Antonio Alessandro. Lettera di Riflessione sul dibattito “Cine Teatro Le Fontanelle”

(Riceviamo e pubblichiamo) Ieri sera ho avuto l’opportunità di leggere la lettera aperta dell’Avvocato Mario Lupo ed il rimprovero pubblico rivolto al Sindaco di Castelbuono.
Premetto che anche io, ormai da qualche tempo per “motivi personali…. ed aggiungo anagrafiche” spesso mi sveglio la notte mi giro e mi rigiro, ma alla fine avendo la grande fortuna di svolgere un lavoro che mi consente di sfruttare al massimo le ore notturne e/o mattutine, le ho ormai dirottate in una opportunità produttiva.
Devo confessare che da sempre nutro nei confronti dell’Avvocato Mario Lupo, profonda ammirazione e grande ed immutata stima dovuta anche ai ricordi familiari, potendolo annoverare “tra i sinceri e consiglieri amici di mio Padre”.
Ho come l’impressione che noi Castelbuonesi forse arrogandoci il diritto di nascita in un luogo che Madre Natura ha oggettivamente dotato di bellezza pensiamo che il nostro paese sia “l’ombelico del mondo” e/o che il luogo fisico della “fiumara” possa rappresentare le colonne d’Ercole da non valicare in quanto oltre c’è l’ignoto.
Adesso qualcuno, che avrà la pazienza di leggere questa (spero non noiosa lettera) si chiederà che c’entra tutto questo con il “Cine Teatro Le Fontanelle”. Non il Teatro di Castelbuono come ha la fortuna di ricordare per età anagrafica l’Avvocato Lupo, ma il Cine Teatro Le Fontanelle come tutti quelli della mia generazione ma anche quelli di prima e quelli dopo, lo conoscono.
Il Teatro di Castelbuono, che a dire di chi ha il ricordo, pare fosse un piccolo capolavoro di Urbanistica seicentesca, e che dovesse la sua fortuna oltre che alla lungimiranza di chi lo ha fatto costruire, anche alle compagnie teatrali dell’epoca che trasferendosi dalle grandi città Palermo Verso Messina soggiornavano a Castelbuono in quanto dotato di Teatro e geograficamente posto quasi a metà strada.
E forse e grazie a loro che a Castelbuono nel tempo si è diffusa la cultura teatrale anche nei ceti popolari.
Il “vecchio teatro”, come ebbe la possibilità per ragioni anagrafiche di conoscerlo, con la fila dei tre palchi, la sala, e l’ampio palcoscenico l’Avvocato Lupo non esiste ormai più da tantissimo tempo, io capisco le posizioni nostalgiche conservatrici, ma oggi ci ritroviamo un ingombrante edificio che a detta di tutti ha un impatto ambientale notevole che stona e deturpa l’area Castellana.
Capisco anche la diversa percezione che tutti oggi abbiamo verso il senso estetico , ma mi pongo alcune domande fino a quando il “Cine Teatro le Fontanelle” che di fatto era diventato polivalente in quanto Piu Cinema e meno Teatro Piu Veglione o Sala conferenze e meno Teatro nell’ immaginario collettivo non era quell’ ingombrante e brutto corpo estraneo fuori contesto voluto dall’allora Amministrazione Social Comunista, ma piuttosto di una tardiva cultura neoclassica che prevedeva imponenza e funzionalità di fatto accettato da tutti, ora a parte l’ abbandono ed incuria , mi pare che la struttura urbanistica sempre quella era , voglio dire che i tempi cambiano e con esso anche il modo di vedere di percepire ed osservare le cose.
Io non ho competenze tecniche per potere esprimere opinioni sul progetto, mi limito quasi da spettatore esterno (ma da Castelbuonese) ad osservare il dibattito e se mi è consentito di partecipare.
Non conosco benissimo la variegata composizione dell’apposito Comitato pro Teatro, tranne alcuni di loro, ma non capisco dove stia la contrapposizione c’è una Amministrazione Comunale, che per dittatura di tipo Sovietico è contro il Teatro? non mi pare da quello che ho letto che il progetto preveda che non si debbano tenere manifestazioni teatrali, ora al di là del Phatos che anima coloro che sono cresciuti a pane e teatro, vediamo se è possibile un punto di incontro tra le diverse esigenze della popolazione in maniera pragmatica è non strumentale :
1) La prima domanda che mi viene spontanea è vi è l’esigenza di avere a Castelbuono un Teatro Stabile?
