Cefalù, abusi su una bimba? Scagionato, non è un orco

Cefalù, abusi su una bimba?  Scagionato, non è un orco

 

Quando venne arrestato se ne parlò come di un orco insospettabile. Era accusato di avere molestato una bambina nella ludoteca gestita dalla moglie a Cefalù. Accusa sconvolgente che però, dopo un mese, viene praticamente cancellata per Gianluca Culotta, 38 anni, rimesso in libertà dal tribunale del riesame che ha accolto il ricorso del suo legale, avvocato Vincenzo Lo Re.
Su Culotta, operaio edile, pesava l’accusa di avere molestato una bambina quando le cambiava il pannolino. A quell’epoca la piccola aveva da 21 a 30 mesi: troppo piccola per potere conservare questi ricordi, ha spiegato il consulente professor Marcello Grasso, esperto di psichiatria dell’età evolutiva. Per quanto la sua valutazione abbia avuto un peso scientifico, decisive sono state però le testimonianze delle maestre della ludoteca che hanno parlato di una persona affabile, disponibile, tranquilla e dai comportamenti normali. Nei confronti dei bambini avrebbe anzi manifestato una disponibilità a coinvolgerli nei giochi adatti alla loro età. Un insospettabile, dunque, che mai aveva dato adito al minimo sospetto.
L’indagine era partita dalla segnalazione di due genitori allarmati dai racconti della loro piccola. La polizia ha cominciato a tenere l’uomo sotto controllo e a riprendere i suoi movimenti. Ma l’unico risultato, rimarcato dall’avvocato Lo Re, è che dalle immagini risultano visite frequenti di Culotta alla ludoteca della moglie. Nessun altro comportamento improprio.
Qualcosa di sospetto è stato invece rintracciato dagli investigatori nell’hard disk del computer di Culotta. Sono state recuperate tracce di filmati e di immagini hot e di rapporti intimi anche con soggetti giovani. Ma nessuna prova che si trattasse di materiale pedopornografico. Anzi una perizia informatica non ha escluso che durante la navigazione nella rete siano stati aperti, sia pure involontariamente, siti pornografici predisposti per l’accesso attraverso banner pubblicitarima non ci sarebbe la prova che fossero stati consultati come un’abitudine esplorativa.
E le accuse della piccola? Secondo l’esperto i suoi racconti potrebbero essere il frutto di un’infatuazione infantile conosciuta come “complesso di Elettra”, una fase di passaggio dello sviluppo psicosessuale delle bambine: si manifesta tra i 3 e i 6 anni di età.

 

(www.lavoceweb.com)

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