Bruciate le sterpaglie e la segatura ammassate in contrada S. Lucia
Nella giornata odierna sono state date alle fiamme le biomasse depositate nei pressi della chiesetta di S. Lucia nell’omonima contrada. Nelle scorse settimane la presenza di quel materiale aveva suscitato non poche polemiche da parte di gruppi e movimenti politici, soprattutto in seguito al pericoloso incendio divampato nella zona.
Tuttavia le operazioni di bonifica di questa mattina hanno suscitato nuove polemiche, in particolare il circolo PD di Castelbuono ha evidenziato sulla propria pagina Facebook che non è stata rispettata l’Ordinanza comunale n. 46 del 5 maggio 2021 che impone il divieto di accendere fuochi in questo periodo.
Adesso chi fa la multa al Sindaco i Forestali i Carabinieri o il Comando di Polizia Municipale??
Detto fatto, lo aveva dichiarato in consiglio che avrebbe operato in questo modo, ma dopo le polemiche nn lo faccio così stupido ad agire di impulso, ci sarebbe da capire se si è procurata qualche pseuda autorizzazione in deroga. Come si dice…le vie del signor (protempore sn infinite)
Mi chiedo, nessuno a spiegato al sindaco che la segatura così come le polveri scaturenti dalla sega, pialla etcc di falegnameria sono polveri sottili e rifiuti speciali. Ergo bruciarli e dannoso alla salute, quindi sanzionabile
Questo scrive il Sindaco:
“Oggi 6 Settembre, in ritardo, abbiamo bruciato su Mia indicazione le sterpaglie, gli falci di potature, accumulate su MIA autorizzazione, su terreno del comune, dietro la chiesa di Santa Lucia, molti cittadini, operai, braccianti, ne hanno approfittato. Purtroppo qualche artigiano in modo scorretto scaricato la segatura, sono stati individuati, richiamati. Non riteniamo di sanzionare perché sicuramente non hanno fatto danno ambientale irrecuperabile. Questa pratica e’ stata portata avanti in quella zona, a mia memoria dal 1993. Prima di quella data quella zona veniva utilizzata per tante altre cose.
Lo scrivo, lo dico, così chi vuole denunciare, si accomodi.
Oggi, come ogni anno, abbiamo avvisato, le torrette di avvistamento, il corpo forestale.
Ripeto per chi non ha mai amministrato un ente pubblico. Che fare interventi per l’interesse pubblico, autorizza l’amministratore ad attivare delle regole non scritte del buon governo.
Nei prossimi giorni, bruceremo anche i cumuli che sono nelle zone limitrofe al cimitero.
Ripeto l’interesse pubblico, coinvolge anche chi fa polemica su tutto. A costoro chiedo di proporre soluzioni alternative, senza aspettare una improbabile elezione in consiglio comunale o sindaco del proprio partito. (Forse tra qualche mese quel partito, avrà di nuovo un sindaco, ma per merito di altri.)
Cittadini, questo sindaco, ha sempre operato per dare soluzioni alle diverse esigenze, abbiamo affrontato tanti argomenti, abbiamo forzato i formalismi burocratici, spesso abbiamo trovato la soluzione, quando tutto ciò è stato possibile, ci siamo adoperati in tal senso, non superando gli aspetti etici e morali della gestione della cosa pubblica.
Il paese reale di ciò ne è consapevole, il paese reale ci conosce, sa perché e come facciamo politica, sa cosa abbiamo dato alla nostra comunità, nel 2022 sarà chiamato a dare un giudizio sull’attività di questa Amministrazine, con il voto libero.
Grazie Castelbuono”.
INCOMMENTABILE!!!
Della serie: io só io e voi non siete un cazzo!
abbiamo forzato i formalismi burocratici!
cioè LA SUA ORDINANZA
quindi persone afferenti al comune hanno bruciato sterpaglie in barba a ordinanza del sindaco?
evidentemente si ritiene che per loro non sia applicabile
senza parole dal crasso atteggiamento non so se di strafottenza o onnipotenza
Mi dite chi e l’assessore che ha fatto eseguire la bonifica , o il Dirigente ?
Chi ha dato questa disposizione di bruciare del materiale considerato rifiuti speciali, non solo è uno che non osserva le leggi e quindi come tale fa sanzionato ( ricordo a tutti che vi erano dei sacchi di plastica, copertoni e addirittura un motorino ), ma è anche un incosciente, pur con tutte le precauzioni del caso.
Invito l’Arma dei Carabinieri a prendere i giusti provvedimenti relativo all’accaduto.
Come al solito nessuno muoverà un dito e se ne uscirà lindo lindo come sempre.