2) Qualcuno si è presa la briga di calcolare i costi di gestione di un Teatro Stabile?
3) Quante manifestazioni teatrali si svolgono in un anno?
4) Il progetto polivalente consente di effettuare le manifestazioni Teatrali oppure ne limita la funzione?
Se l’approccio non è strumentale, e le osservazioni e/o richieste sono legittime e non alterano il progetto non vedo per quale ragione i progettisti e/o l’Amministrazione Comunale, non dovessero accoglierle.
Posso anche sbagliarmi ma se l’atteggiamento è una prova di forza con la raccolta di firme di Illustri personaggi artisti ai quali viene posta la domanda senza conoscere il contesto “Scusi lei è a favore del Teatro o del centro polivalente “per usare un eufemismo un poco azzardato e come chiedere ad un calciatore tu vuoi il campo di Calcio con l’erbetta oppure quello in terra battuta “o chiedere ad un bambino tu preferisci l’ovetto Kinder con la sorpresa o quello senza sorpresa “.
Anche alcune battute sulla detenzione della “Kultura” come appannaggio di una categoria può sembrare un atteggiamento “Radical Chic” ed essere interpretata offensiva, e magari determinare risposte inopportune.
Da qualche anno circola la frase che la Bellezza e la Cultura salveranno L’ Italia , a me sembra uno slogan vago ed inconcludente, e la conoscenza della Bellezza e della Cultura che possono salvare l’ Italia ed anche i centri minori che per tradizione e per lascito generazionale sono pregnanti di Cultura e Bellezza , e siccome molto spesso o quasi sempre, essa è stata tramandata e non costruita , va coltivata e preservata e soprattutto divulgata e resa fruibile , pertanto non è importante avere la bellezza e la cultura , che non è una virtù contemporanea ma è importante farla conoscere ed apprezzare .
Da anni si dice che la Sicilia potrebbe essere la California D’Europa, che con il nostro clima il nostro Patrimonio Artistico Culturale , eno-gastronomico siamo seduti sopra l’ oro , io a forza di sentirlo dire sono diventato quasi vecchio , nel frattempo il mondo è cambiato e La nostra Sicilia è sempre più distante dai grandi circuiti del Turismo Internazionale, un mio amico cliente albergatore , ogni tanto mi snocciola le statistiche sull’ Industria Turistica Siciliana che determina la maggiore voce del Pil :
La Sicilia negli anni buoni ante Covid ha fatto registrare 7.000.000 di presenze turistiche che sono quasi un decimo delle presenze del Veneto; ma anche un decimo delle presenze delle Baleari che sono Isole come noi con un territorio assai più modesto ed anche di Malta che nei confronti della Sicilia è uno scoglio fa registrare 9.000.000 di turisti l’anno.
Per concludere e per giustificare la divagazione mi sia consentito di dissentire dall’ Avvocato Lupo quando chiede al Sindaco qualunque sia lo stato della progettazione, sia preferibile bloccare tutto e ripartire da capo, anziché sperperare tanti soldi per realizzare un’altra e perciò tutto sommato inutile “sala” multi usi in un luogo che ha ben altri precedenti. (Le raccomando in proposito di aprire, se ancora non lo ha fatto, il libro di Antonio Mogavero Fina “Castelbuono – Sintesi storico-artistica”, da me curato e pubblicato dalla Tip. Le Madonie nel dicembre del 2002. A pag. 30 troverà una bellissima immagine che riproduce l’interno del seicentesco teatro con i nomi delle famiglie che utilizzavano tutti i palchi dei tre livelli prima del 1850).
Con tutto il doveroso rispetto per lei e per la figura dell’eminente storico citato e per le nostalgiche posizioni conservatrici di un tempo che ci tramanda la bellezza, ma che adesso non esiste più, ritengo che l’ Amministrazione Comunale attuale e quella futura , a prescindere dall’ orientamento politico, abbiano il dovere di non disperdere il finanziamento pubblico e di dotare il nostro paese di una struttura che sia gradevole dal punto di vista urbanistico ed estetico e funzionale per gli usi della comunità senza veti alcuni e senza posizioni preconcette.
