Castelbuono annuncia la candidatura nel settore creativo della gastronomia | UNESCO 2023

Giovedì 9 giugno 2022, nella prestigiosa cornice dell’Oratorio di Sant’Elena e Costantino della Fondazione Federico II a Palermo è stata annunciata la candidatura della città di Castelbuono al network internazionale delle Città Creative UNESCO, nel settore gastronomia. A dare l’annuncio ufficiale, nel cuore del capoluogo della Regione Sicilia, il Sindaco Mario Cicero, che ha spiegato come Castelbuono abbia identificato la creatività, declinata nel settore della gastronomia, come elemento strategico per il proprio sviluppo urbano sostenibile. Castelbuono punta a diventare la Città Creativa UNESCO ambasciatrice della Dieta Mediterranea nel mondo, promuovendo la tutela della biodiversità e condividendo best practice nell’uso delle materie prime. Osservando il patrimonio alimentare di Castelbuono e seguendo il percorso che trasforma i prodotti naturali in prodotti culturali, si scopre una creatività millenaria e in continuo mutamento, sempre alla ricerca della sostenibilità. Attualmente non si contano presenze italiane a sud di Roma nel network delle Città Creative UNESCO. Il riconoscimento di una Città Creativa siciliana porrebbe, dunque, l’intera Regione nella meritata posizione di rilievo all’interno del circuito. Diversi sono gli interventi che si sono susseguiti introdotti dalla vivace mediazione dell’attore Salvo Piparo , a partire da Angelo Boscarino di BIA Srl, la società di consulenza che accompagnerà la Città di Castelbuono durante l’iter di Candidatura e che ha spiegato i prossimi passi previsti per la call 2023: le iniziative di sostegno e comunicazione di progetto, la raccolta delle lettere di supporto, l’organizzazione di tavoli di lavoro con la comunità e gli stakeholder per l’identificazione delle linee progettuali da inserire nel Dossier di Candidatura.
Ospite anche il Consigliere Regionale del Piemonte Maurizio Marello – già Sindaco di Alba dal 2009 al 2019 e che nel 2017 ha ottenuto per la sua città il riconoscimento di UNESCO Creative City of Gastronomy: Marello ha raccontato il percorso di candidatura di Alba e ha espresso il proprio pieno sostegno al progetto strategico di Castelbuono.
Un coro di voci ed esperienze ha poi offerto una ricca panoramica delle iniziative di carattere enogastronomico implementate a livello locale, che troveranno spazio nel racconto collettivo del Dossier di Candidatura. In particolare, sono intervenuti Biagio Agostara, Presidente dell’Istituto Idimed di Palermo e Salvino Leone, vicepresidente del Museo F. Minà Palumbo di Castelbuono, e Angelo Merlino, Presidente del Parco delle Madonie che hanno confermato la loro piena adesione alla iniziativa.
Questa conferenza palermitana segue l’incontro pubblico rivolto alla collettività che si è tenuto ieri, 8 giugno, presso la Piazza centrale di Castelbuono, Piazza Margherita. I cittadini castelbuonesi hanno risposto in grande numero e sono accorsi ad ascoltare in anteprima la testimonianza i Maurizio Marello che ha raccontato, in un vivace scambio con i presenti, l’esperienza della Candidatura anche come benefico strumento di coesione e trasmissione dell’identità dei luoghi.
La Candidatura di Castelbuono si presenta dunque come una candidatura collettiva ed inclusiva, che vuole raccontare il complessivo carattere creativo della Città e della Sicilia in abito enogastronomico.
data la spesa ingente con i NOSTRI soldi andava indetta una consultazione tra i cittadini. sono sessantamila euro per una scommessa che se si leggono i requisiti delle linee guida appare davvero improbabile da ottenere.
Chi se ne frega dell’Unesco ? Cito solo 4 esempi di opere ben più importanti da fare:
1. Rete idrica
2. Collegamenti con S. Mauro e Petralie
3. Frana del “Passetto”
4. Reti telefoniche e televisione.
E potrei continuare. Certo 60.000 euro non bastano, ma è evidente che non si capiscono le priorita’. O forse si vuole fare la gastromia senza l’acqua ed i trasporti ?
Facciamo ridere i polli. Certamente mi auguro che la candidatura vada a buon fine (molto improbabile). A questo punto chi ci rimborserà i 60.000 €? Non è un danno erariale questo? È come impegnare 60.000 € di consulenza per portare il mare a San Paolo
Bravo Vincenzo, si vede che non hai capito nulla. Complimenti
Hanno spiegato tante volte,ma non c’è peggior sordo di colui che non vuol sentire, che i soldi spesi sono stati stornato dalla tassa di soggiorno e non dalle tue tasse. Ti basta?