E se sarà multato non pagherà, la storia insegna
Questo sconsiderato ritiene che le leggi siano state scritte per gli altri ma non per lui. E quindi solo gli altri hanno l’obbligo di rispettarle. Lui che rappresenta le istituzioni le può aggirare, non osservare, calpestare in nome della presunta necessità di dovere governare il paese reale senza farsi legare le mani dalle leggi. Lo stesso paese reale che, a suo dire, con ogni certezza, gli dovrebbe fare vincere le elezioni. Libere, si capisce.
Lui, intanto, nel paese e del paese fa quel che gli pare, procedendo con movenze e toni e linguaggi propri dei dittatori latino-americani e del sud-est asiatico. Un sindaco, in ossequio alle leggi che rappresenta, avrebbe bruciato frasche e prodotti della potatura degli alberi per tempo, mettendo così in sicurezza il territorio del suo paese e garantendo l’incolumità fisica dei suoi cittadini, piuttosto che rischiare incendi di dimensioni spaventose e dalle conseguenze incalcolabili. Lui, invece, preso com’è dall’amministrare il nulla e le scemenze che gli frullano nella zucca, all’interno della quale si è ormai raggiunto il vuoto spinto, per puro spirito di sfida verso tutti e in spregio ad ogni legge, ha deciso che le sterpaglie e il contenuto della discarica abusiva vanno bruciate quando lo decide lui: nel periodo in cui gli altri non possono, a dimostrazione del fatto che lui fa ciò che vuole. Tanto nel paese non parla nessuno e nessuno lo contrasta. E quei pochi che lo fanno, a suo dire, è solo perché vogliono fare il sindaco e vogliono fare polemica sterile. Solo lui negli anni ha fatto polemiche esclusivamente costruttive. Ma anche denunce alla Procura molto costruttive. Oggi, all’epilogo di una farsa, come un giocatore d’azzardo da strapazzo, che non ha niente da perdere, se non lo stipendio da sindaco per i prossimi cinque anni, sfida chiunque a denunciarlo, con toni da ridicolo smargiasso e una sicumera tracotante che getta una luce inquietante e sinistra su tante cose
comunque quando vanta una provenienza comunista, pensa sicuramente a Beria e a Stalin, a Kruscev e Breznev più che a Berlinguer. Preso da Hybris del potere a questo punto potrebbe fare di tutto.
Lui non ha niente di comunista o di sinistra, come va dicendo, perché la sinistra è tutt’altro rispetto al suo dire e fare :
La SINISTRA non è un partito.
La SINISTRA è appartenenza a un modo di vedere le cose, a un modo di interpretare la società e a un sentire diverso dall’egoismo e dall’individualismo.
La SINISTRA è stare insieme.
La SINISTRA è anelito a una vita civile.
La SINISTRA è rispetto degli altri.
La SINISTRA è solidarietà e non pietà.
La SINISTRA è libertà da ogni vincolo.
La SINISTRA è diritto di eguaglianza e non elemosina.
La SINISTRA è contro chiunque usi la violenza per affermare le proprie ragioni.
La SINISTRA è trionfo dell’umanità.
Soffia ancora il vento.
A Deo rex, a rege lex.
Lui pensa che sia così, sperando che qualcuno glielo spieghi che invece non è così.
“Colui che tutto può”
Continuo a constatare, con crescente disappunto, che assistiamo al reiterarsi di violazioni di leggi e disposizioni mutuate, ogni volta, dall’invocazione dello “stato di necessità” piuttosto che di urgenza a titolo di legittimazione.
Nel nostro ordinamento legislativo esistono delle norme di tipo perentorio che non lasciano spazio ad interpretazioni soggettive (esempio: in zona gialla è obbligatorio indossare la mascherina – la mascherina è mascherina e non è visiera).
È dovere prioritario di chi ci rappresenta rispettare l’impianto legislativo posto a presidio della vita della comunità.
Il reiterarsi delle violazioni in forza del fatto per cui “è sempre stato così” piuttosto che “su Mia indicazione” o “su Mia autorizzazione” non fa altro che alimentare l’idea di Stato di regime in cui ogni cosa è concessa soltanto al gerarca.
Ebbene, qualora non fosse abbastanza notorio, ricordo a tutti noi che viviamo in uno Stato repubblicano basato sull’uguaglianza dei cittadini quanto a diritti e doveri.
Chi ricopre cariche pubbliche, proprio a seguito della legittimazione ricevuta con il consenso, ha il dovere di dare l’esempio attuando comportamenti intellegibili.
È facile indossare i panni di chi risolve. Lo è ancor di più se si è anche contribuito ad alimentare i comportamenti e le abitudini da mutare. Meglio ancora se si è Colui che tutto può.