In Una Democrazia chi governa per legittimazione Popolare ha l’onore e l’onere di decidere le sorti in quanto classe dirigente nel rispetto di tutte le istanze ed ascoltando i cittadini ma senza prevaricazioni di parte.
Castelbuono 21/02/2021
Il Cittadino Antonio Alessandro
Carissimo Antonio Alessandro, ho letto interamente la tua lunga ed articolata risposta a quella dell’avvocato Mario Lupo. Non ho la pretesa di rispondere a tutto ma qualcosa non riesco proprio a tenermelo dentro. Spero che altri lo faranno in maniera molto più articolata e puntuale di me.
Prima risposta.
A Castelbuono posso assicurarti che vi è una vera esigenza di avere un teatro stabile, il quale oltre ad essere utilizzato dai gruppi teatrali presenti, verrà utilizzato anche da gruppi che pur non occupandosi di teatro hanno bisogno di uno spazio adeguato, principalmente coperto e completo delle necessarie infrastrutture che mi pare nell’attuale progetto non siano previste.
Al bisogno, come del resto è sempre stato, lo stesso teatro potrà essere utilizzato per altre iniziative con esso compatibili.
La domanda che ti faccio io invece è la seguente:
– Perché a Castelbuono non vi è l’esigenza di un teatro stabile?
Per quanto riguarda i costi di gestione, devo purtroppo dirti che questa è una domanda pretestuosa, in quanto a differenza del teatro comunale di “Ivrea” dove qualcuno che tu conosci, avrebbe informato il sindaco che in quel comune ascendono a 750.000 €, non penso che sia il caso nostro, dove da sempre, e chi scrive ne ha avuto esperienza diretta, da noi si è sempre usato che dall’, incasso lordo, tolte le spese comuni (SIAE ecc..) il resto si divideva a metà, tra la gestione ed il gruppo che si esibiva. Quindi la gestione di conservava interamente quanto incassato, mentre noi del gruppo andavamo a mangiare una pizza e se rimaneva qualcos’altro si caomprava materiale per il gruppo.
La stessa cosa si faceva quando andavamo fuori Castelbuono o con i gruppi che venivano da fuori.
Se tu sei a conoscenza di altri costi di gestione ti prego di rendermi edotto.
Non intendo dilungarmi ancora, però ti pongo un’altra domanda:
– come mai la domanda sui costi di gestione, nel momento in cui si è dovuto rifare il campo sportivo, dove fra l’altro, la gestione di una squadra di calcio implica spese di gestione molto più importanti di quella di un teatro non se l’è posta nessuno?
Con questo non voglio assolutamente affermare che non bisognava rifare il campo di calcio, ma non capisco il perchè Castelbuono non debba essere dotato di un teatro vero e proprio invece che di una struttura adattata all’uso.
Infine, per quanto riguarda il tuo riferimento alla “prova di forza” ti posso assicurare che da parte mia e da coloro con cui ho avuto delle conversazioni al riguardo, non esiste nessuna volontà di prevalere sull’amministrazione, semmai la cosa la vedo al contrario, nel senso che forse è qualche altro che ammettendo un lapalissiano errore ha paura di dimostrarsi debole.
Non è assolutamente così, gli ho scritto in una risposta ad un suo post,
DI UMILTÀ NON È MORTO MAI NESSUNO!!!
Finalmente….un Castelbuonese in grado di fare una valutazione oggettiva…evvai!!
Esatto…dite che non volete Mario Cicero e chiuso il discorso…vi ricordo che la filosofia e quella cosa che con la quale o senza la quale tutto rimane tale e quale…e finiamola…prima non rieleggiamo Tumminello ma Cicero…ora c’è Cicero e non vogliamo Tumminello…Si avverte un’enorme incongruenza…e basta no??!!Facciamo il Teatro, centro polifunzionale chiamatelo come meglio vi aggrada ma facciamolo…perdendo questo finanziamento cosa guadagniamo? La vincita contro l’attuale Sindaco e poi? Arriverà un’altro che ha altre idee cui tanti si opporrano…e poi? e poi? Troppe teste a comandare non funzionano!!!
