Assoluzione dell’imprenditore Lena: monta la polemica tra la FLAI CGIL di Castelbuono e l’ex sindaco Mario Cicero
Subito dopo la notizia dell’assoluzione completa in tutti e tre i gradi di giudizio dell’imprenditore Francesco Lena, proprietario della struttura turistica “Abbazia di Sant’Anastasia”, è immediatamente montata la polemica su Facebook tra la FLAI CGIL Madonie-Castelbuono e l’ex sindaco Mario Cicero.
Il punto della discussione è legato al fatto se sia stato giusto o meno togliere la cittadinanza onoraria all’Ing. Lena ancora prima che la magistratura si fosse espressa sulla condanna definitiva.
Al commento della FLAI CGIL:
“Una bella notizia per una Comunità che non ha avuto il coraggio di attendere il responso del processo prima di togliere la cittadinanza onoraria all’Ing. Lena. Un grave errore di valutazione per chi di cultura progressista, nel rispetto dovuto alla Magistratura come potere costituzionale, non può non essere un garantista. E invece ci si è comportati come chi fa dell’antimafia parolaia il suo mestiere. Che sia un nuovo inizio per Abbazia S. Anastasia e per la Nostra Comunità.”
ha fatto seguito la replica di Mario Cicero:
“Ferisce la meschina e strumentale polemica attivata dalla Flai CGIL Madonie Castelbuono, non e’ mio costume raccontare in pubblico le considerazioni fatte in quelle “dolorose” settimane, ( creare coop e altro) sono stato l’artefice della revoca della cittadinanza onoraria dopo aver sentito i capi gruppo consiliare, rifarei quel percorso, perche’ quando si governa una comunità non si guarda agli interessi particolari ma a quelli collettivi, ponderando le azioni da intraprendere. Sicuramente in quel provvedimento vi era solo la volontà di salvaguardare l’immagine di Castelbuono, infatti, gli amministratori di allora non avendo interessi o favori ( vedi indiscriminate assunzioni) da difendere hanno agito solo per difendere l’onerabilita della nostra comunità. Mai ho inteso la morale e l’etica come moda o strumento per fare carriera, lascio alla maturità dei castelbuonesi le valutazioni storiche, auguri all’ingegnere Lena e complimenti per lo stile che lo contraddistingue.”
Direttore le viene difficile ma questa volta ci stava ex sindaco, così i lettori non comprendono.
Il suo suggerimento è effettivamente doveroso, abbiamo rettificato. Grazie per la segnalazione
Non condivido questo accanimento della flai CGIL castelbuono nei confronti del ex sindaco Cicero forse perché non fa parte dell’ aria cracolici? o c’è altro? ricordo perfettamente che in quella riunione di maggioranza presso sala giunta dove il sottoscritto era presente ,erano presenti anche esponenti della flai CGIL e la decisione alla fine dopo dibattito e analisi si e’ deciso all unanimità e non per difendere nessuno ,ma per coerenza personale dove io dicharavo di non avete fretta perché dovevano essere i giudici a condannare un cittadino .
Scusate ma dov’è citato il sindaco ex mario cicero nella dichiarazione della flai cgi? Mi sembra che nella risposta ci sia la coda di paglia di chi sa di aver fatto una sciocchezza. Mi auguro che Lena non accetti eventuali riproposizioni di cittadinanza onorarie.
Un sindacato che scrive un comunicato per prendere posizione su un “padrone”?
E se invece Lena fosse stato condannato quale figura mediocre ci avrebbe fatto la nostra comunità?
È stato meglio così. Tutte le parti si sono cautelate come era giusto che fosse. Ma vedere oggi continui attacchi della Cgil PD Cracolici al suo ex sindaco sol perché adesso è passato ad altro partito è un po’ penoso.
ha ragione democratico. nella dichiarazione della cgil l’ex sindaco mario cicero non è nemmeno citato. Forse è mario cicero che per mania di protagonismo anche per la vicinanza della campagna elettorale per le europee che lo vedono candidato ha il bisogno vitale che si parli di lui. ed è lui che polemizza, come sempre. dovrebbe chiedere scusa a lena come tutti i consiglieri comunali che hanno avallato il provvedimento dell’amministrazione.
Il garantismo è una cultura che deve valere sempre: doveva valere per lena allora come vale per la vicenda del viaggio in canada adesso. Per tale motivo è stato sbagliato togliere la cittadinanza onoraria ad un imprenditore che rispetta il contratto di lavoro nella sua azienda. Sull’impegno a favore del’azienda dell’ex sindaco basta leggere le interviste a lena fatte dal giornalista ppenews.
Anzichè polemizzare replicando a qualcuno che non l’ha nemmeno citato, l’ex Sindaco farebbe meglio a scusarsi con Lena per avergli tolto “l’onore” di essere cittadino castelbuonese.
Quando si scrive “attendere il responso del processo prima di togliere la cittadinanza onoraria all’Ing. Lena” non penso si faccia riferimento al presidente della repubblica. Poi l’ex sindaco magari non sa scrivere ma certamente capisce ciò che legge. Sarebbe più interessante chidersi, invece, se l’ex ha sbagliato nel momento in cui la cittadinanza gliel’ha conferita o quando gliel’ha revocata. Ancora più interessante è assistere oggi a questo sbranamento fra l’ex e i suoi ex sodali.
“una Comunità” è il soggetto della frase, per sapere sia leggere che scrivere.