E tu ci credi? 60.000 € della tassa di soggiorno sarebbero 60.000 presenze. Ah, ah, ah, ah e che siamo Rimini o Cefalù?
Non potete bervi tutte le balle che vi raccontano. Provate a ragionare con la vostra testa e fate due conti (sempre che ne siate capaci) o sapete contare solo le birre?
Hanno spiegato…il demiurgo che spiega agli iloti. Vediamo per fare 60mila euro a tassa di soggiorno, che mi risulta 1 euro al giorno*, significano 60mila pernottamenti. Ora considerando la capacità ricettiva tra hotel rimasto e b&b sono tanti. Quante sono le presenze contemporanee? pur ammettendo 100 persone significa 600 giorni di sold out…come fosse sempre luglio. Allora dato che “HANNO SPIEGATO” sarebbe interessante sapere quanto introita il comune da tale balzello, quante presenze ci stanno e via discorrendo, perchè questa tecnica di tappare la bocca a chi chiede redde rationem ha stufato
*A Castelbuono arriva la tassa di soggiorno
17 DICEMBRE 2018, Il Consiglio Comunale di Castelbuono, con i soli voti della maggioranza, ha approvato l’imposta di soggiorno. Le tariffe sono 1 euro al giorno per persona per pernottamenti effettuati in campeggi, residence, agriturismi, turismo rurale, pensioni, case vacanze, b&b, alberghi da 1 a 3 stelle; 1.50 euro alberghi a 4 stelle; 2 euro alberghi e resort a 5 stelle. L’obiettivo dell’amministrazione è quello di impinguare le casse comunali per mantenere e potenziare i servizi offerti alla collettività secondo quanto scrive il GdS.
Speriamo che abbiamo capito che dobbiamo finirla di babbiare.
Caro interlocutore, se vuoi che te la dica tutta, la candidatura Unesco deve essere e sarà bocciata per il semplice fatto che non si può fare buona gastronomia con l’acqua sporca, vale a dire che sta nei serbatoi per un giorno e puzza di cloro. Questo per spiegare anche agli imbecilli quali sono le priorità del paese.
Caro Vincenzo, di imbecilli ce ne sono di tante razze. E non dico altro. In tutti i condomini del mondo ci sono I serbatoi piccoli o grandi che siano. Poi in tutti i paesi civilizzati il cloro lo usano per disinfettare l’acqua. Tu in quale paese abiti…
Caro CIttandino supporter del sindaco: No non è vero che in tutti i condomini del mondo ci stanno i serbatoi, sono un obbligo solo dove l’erogazione idrica è intermittente, secondo, l’uso di ipoclorito di sodio per potabilizzazione prevede un parametro “CONCENTRAZIONE” che non è quella che fate voi tipo lo sforzo sul water. Quando i parametri di partenza dell’acqua mostrano elevati valori di microrganismi purtroppo l’unica è caricare a cloro, talvolta oltre i limiti di soglia. Ma si sa, Lui è il Migliore, come togliatti, ed otre che agrotecnico è anche chimico e biologo, per cui conosce esattamente tutti questi aspetti. Ed è anche un fine giurista, conoscendo a menadito le pieghe del diritto amministrativo, tanto da ricevere i complimenti dei TAR. Accenderemo cero alla Patrona se oggi i cervelli dei castelbuonesi saranno accesi.
Carissimo Vincenzo, non capiranno mai. Fiato sprecato
Rispondo al “cittadino”. Abito a Pavia e serbatoi d’acqua non ce ne sono in alcun condominio, né negli alberghi e tantomeno nei ristoranti. E cosi’ è in tutte le citta’ da Roma in su. Questo per il semplice fatto che le reti non perdono o perdono poco. Per il cloro ti ha già risposto Antonio, dipende se l’acqua è inquinata o meno, ma se la rete rimane in pressione non lo e’, perche’ non entra nulla. A castelbuono invece, tutte le volte che si chiude una valvola, il tratto di condotta a valle va in depressione e aspira dai buchi tutto ciò che ci sta attorno, acqua di fogna compresa se presente. Studia !!. Il fatto che tanti come te credono che questa sia una situazione normale, la dice lunga sul perché non si riesce mai a sistemare la rete. Forse si prendono piu’ voti con la candidatura all’Unesco che a riparare la rete.