Cefalù: inchiesta a luci rosse, giro di prostituzione indoor di giovani ragazze colombiane

La più gettonata la chiamavano Perla non era però la sola insieme a lei altre ragazze colombiane arrivate a Cefalù per commercializzare il proprio corpo, tutto sotto la vigile direzione di due donne connazionali che fungevano da maîtresse. E’ quello che sostiene la procura di Termini Imerese nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che solitamente precede la richiesta di rinvio a giudizio dell’inchiesta “bunga bunga” condotta al nucleo operativo della compagnia dei Carabinieri di Cefalù.

Nel provvedimento ci sono i nomi di tre indagati due donne colombiane e un 68enne italiano che devono rispondere a vario titolo di aver violato la famosa legge Merlin cioè di favoreggiamento alla prostituzione. L’indagine, avviata nel maggio 2016, con l’ausilio di intercettazioni ambientali ha consentito di fare luce su un fiorente giro di prostituzione all’interno di due palazzine del centro storico della cittadina Normanna, con il coinvolgimento di giovanissime ragazze dell’America Latina. A frequentare le due case di appuntamento una clientela trasversale fatta di operai, studenti e liberi professionisti. La notizia è stata riportata da Giuseppe Spallino sul GdS, dove sono presenti maggiori dettagli.

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