Bufera al Cas. Angelo Puccia si dimette dalla direzione dell’autostrada Siracusa-Gela

Dopo neanche 10 giorni dalla consegna della direzione lavori, l’ingegnere Angelo Puccia fa un passo indietro nella direzione dei lotti più importanti (secondo tronco dell’autostrada Siracusa-Gela e del lotto unico funzionale 6+7 e 8 “Ispica, viadotti Scardina e Salvia-Modica) che fino a poco tempo fa erano gestiti dalla Technital. Un gesto che getta la maschera di un’operazione poco limpida sin dall’inizio.

Colpo di scena – Nuovo terremoto al Consorzio per le Autostrade Siciliane. No, questa volta non si è verificata nessuna frana e neanche il cedimento di qualche pilone di un viadotto. Poco fa l’ingegnere Angelo Puccia si è dimesso da direttore dei lavori del secondo tronco dell’autostrada Siracusa-Gela e del lotto unico funzionale 6+7 e 8 “Ispica, viadotti Scardina e Salvia-Modica”. Erano trascorsi quasi dieci giorni dal tanto atteso passaggio di testimone dall’azienda di ingegneria Technital agli ingegneri del Consorzio per le Autostrade Siciliane nella direzioni lavori e adesso si verifica questo colpo di scena. Di recente Umberto Eco ha invitato, gli scrittori e i giornalisti, a non usare le frasi fatte e i proverbi nelle loro composizioni. Ma in questo caso faremo un’eccezione, perché un “l’avevamo detto” ci sta tutto. Già, soprattutto leggendo le motivazioni dell’ingegnere Angelo Puccia, che doveva occuparsi dei lotti più importanti e quindi più delicati. «Non denoto un’evoluzione decisionale né un cambio di passo proporzionato all’entità delle questioni tecnico gestionali di un cantiere di siffatta rilevante portata», afferma Puccia.

“Non sussistono le condizioni” – Considerazioni che non lasciano spazio a dubbi: «In atto non si rilevano provvedimenti o disposizioni da parte del Consorzio che diano riscontro alle necessità inderogabili esplicitate da questa direzione. Non sussistono le condizioni perché il sottoscritto possa continuare a svolgere da solo le innumerevoli attività tecniche, amministrative e di cantiere con serenità, puntualità ed efficacia». Quel “non sussistono le condizioni” chiama in causa la Technital, la quale in questi mesi ha mostrato le proprie perplessità, per utilizzare un generoso eufemismo, di fronte alla decisione presa all’improvviso e con una scadenza ben precisa da parte del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Nelle ultime settimane, inoltre, erano sorti dei dubbi in base all’articolo 263 del DPR 207/2010 il quale prescrive che per l’affidamento di un lavoro pubblico e quindi anche per l’affidamento della direzione lavori, il soggetto interessato abbia già svolto negli ultimi 5 anni (in alcuni casi 10 anni) almeno una direzione lavori per opere della stessa dimensione. Del resto non ci voleva chissà quale esperto per capire che una volta andata via la Technital e tutti i professionisti che ruotano intorno a una delle aziende più conosciute d’Italia, il Cas si sarebbe trovato in mezzo a una strada, anzi in questo caso a un’autostrada.

La logica giacobina del presidente Crocetta – Da quella lettera inviata ai vertici della Technital il 14 luglio, con un countdown di 30 giorni, fino alla consegna della direzione lavori del 21 ottobre a Rosolini. Oltre tre mesi in cui sono state sollevate perplessità, domande che non hanno ottenuto nessuna risposta. Ciò che è emerso, invece, è stata la solita richiesta di “legalità” e “pulizia”. Parole abusate nel vocabolario siciliano e che oggi, a causa di chi le strumentalizza, sono pericolosamente banalizzate. Quale legalità e pulizia c’è stata nel rimuovere dei professionisti dal loro lavoro? Quale legalità e pulizia c’è stata nel favorire la cassa integrazione di 40 dipendenti della Technital e dunque di altrettante famiglie? Qualche mese fa il governatore Crocetta si vantava di aver avviato il procedimento di revoca della società che da circa trent’anni gestisce la progettazione delle autostrade siciliane. Ma cosa c’entra l’azienda del progetto se i lavori non sono stati ultimati in periodi ragionevoli? Anche i non addetti ai lavori capiranno che spetta ad altri dettare i tempi. Niente da fare. La Technital (insieme all’autostrada Siracusa-Gela) è l’agnello sacrificale. Si, ma sull’altare di chi? Un segno di trasparenza, secondo Crocetta, anche se bisognerebbe capire quali sarebbero le presunte “macchie” della Technital nella logica giacobina del presidente della regione Sicilia.

Un’azione goffa – Al di là del polverone giustizialista alzato dal governatore, ciò che non si riesce a comprendere è per quale motivo si chiede una progettazione a un’azienda e nel bel mezzo del lavoro si decide di metterla da parte dando una scadenza di trenta giorni? Si è cercato, in maniera abbastanza goffa, di mettere alla porta una delle principali aziende nazionali e internazionali nel campo dell’ingegneria e il dubbio manciugghia, in un’operazione simile, è sempre più grande. Un’azione che, come hanno dimostrato le ultime settimane, ha aperto alcuni fronti giudiziari che in un momento molto delicato rischiano di trascinare nel baratro il Cas, il quale potrebbe dover pagare profumatamente i suoi legali. E allora: chi ha consigliato una strategia suicida che, a quanto pare, mostra le prime crepe anche nel Cas? Chi ci guadagnerebbe da questa sconfitta dichiarata in cui si è imbarcato il Consorzio? È proprio una vicenda del Cas.

Fonte: www.blogtaormina.it

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