Ancora un grave caso di inquinamento ambientale nel Parco delle Madonie

Ancora un grave caso di inquinamento ambientale nel Parco delle Madonie

 

Un altro grave caso di inquinamento ambientale è stato rilevato nel Parco delle Madonie,  in contrada Piano Zucchi nei pressi del rifugio Orestano, per l’esattezza nel Vallone Madonie, in un’area molto estesa comprendente le zone A e B del Parco.

La scoperta è avvenuta grazie ad una segnalazione fatta al WWF Madonie che da 5 anni, oltre a dedicarsi all’ambiente in ogni suo aspetto, svolge anche attività di controllo nei territori del Parco.Immagine11

“Una scoperta raccapricciante”  per Gioacchino Cannizzaro, presidente del WWF Madonie, che ha sollevato la questione nel corso di un incontro pubblico che si è svolto sabato scorso, presso il centro sociale di Isnello, in presenza del sindaco Pino Mogavero e del dott. Salvatore Carollo,  direttore dell’Ente Parco delle Madonie.

Come affermato da Gioacchino Cannizzaro  “è tempo di voltare pagina, non mancheremo di fare i nomi e le opportune denunce. Ed in tal senso credo che sia necessario creare una rete di controllo del territorio, che coinvolga non solo l’Ente Parco e il Corpo Forestale, ma che parta dal basso, dal singolo”.

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Nel vallone tra il costone roccioso ed il rifugio Orestano, in cui si trova la discarica abusiva si concentrano peraltro alberi monumentali di grande interesse ambientale.

Scendendo già lungo il sentiero che porta al vallone, sono stati rilevati, come mostrano le foto in allegato, una quantità enorme di spazzatura: rifiuti speciali come bombole per il gas, oggetti metallici di vario genere, pneumatici, oggetti in plastica e in vetro di vario tipo e dimensione. La discarica, inoltre, non è esattamente localizzata in un punto,  ma stranamente i rifiuti sono spalmati omogeneamente su tutta l’area.

 

“ il problema ha una sua complessità.  La salvaguardia  ambientale ha un costo, che tuttavia non viene più programmato nei bilanci di spesa dalla politica. Il Parco è un’istituzione che non può operare efficacemente, poiché ormai da diversi anni non gode di finanziamenti significativi e mirati alla salvaguardia.” Lo afferma il sindaco Mogavero, che chiarisce: “io segnalerò ufficialmente il problema all’Ente Parco affinché solleciti il Corpo Forestale ad aprire un’indagine.”

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Per Salvatore Carollo, direttore dell’ Ente Parco, le immagini dei rifiuti abbandonati feriscono e aggiunge: “se è vero che la tutela ambientale ha un costo e più che mai vero che la non tutela ha un costo anche maggiore. Credo che questi fenomeni siano frutto di una sotto-cultura ambientale, che tuttavia sta diminuendo negli anni. In qualità di direttore dell’Ente Parco, su segnalazione del WWF Madonie, ho già richiesto l’inizio delle indagini al corpo forestale”.

Alla fine dell’incontro diverse considerazioni sono state esposte da alcuni giovani partecipanti i quali, oltre al problema dell’abbandono dei rifiuti, hanno evidenziato altre problematiche, come l’incuria e la quasi totale assenza di manutenzione delle strade che attraversano il Parco e l’enorme piaga ambientale costituita dalla proliferazione incontrollata dei Suidi. E’ da Immagine3sottolineare che su quest’ultima questione, sia il presidente del WWF Cannizzaro, sia il Sindaco Mogavero, sia il direttore del Parco Carollo concordavano che l’unica soluzione attualmente realizzabile consiste nell’eradicazione completa dei suidi mediante abbattimento controllato.

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