Assenteismo scolastico e consumo di alcolici, fenomeno allarmante a Cefalù
La denuncia di Manfredi Borsellino a seguito dell’operazione “Trinacria”
Nell’ambito del piano d’azione interprovinciale denominato “Trinacria” disposto dal questore di Palermo, alcuni equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine del capoluogo hanno operato stamattina sul territorio cefaludese unitamente alle pattuglie automontate del locale Commissariato.
I controlli, coordinati dal Dirigente del Commissariato di Cefalù ed effettuati anche con l’ausilio di una unità cinofila proveniente dalla Questura di Palermo, oltre ad interessare come da tradizione il traffico veicolare e le persone sottoposte a restrizioni domiciliari, sono stati indirizzati nei riguardi di tutti quei giovani che purtroppo, con scadenze anche giornaliere, usano trascorrere le ore che dovrebbero essere dedicate all’apprendimento scolastico presso i vari bar ed esercizi pubblici della cittadina normanna.
Il fenomeno dell’assenteismo scolastico, di per sé già allarmante, assume però contorni di una certa gravità allorquando gli studenti minorenni non si limitino soltanto a “marinare” la scuola ma si spingono oltre, ovverosia alla consumazione di stupefacenti o all’acquisto (indisturbato) di superalcolici, poi consumati per la strada o all’interno di abitazioni private.
Purtroppo, anche durante i controlli odierni, si è avuto modo di riscontrare che alcuni studenti minorenni del comprensorio, invece di recarsi presso gli istituti scolastici e frequentare le relative lezioni, si intrattengono nei pressi di alcuni esercizi pubblici e, taluni in particolare, acquistano presso i locali supermercati bevande superalcoliche che poi successivamente consumano nel corso della giornata.
E così, all’atto di un controllo mirato, si è avuto modo di identificare un paio di minorenni che avevano appena acquistato alcuni superalcolici (vedasi immagine allegata), da utilizzare verosimilmente per la mescita dei cocktail più in voga tra i giovani. Affidati agli esercenti la potestà genitoriale, residente tra l’altro in luoghi diversi da Cefalù, si è proceduto, dopo il sequestro amministrativo delle bevande, ad elevare le sanzioni (500,00 euro circa) previste dalla vigente normativa nei confronti del titolare dell’attività commerciale presso la quale i giovani minorenni sono stati sorpresi dopo aver effettuato l’acquisto.
In tema di bevande alcoliche va detto che la legge 189/2012 ha introdotto definitivamente nel nostro ordinamento il divieto di vendita di bevande alcoliche ai minori di 18 anni sancendo l’obbligo di richiesta da parte del venditore di un documento di identità (tranne nel caso in cui la maggiore età sia manifesta); bene, quest’obbligo evidentemente è ancora molto disatteso – se non ignorato – da molti commercianti, i quali, è bene rammentarlo, se sono colti più di una volta nell’atto di vendere alcolici a minorenni, oltre al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria, rischiano la sospensione dell’attività per tre mesi.
Rimane ovviamente fermo quanto stabilito dall’art. 689 del codice penale che punisce anche con l’arresto la somministrazione di bevande alcoliche a minori di anni sedici o ad infermi di mente.
(Fonte: Madoniepress.it)