Cattura efficace: Il Parco delle Madonie intensifica il contrasto alla proliferazione dei suidi

Tre numeri telefonici e un indirizzo email sono disponibili in evidenza sul sito ufficiale del Parco delle Madonie (consultabili su questo link) per segnalare la presenza di suidi nei terreni privati dell’area del Parco. Questa semplice iniziativa, stando alle testimonianze raccolte, sta fornendo una soluzione concreta alle persone che affrontano il problema del sovraffollamento di suidi nel territorio delle Madonie.

Negli ultimi tempi, il Parco delle Madonie ha intensificato le attività di selecontrollo, anche grazie all’acquisto di nuovi chiusini (gabbie per suidi), che possono essere richiesti dai privati che segnalano la presenza di questi ungulati nelle vicinanze delle loro proprietà.

Il Piano di Gestione per il controllo della popolazione dei suidi è fondamentalmente diviso in due fasi. La prima fase riguarda i metodi di contenimento e controllo dei cinghiali, mediante attività di selecontrollo e cattura tramite chiusini, seguiti dall’abbattimento da parte di selecontrollori appositamente formati. La seconda fase prevede la destinazione dei capi abbattuti e l’utilizzo delle carni. Questa filiera sta per chiudersi grazie alla prossima pubblicazione di una long list di soggetti autorizzati all’acquisto e alla commercializzazione delle carni (leggi qui la [notizia](inserisci il link)).

Tornando all’aspetto che più interessa i residenti, si nota un’accelerazione nelle attività di cattura dei suidi, in particolare grazie all’uso dei chiusini. Marco Calderaro, noto ristoratore di Petralia Sottana, esprime la sua gratitudine al commissario dell’Ente Parco Salvatore Caltagirone e al suo staff. Dal momento in cui è stato pubblicato il numero di telefono sul sito del Parco, ha riscontrato una risposta rapida ed efficace da parte dell’Ente.

Calderaro racconta il suo personale successo dichiarando: “Il 31 agosto ho fatto richiesta di un chiusino per il mio terreno a Sant’Elia, Petralia Sottana, e il 7 settembre il chiusino è stato consegnato e montato dal personale del Parco. Nel giro di un paio di giorni abbiamo catturato 5 cinghiali. Una strategia lungimirante vista la situazione ormai pressoché insostenibile. Uno strumento efficace! Speriamo di ottenere i risultati sperati a breve e lungo termine.”

La foto allegata è stata scattata da Marco Calderaro subito dopo la cattura.

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