Castellana Sicula. Protestano i rifugiati politici per ottenere il permesso di soggiorno. Si barricano nella struttura d’accoglienza ed occupano la Statale 120. Disordini anche a Petralia Sottana e Blufi

Castellana Sicula. Protestano i rifugiati politici per ottenere il permesso di soggiorno. Si barricano nella struttura d'accoglienza ed occupano la Statale 120.  Disordini anche a Petralia Sottana e Blufi

É provvisoriamente rientrata la protesta dei 15 rifugiati politici ospiti nella struttura di accoglienza di Castellana Sicula. Stamattina gli extra comunitari avevano bloccato la Strada Statale 120 con reti e materassi e poi si erano barricati all’interno dei locali dove vivono da alcuni mesi.

 

Disordini e malcontento erano cominciati già ieri. I rifugiati, ospiti nel paesino madonita, reclamavano l’intervento delle autorità per ottenere al più presto il permesso di soggiorno.

 

Come ci ha spiegato il Sindaco di Castellana Sicula, nelle scorse settimane tutti i rifugiati politici sono stati sentiti da un’apposita Commissione predisposta dalla Questura, ed il ciclo delle audizioni è completato, essi infatti sono in attesa del rilascio del permesso di soggiorno.

 

Il problema sembra essere proprio la tempistica. Infatti, a causa dei continui sbarchi di clandestini, le Questure siciliane sono intasate di lavoro e se vogliamo dirlo, giustamente, impreparate a gestire questa emergenza. Da tre mesi i giovani extracomunitari sarebbero in attesa della documentazione che permetterebbe loro di muoversi liberamente ed eventualmente anche di lasciare l’Italia e recarsi in altri paesi dell’Europa. Ma adesso non vogliono più aspettare ed il malcontento è sfociato nella protesta.

 

Stamattina l’intero gruppo, recandosi al Comune, è stato ricevuto dal Sindaco nell’aula Consiliare, ed aveva ricevuto la rassicurazione del primo cittadino ad un sollecito della procedura.

 

Il Sindaco Pino Di Martino si è messo subito in contatto con le autorità preposte per rappresentare la problematica. Ma, nonostante ciò, alcuni dei rifugiati hanno deciso di organizzare un sit in: prima occupando la Strada Statale 120 con reti e materassi e dopo barricandosi dentro alla stessa struttura d’accoglienza, impedendo l’accesso perfino al loro mediatore culturale, il signor Embalo, ed ai responsabili della cooperativa “Maria Grande” che gestiscono il servizio di accoglienza del progetto Sprar.

Si è reso dunque indispensabile l’intervento dei Carabinieri della locale Stazione per assicurare e ripristinare l’ordine pubblico.

 

Solo un lungo colloquio con il Sindaco ha temporaneamente placato gli animi.

 

«Ho avvisato il Prefetto ed il Questore dell’accaduto e mi sono impegnato a recarmi in Questura domani stesso, unitamente al Sindaco del Comune capofila (Petralia Soprana Ndr) del progetto Sprar e ad un rappresentante dei rifugiati per esporre, ancora una volta, la problematica e stimolare l’intervento degli uffici preposti. – Ha dichiarato il Sindaco Di Martino al termine del colloquio. – Stamattina avevo già parlato con il funzionario il quale mi ha rappresentato le difficoltà delle Istituzioni a gestire questa emergenza. Non è tuttavia semplice riuscire a far comprendere questo ritardo. La tolleranza è arrivata al limite ed io devo garantire la tranquillità e la sicurezza della comunità castellanese».

Sul posto, oltre al Sindaco, sono intervenuti anche l’Assessore ai Servizi Sociali Giada Geraci (che ha preferito non rilasciare dichiarazioni poiché non ancora a conoscenza dei dettagli della vicenda) ed il Presidente del Consiglio Comunale Santo Sabella che ha annunciato la convocazione di un Consiglio Comunale in seduta straordinaria ed urgente per sensibilizzare le autorità preposte a trovare delle soluzioni idonee per evitare che episodi analoghi turbino la tranquillità delle comunità ospitanti.

 

Mentre si registra la massima allerta delle Forze dell’Ordine che in queste ore continueranno a monitorare la delicata situazione che si sta verificando a Castellana Sicula, l’auspicio è che la Commissione della Questura lavori a ritmo intenso, se necessario giorno e notte, per evitare che questi disordini possano ripetersi e, naturalmente, per consentire a queste persone di spostarsi dall’Italia verso i Paesi dove desiderano stabilirsi e ricostruirsi un’esistenza migliore di quella che hanno lasciato nelle loro terre d’origine, flagellate dalle guerre.

 

Mentre scriviamo apprendiamo dei disordini ancora in corso a Petralia Sottana, dove i rifugiati hanno occupato la Statale 120 e a Blufi.

Seguiremo l’evolversi della vicenda ed aggiorneremo nelle prossime ore.

 

Fonte: www.ilcaleidoscopio.info

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