Approvato il bilancio del Distretto turistico: tutto impegnato per finanziare i 6 progetti. Ma si faranno?

Molti assenti ed una proroga per sostituire il sindaco di Cefaù, che non ha mai accettato la carica di consigliere.

Ieri a Lascari si è svolta l’assemblea dei soci del Distretto Turistico “Cefalù – Madonie – Imera”. All’ordine del giorno l’approvazione del conto consuntivo del 2014 e la sostituzione del sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina, eletto consigliere del distretto dall’assemblea. Incarico che, però, non ha mai avuto intenzione di accettare e, a dire il vero, lo aveva anche anticipato a buona parte di quei soci che si accingevano ad eleggerlo in consiglio.
Il bilancio (di 70 mila euro) è stato approvato, con una perdita d’esercizio di 635 euro. L’intera cassa a disposizione del distretto è comunque destinata a finanziare i 6 progetti approvati dalla Regione. Il cofinanziamento dei progetti ammonta infatti a 69 mila euro.

L’altro punto all’ordine del giorno, quello relativo alla sostituzione di Rosario Lapunzina, è stato rinviato. Evidentemente non è stata trovata “la quadra”: l’ipotesi di sostituire Cefalù con uno dei piccoli comuni dell’hinterland imerese in effetti non convince.

Ma, al di là di questi dettagli, comunque risolvibili, due sono gli aspetti che preoccupano di più: la sparuta presenza di soci privati, che ha dato la sensazione di una certa disaffezione al progetto “Distretto Turistico” e, principalmente, il forte ritardo che accompagna i 6 progetti, dei quali, al momento, solo 3 sono stati banditi: Madonie 2.0, ente appaltante Parco delle Madonie; Benessere del corpo e dello spirito, ente appaltante Comune di Gangi; Madonie Domani, ente appaltante Comune di Gangi.

Per gli altri tre (Centro servizi per il Turismo, ente appaltante Comune di Cefalù; Destinazione Madonie, ente appaltante Comune di Termini Imerese e Madonie in rete, ente appaltante Comune di Castelbuono) al momento, c’è stato solo l’avviso riguardante la selezione dell’assistente al Rup ma dei bandi veri e propri ancora nulla.

Ora, la progettazione comunitaria ha tempi e fasi contingentate. La preoccupazione è che questi siano già stati ampiamente sforati. Occorre premettere che il termine ultimo per chiudere i lavori e presentare la rendicontazione, difficilmente prorogabile (perché già prorogato) è il 30 settembre di quest’anno (in origine era il 30 giugno ma è stato prorogato per i ritardi nella pubblicazione del decreto di finanziamento da parte della regione).
Detto questo occorrono almeno 26 giorni per la pubblicazione del bando. Una settimana, se tutto va per il meglio, per la procedura di apertura delle buste, valutazione e aggiudicazione delle offerte. Altri 30 giorni per la firma del contratto da parte della ditta appaltatrice (sempre che non venga presentato un ricorso da parte delle altre concorrenti).

Essendo necessaria anche la pubblicazione in gazzetta possiamo far partire il nostro calendario, con una previsione decisamente ottimista, il primo venerdì disponibile dopo quello di questa settimana, quindi il prossimo 17 marzo. Basta fare un conto semplice semplice per verificare che i lavori non partiranno prima del 20 maggio. In sostanza poco più di 3 mesi per avviare i lavori, concluderli, stilare il rendiconto e trasmetterlo agli enti appaltanti. Dire che si tratta di tempi risicati è il minimo. Il rischio concreto è quello di vedere sfumare nel nulla circa 900 mila euro destinati al rilancio turistico del territorio.

Fonte: www.madoniepress.it

 

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