Antonio, complimenti per la ineccepibile, precisa e inequivocabile risposta all’Avv.to Lupo. Professionista, quest’ultimo che ho sempre stimato per il suo passato. Però, mi consenta Avvocato, come può uno colto come Lei arrivare a chiedere al Sindaco di bloccare i lavori, ormai prossimi all’avvio, consapevole che ciò farebbe perdere il finanziamento? Questo mi convince ancor di più che il suo atteggiamento e quello dei promotori della raccolta firme, pro teatro, non è altro che uno strumentale attacco politico da campagna elettorale all’attuale Amministrazione Comunale. È questo conferma ancor di piu che tali comportamenti hanno sempre danneggiato ed impedito la rinascita della nostra Sicilia.
Sminuire e stigmatizzare cacofonicamente il dibattito in essere ridimensionandolo a pura strumentalizzazione di matrice politica per finalità puramente elettorali ribadisce quanto questa comunità necessiti un vaccino contro tutto ciò: IL TEATRO!
Analisi lucidissima, complimenti, che conferma quello che abbiamo sempre sospettato: che le raccolte di firme , a sostegno di questo o di quello, hanno da sempre danneggiato ed impedito la rinascita della nostra Sicilia. Immagino che si riferisca, soprattutto, a quella effettuata in soccorso del Sig. Cicero prima delle ultime elezioni amministrative. Quando si dice il cattivo esempio. A quella raccolta si sono ispirati i promotori del manifesto, sicuramente. Non finiremo mai di ringraziarla, Sig. Prestianni, la sua è una lectio magistralis di scienze Politiche
Scopri la natura, scegli la cultura, vivi Castelbuono……. che poi io giorno 21 febbraio ti piazzo un autovelox in via Cefalù, alle quattro del pomeriggio,e ti faccio scoprire la natura, la cultura e il volto migliore dell’amministrazione comunale di Castelbuono. E appena ti arriverà la multa non la finirai più di dire: grazie Castelbuono!!!
Signor Prestianni, sorvolando sulle ragioni che lei avrà avuto per formulare questo suo commento a sostegno, le diciamo che noi non tolleriamo che lei utilizzi questo frasario provocatorio e irriguardoso della nostra dignità di persone libere, che osano dissentire da scelte amministrative di cui vediamo lei, e (sempre meno) altri, entusiasti e disinteressati sostenitori. Dica, invece, alla gente di Castelbuono in che modo lei ha contribuito, e quando, a far rinascere la nostra terra.
Premetto che il frasario provocatorio è irriguardoso delle persone libere, viene di sovente utilizzato da voi e dagli “anonimi” di questo social. Io ho espresso un mio pensiero in risposta alla lettera dell’Avv.to Lupo. E lo confermo. Poiche’ dietro al Comitato delle Fontanelle ci sono persone ben identificate rispondo alla domanda di dire alla gente di Castelbuono in che modo io abbia contribuito alla rinascita della nostra terra. Ebbene sono andato in pensione nel 2005 e subito mi attivai per rivitalizzare l’amore allo Sport, specialità bici. In seno alla Polisportiva nacque Castelbuono Pedala. Ciò ha consentito ha tanti ragazzi di appassionarsi ed avvicinarsi a questo sport. Nel 2017 è
nata l’ASD Castelbuomo Pedala, della quale mi onoro di esserne il Presidente.Attualmente gli iscritti praticanti siamo 36. Annualmente vengono organzzate almeno quattro manifestazioni, grazie anche al patrocinio dell’Amministrazione Comunale, Cursa du Crucifissu, Raduno mtb, Pedalata dell’amicizia e gimkana bike per bambini da 6 ai 13 anni. Posso anticiparvi pure che grazie all’Amministrazione Comunale, sensibile a queste iniziative, nascerà a Castelbuono una scuola bici. Ciò consentirà a tantissimi bambini di apprendere fin da giovanissimi i fondamentali della disciplina e la pratica del sano sport. Credo di poter affermare che qualcosa tentiamo di fare. Ancora un’altra riflessione, per tre anni di fila io e la mia Signora ci siamo abbonati e settimanalnente ci recavam9 al teatro a Palermo. Ora non lo posso fare causa doverisa assistenza suocero 96enne.Da Castelbuono partivamo 10 coppie ma non ricordo mai di aver visto, non dico sistematicamente, ma almeno sporadicanente componenti di Codesto Comitato. Certamente può anche essere una coincidenza. Buona giornata a chi legge.