Una comunità, qualsiasi comunità, per quel che risulta, non conferisce né revoca cittadinanze onorarie.
quando nel luglio 2011 fù revocata la cittadinanza all’ing. Lena pochi ebbero da ridire molti si nascosero dietro al palo il sottoscritto non condivise ,e l’unico a metterci la faccia ,nel bene e nel male , fu’ l’allora sindaco Cicero. Oggi a sentenze definitive si assiste ad un festival del tipo te lo avevo detto ,ma tutti noi dobbiamo ricordare che col senno di poi è facile farsi ragione , ma anche che di esso son piene le fosse.
grazie alla flai ci stanno pagando le spettanze arretrate anche a me che non sono iscritto alla flai
grazie alla flai lavoro anche se non sono iscritto alla flai
Essendo il responsabile delle dichiarazioni incriminate, di cui mi assumo ogni responsabilità, mi corre obbligo precisare che il sottoscritto non è consigliere comunale e che non è componente del coordinamento e/o segreteria del Pd castelbuonese dal momento in cui è stato eletto l’Ing. Domenico Prisinzano (almeno 4 anni); e pertanto non è corresponsabile di eventuali “decisione tormentata condivisa e collegiale” laddove sia stata tale questa decisione.
Difatti non si evince alcuna collegialità della decisione visto che lo stesso Mario Cicero, nella replica alla mia dichiarazione, afferma che legittimamente “è stato artefice della revoca della cittadinanza onorarie sentiti i capi gruppo consiliari”.
Difatti non si evince alcuna collegialità essendo a conoscenza del fatto che l’allora capogruppo consiliare di maggioranza, Carmelo Mazzola, propose una sospensione della cittadinanza onoraria in attesa del giudizio passato in giudicato.
E sulla collegialità delle decisioni e sulla condivisioni delle scelte, sulla mancanza di esse fra le Amministrazioni Cicero e il Partito, ricordo a me stesso le dimissioni del Segretario Leta e gli scontri con il Segretario Prisinzano e con il sottoscritto nel breve periodo della mia reggenza.
Inviterei, pertanto, chi non ha vissuto fatti , perché ancora non iscritto al partito e/o partecipe alla sua vita, ad esser più cauto a sottoscrivere documenti e/o comunicati dettati in maniera tale da far evincere solo una parte della verità e non La verità..
Inviterei TUTTI NOI, inoltre, a ricominciare a fare politica occupandoci dei problemi di coloro a cui non servono comunicati stampa e dichiarazione su facebook.
Perchè non è un caso, forse, che anche nella nostra Comunità c’è, PURTROPPO, una disaffezione verso la politica e nei confronti del Pd.
E il risultato delle ultime primarie, che hanno segnato il minimo storico in termini di partecipazione, appena 108 votanti, dovrebbe rappresentare l’ulteriore campanello di allarme di una mancanza di “connessione sentimentale” (A. Gramsci) fra un gruppo dirigente e il suo popolo. A Castelbuono, a Palermo, a Roma.
Mi auguro, infine, di vedere fervidamente impegnato TUTTO il gruppo dirigente, gli iscritti e i simpatizzanti di questo partito alla ricerca del consenso, nelle prossima campagna elettorale per le europee. per la Lista del PD a sostegno del Governo Renzi e della Sua segreteria (fra i diversi candidati presenti nella lista) e reitero la richiesta , così come auspicato da più iscritti nell’ultima assemblea pubblica, di una immediata verifica congressuale.
Per la necessaria assunzione di responsabilità questo mio intervento era dovuto e mi scuso se non ho potuto tacere; considerato lo stesso esaustivo non intendo più replicare nel merito anche laddove dovessi riscontrare (molto probabile) ulteriori verità parziali.
Buon lavoro, Vincenzo Capuana.
Iscritto del Pd di Castelbuono
Sono trascorsi oltre due anni da quella assoluzione completa ed ancora l’imprenditore (o padrone come usano dire i sindacati) non è ancora tornato in possesso dei suoi beni. Purtroppo, in Italia, secondo certe menti contorte, essere imprenditore equivale ad essere un fuorilegge. Ma non è così.
I veri fuorilegge sono stati chi ha fatto abuso del sequestro preventivo, chi ha usato i beni altrui come propri e chi ritarda dolosamente la loro restituzione al legittimo proprietario.
Vergogna!
Vergogna a chi ha perpetrato questi veri crimini, a chi li protegge e non muove un dito per risolvere questa vergogna.
A rileggere l’intervento di vincenzo capuana sembra appena scrtto e si inserise perfettamnete dell’attualità politica nazionale e locale.
Profetico.
I così scritti leggiri si hanno.
Verba volant
A riconferma di quanto ho già scritto due anni fa:
Giuseppe 24 giugno 2016 alle 01:21
Sono trascorsi oltre due anni da quella assoluzione completa ed ancora l’imprenditore (o padrone come usano dire i sindacati) non è ancora tornato in possesso dei suoi beni. Purtroppo, in Italia, secondo certe menti contorte, essere imprenditore equivale ad essere un fuorilegge. Ma non è così.
I veri fuorilegge sono stati chi ha fatto abuso del sequestro preventivo, chi ha usato i beni altrui come propri e chi ritarda dolosamente la loro restituzione al legittimo proprietario.
Vergogna!
Vergogna a chi ha perpetrato questi veri crimini, a chi li protegge e non muove un dito per risolvere questa vergogna.