Cade l’accusa di stupro, fine di un incubo per un castelbuonese

Rischiava otto anni, per l’accusa avrebbe abusato di una badante romena e l’avrebbe minacciata di morte

«Non ci fu nessuno stupro». Eppure l’escalation di violenza del quadro accusatorio era delle più terribili. Un castello di accuse caduto grazie alle articolate indagini difensive, che hanno scagionato già in fase istruttoria un impiegato 48enne di Castelbuono, finito nel registro degli indagati della Procura di Termini Imerese per lesioni e violenza sessuale. Secondo quanto riportato da Giuseppe Spallino sul Giornale di Sicilia, dopo quasi due anni dalla denuncia, il gip Stefania Gallì ha archiviato il caso: nessuna aggressione al fine di compiere una violenza.

«Il mio cliente – afferma il legale dell’uomo Giuseppe Minà – è uscito da un incubo, con l’accusa infamante di aver molestato una donna. Il proscioglimento del mio assistito costituisce una bella pagina della giustizia italiana. Riconosco al giudice l’equilibrio con cui ha valutato l’accusa, che già in fase di indagini ha evidenziato tutta la sua insussistenza, tant’è che anche la Procura ha correttamente rivisto la sua posizione iniziale». Tutti i dettagli sulla vicenda nell’edizione odierna del Giornale di Sicilia.

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