…Punto e basta. Tutto il resto è aria fritta.
Comunque, tutti siamo diventati esperti di teatro, di finanziamenti e di altro… riflettiamo prima di parlare!
Ill.mo Sig.Prestianni la parola d’ordine e uscire allo scoperto , fare leva che si perde il finanziamento ….. Questa strategia non paga, il copione su quello che gli attori devono recitare non funziona .Deve avere rispetto delle associazioni che non lo vogliono u cammarunu . Sono disponibile a partecipare alle sue conferenze sull’analisi della Sicilia che non decolla .
Credo che il punto di partenza sia il Cine Teatro Le Fontanelle. Non capisco perché per qualcuno è sbagliato fare la domanda ” vuoi ancora il teatro?” (E che caspita c’era il Teatro). Ed è pure sbagliato chiederlo anche ad attori professionisti e non. Per cui se al posto del campo di calcio Luigi FAILLA la prossima amministrazione decidesse di fare un campetto di calcetto, un spazio pic-nic e un parcheggio, un eventuale comitato pro stadio cosa dovrebbe chiedere? Dovrebbe o no porre la domanda a calciatori fruitori dell’ attuale stadio? Per quanto riguarda il finanziamento son d’ accordo con l Avv. Lupo, se i Castelbuonesi vogliono un Teatro non possiamo fare altro per non perdere il finanziamento, sempre che ciò non sia una scusa se fare altro.
Firmaiolo il suo anonimato, come del resto quello di tutti gli altri anonimi, parla da solo. Non avete il coraggio di esporre i vostri pensieri in maniera palese. Siete semplicemente dei vili. Ti ( e passo al tu) perché potresti essere un ragazzo, posso assicurare che nella raccolta di firme, spontanee, che fecero per la candidatura a Sindaco di Mario Cicero io non ho firmato. Però ho condiviso subito il suo programma perché era ed è espressione di vero amore per la nostra Comunità ed il suo territorio. Stai tranquillo, vile, che non ho la presunzione di “lectio magistralis di scienze politiche”, la differenza sta nel fatto che chi legge sa chi sono mentre tu rimani uno stupido vile.
Signor Prestianni quindi citando le sue parole “ho condiviso subito il suo programma perché era ed è espressione di vero amore per la nostra Comunità ed il suo territorio.”
Quindi ha anche condiviso il punto del programma dei Democratici per Castelbuono presente a pagina 19 di cui riporto anche il seguente estratto:
“La destinazione d’uso del “Teatro Le Fontanelle” viene stabilita da un processo di Progettazione Partecipata, con il concorso di idee, bisogni e desideri dell’intera Comunità (anche con un Referendum)”.
Programma ancora oggi disponibile al seguente link: https://www.sfogliami.it/fl/150715/bohzf6v99vbgegx0651i9cen7mf5huox#page/21
Da notare che nel programma dei Democratici per Castelbuono del 2017 ancora si chiamava Teatro Le Fontanelle.
Oggi nel nuovo progetto e in un post dell’amministrazione si sceglie di cambiare il nome addirittura il nome (e cancellare la Storia) così come dichiarato nel passaggio che cito, tratto dal seguente post: https://www.facebook.com/comunedicastelbuono/posts/1395899577445685
“Il cineteatro Le Fontanelle è stato prima di tutto uno scempio urbanistico e architettonico, che ha visto la demolizione dello storico Teatro comunale costruito nel ‘700, sostituito con il nuovo edificio dalle dimensioni spropositate e la malaugurata copertura.
Rispetto al vecchio Teatro comunale inoltre, il cineteatro Le Fontanelle non ne mantenne le caratteristiche peculiari – su tutte i palchetti – che avrebbero assicurato nel tempo, attraverso la conservazione ed il restauro, la continuità storica di quel luogo, come ad esempio è avvenuto nel caso del Teatro Cicero di Cefalù.
