseguite, definite e collaudate prima di 4 anni reperendo in questo lasso di tempo le ingenti somme necessarie . Quante Confraternite avranno disponibilità sufficiente per aspettare tali tempi ?
  • perché dal punto di vista urbanistico quello progettato sarebbe l’ultimo ampliamento possibile ed il problema si ripresenterebbe senza soluzione tra una ventina d’anni;
  • perché, sempre dal punto di vista urbanistico l’ampliamento stravolgerebbe l’armonica attuale configurazione geometrica con l’aggiunta di un corpo quasi estraneo e l’aspetto esteriore, muri in pietra nella struttura esistente muri intonacati nell’ampliamento.

Per quanto sopra è opportuno e logico che le Confraternite riflettano seriamente sulla necessità di questo ampliamento che, se indispensabile 10 – 15 anni fa non lo è sicuramente oggi. L’unica alternativa possibile  è costituita da organiche e programmate estumulazioni.

G. Abbate

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