Ancora guerra in Europa

(Riceviamo e pubblichiamo) – Ancora guerra in Europa, nella nostra Casa. Sembrava impossibile, ma dopo la Jugoslavia delle pulizie etniche e dei bombardamenti sulle città, adesso tocca all’Ucraina.

Sotto un debole intonaco farcito di questioni linguistiche, storiche, religiose, facilmente traspaiono ancora una volta gli imperialismi, gli interessi economici, la sete di controllo delle miniere, dei porti, dei campi di grano, delle industrie ucraine.

Siamo tutti indignati per la nefasta guerra di Putin, siamo tutti compatti e concordi nella solidarietà incondizionata al popolo ucraino, nella condanna del cinico aggressore, ma ci viene difficile allinearci acriticamente con la retorica dei governi che hanno alimentato diffidenze e sete di rivalsa, non esitando a riempire l’Europa di missili e basi militari, alcune a poche decine di chilometri in linea d’aria dalla nostra terra.

Come cittadinanza attiva questa volta siamo impotenti. Chi crede, si affidi alla preghiera, e tutti insieme alimentiamo la speranza e diffondiamo segni di pace in ogni modo e momento che possiamo.

Siamo soprattutto vicini ai nostri ragazzi e ai nostri giovani, le generazioni che più facilmente possono essere preda dello sconforto. Diciamo loro che la pace è anche ora, in quello che diciamo e facciamo ogni giorno, e che, se lo vogliamo davvero, essa vincerà.

Costituente per la Castelbuono di domani

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