Infine, sin dalla ricostruzione e nel corso del suo funzionamento, il cineteatro Le Fontanelle certamente non ha rappresentato un modello virtuoso sotto il profilo della gestione. Concessa in convenzione trentennale alla società che l’aveva edificata, la struttura è stata gestita privatamente – dunque secondo logiche di profitto – fino alla sua inagibilità, chiusura e abbandono.
Questi elementi ci appaiono sufficienti per poter tranquillamente dire che… Noi NON rivogliamo Le Fontanelle!”
Signor Prestianni, lei ha condiviso il programma dei Democratici per Castelbuono e mi sembra che come tutto il gruppo, oggi rinnegate ciò che voi stessi avete allora condiviso (e scritto) in quel programma e oggi condivide e condividete tutto ciò che oggi è stato deciso unilateralmente da questa amministrazione.
Beh! Credo vi sia ben poco di altro da dire…!
La saluto cordialmente.
Un altro vile castelbuonese
Signor Prestianni (e passo immediatamente al lei) il fatto che lei si firmi non le conferisce né il ruolo di eroe e neppure la licenza per dire cose gravi e lesive della dignità di persone che sono diversi ordini di grandezza superiori a lei per quanto riguarda la sfera etico-morale.
Lei, mettendosi letteralmente sotto i piedi i nomi e le storie dei componenti il Comitato e il Manifesto per Le Fontanelle, ha scritto espressamente su fb che le firme raccolte erano FINTE mentre quelle del 2017 – lo dice qui sopra – sono SPONTANEE. Ecco, non c’è bisogno di aggiungere altro per connotarla per quello che lei realmente è. Dopo questa interlocuzione passiamo immediatamente al non saluto.
Leggere un tuo disappunto sullo stile e sul garbo degli altri fa veramente sorridere.
Anche se non te nei accorto anche tu, spesso, sei lesivo della dignità degli altri, con l’aggravante che c’è piena intenzionalità.
La tua risposta a questo commento dimostrerà quanto ho appena scritto. Attento potrebbe essere una provocazione!
Ricordo male o lei (appositamente minuscolo) affermava di non avere usato “frasario provocatorio e irriguardoso” dando ad altri l’utilizzo freguente di tali termini. Leggendo questa sua risposta a “firmatario” viene da dire da quale pulpito. mai e poi mai ho avuto modo di leggere tali offese personali su questo Blog. Evidentemente l’hanno proprio pizzicato
Certo che se il bene del nostro paese passa attraverso gli insulti verso chi non si adegua al pensiero del sindaco, e dire vile a qualcuno è un insulto sign. Prestianni, il livello etico e morale che lei mostra di avere la qualifica più di mille pedalate di bici. Punto.
Quindi ha condiviso anche la parte del programma che riguarda Le Fontanelle, evidentemente. Bella coerenza!!! La sua e quella degli amministratori.
Siignor Prestianni provi a chiedersi perche tanti compreso io non si firmano al contrario di come fa lei ,quindi sono VILI ,quelli che lo fanno in tempo record vengono attacati maleducatamente ,sinceramente si chieda se siamo ancora in democrazia,grazie
in effetti ognuno può dire di non avere firmato per candidare Cicero a sindaco visto che nessuno ha mai visto quegli elenchi di firme. Forse non le hanno mai raccolte ed è stato un grande bleff
Gentile Antonio Prestianni, non sono un avvocato e, tanto meno l’avvocato dell’avvocato Mario Lupo, ma leggendo attentamente, mi pare che egli dica che il cospicuo finanziamento andrebbe impiegato per un recupero diverso dell’edificio in questione. Credo proprio che un esperto di diritto amministrativo e di normativa sui Lavori Pubblici sappia, conoscendo l’iter, che il finanziamento non è a rischio. Questa è una bugia diffusa ad arte da chi non vuole fare un passo indietro.
Chi è a favore del pensiero unico del sindaco si può firmare perché non ha nulla da temere. Quelli contrari non si firmano, si è chiesto perché? Non può essere solo una coincidenza, ci pensi bene
Come nelle peggiori dittature…