Castelbuono, Figuccia: “No al centro polifunzionale al Cineteatro Le Fontanelle”

Continua a far discutere il progetto dello spazio polifunzionale voluto dall’amministrazione Cicero. Dalla parte del teatro si schiera anche Figuccia, deputato della Lega all’Assemblea Regionale Siciliana in un articolo pubblicato su lagazzettasiciliana.it. Si conferma un fronte politico bipartisan e trasversale a favore della scelta invocata da tanti cittadini.
“L’intervento di restauro e di riqualificazione dell’ex Cineteatro “Le Fontanelle” di Castelbuono deve tener conto della vocazione storica della struttura – così Vincenzo Figuccia deputato della Lega all’Ars e coordinatore provinciale del partito a Palermo. Apprendo infatti le perplessità di buona parte della cittadinanza in ordine alle intenzioni dell’amministrazione locale di cantierare un progetto già esecutivo che non si atterrebbe scrupolosamente alla valenza storica del sito pregiudicando peraltro le peculiarità archeologiche che lo caratterizzano. Una serie di incongruenze e di difformità stese nero su bianco in un vero e proprio Manifesto che raccoglie quasi un migliaio di firme e che mi ha spinto a chiedere urgentemente l’attenzione del Dipartimento infrastrutture quale ente erogatore della misura unitamente all’Assessorato regionale per i beni culturali che dovrà sovraintendere ogni intervento in loco. Ci chiediamo cosa possa spingere l’amministrazione comunale a chiedere un centro polifunzionale proprio in un Teatro simbolo della storia, della cultura e dell’identità locale. Auspichiamo di ricevere presto tutti i chiarimenti del caso”.
Mi piace fare riferimento al discorso programmatico del Presidente Draghi che poggia sul pilastro della differenziazione degli interventi legislativi a seconda della prospettiva presente o futura. Spendere bene significa investire in piani , attività e lavori pubblici che implicano strategie trasversali che impattano contemporaneamente in diversi settori e aree. Ogni scelta sia privata che pubblica ha una conseguenza e un effetto duraturo. Questo concetto trasferito nella tipologia e qualità della progettazione dell’ex CINE-TEATRO Le Fontanelle di Castelbuono equivale a sostenere una scelta progettuale che guarda al futuro e non solo al recente passato e coniuga la dimensione sinergica tra i vari settori economici coinvolti. La moderna teoria economica viene in aiuto laddove afferma che un investimento si rivela improduttivo e limitante se guarda ,prioritariamente, ad un settore che per definizione appartiene ad un ambito secondario. Il settore culturale ha un impatto trasversale che propone l’interazione tra vari e diversi aspetti ,anche lavorativi . Tale reciprocità indirizza ad uno sviluppo socio-economico duraturo. L’investimento per la creazione di un ‘ambiente polifunzionale’ senza una precisa identità non risponde ad una logica economica di sistema perché agisce isolatamente e saltuariamente. Non voglio valutare la qualità della progettazione ma mi sia permesso di sostenere che se avessimo aperto una gara di progettazione nazionale o europea, oggi discuteremmo, in un confronto costruttivo, di ‘eccellenza’, di ‘unicità e di architettura innovativa. La creazione di un vero teatro, un nuovo tassello dell’economia turistica, alimenta prospettive di sviluppo economico e culturale se solo progettassimo una rete di relazioni interdipendenti in una dimensione nazionale ed europea come già realizzato in altri luoghi. Il paese deve esprimere la volontà di ricominciare nella logica della discontinuità e non chiudersi in un cammino già superato, non solo per causa della pandemia.. Una progettazione di un edificio-simbolo avrebbe richiesto ricerca e condivisione.
Grandiosa Professoressa. Immensa cultura, classe e italiano perfetto. Un abisso rispetto all’ignoranza ed all’arroganza degli scritti che siamo abituati a leggere da quattro anni a questa parte. Come siamo caduti in basso. Sono le persone come Lei che Castelbuono meriterebbe come amministratori, non l’attuale classe politica. Ben pochi ricorderanno che è stata Assessore, ma se gli elettori hanno preferito altro, allora per questo paese non abbiamo più speranze. La colpa non è di chi amministra male ma di chi li ha votati.
Adesso gli gira quella fetenzia di lettera che ha scritto per Monica Guerritore.
È messo male…
Se il progetto è come sopra raffigurato, onestamente, a me non piace, non si addice all’area castellana e…. (Mi massacrerete) smantellerei questo obbrobrio e il teatro, (anche se la storia imporrebbe la ivi ricostruzione) lo costruirei altrove.
Io non ne so niente, ma in quella foto mi pare una fabbrica. Ognuni di a sua