Cefalù, mamme e bimbi in corteo “Non chiudete il punto nascite”

Cefalù, mamme e bimbi in corteo "Non chiudete il punto nascite"

Hanno sfilato in ottocento. Le puerpere indossavano una maglietta con la scritta “Voglio nascere a Cefalù”. Nel piano della Regione lo stop al Giglio perché si effettuano meno di 500 parti

Ottocento persone sono scese in piazza a Cefalù per difendere il punto nascite. Un comitato formato da gestanti e puerpere ha organizzato domenica, con il supporto del Comune, “una passeggiata tra mamme”, una manifestazione a sostegno del centro nascite dell’ospedale Giglio. Lo scopo è di testimoniare che il reparto è in piena attività, efficiente e sicuro, malgrado la minaccia di una chiusura.

E’ il decreto di razionalizzazione della rete dei punti nascita, emanato dall’allora assessore alla Sanità Massimo Russo, a prevedere la chiusura delle unità di Ostetricia negli ospedali che effettuano meno di 500 parti all’anno. In gioco, da un lato, è la tutela di mamma e bambino, dall’altro la necessità di molte partorienti di spostarsi di chilometri per far nascere un figlio. “Una politica sanitaria regionale evidentemente poco interessata alla qualità dei servizi per i cittadini – denuncia il comitato delle mamme – e ancor di più alle strutture di eccellenza professionale situate in territori periferici, impervi e poco popolati, com’è il caso delle Madonie”.

Il corteo si è mosso dalla villa comunale e ha attraversato il corso Ruggero. In piazza Duomo, tra stand, zucchero filato, intrattenimento per bambini, gadget, le testimonianze delle mamme e gli interventi del sindaco Rosario Lapunzina e del presidente del Consiglio comunale di Cefalù, Antonio Franco. Le mamme in dolce attesa hanno indossato una maglietta con lo slogan “Voglio nascere
a Cefalù”; i neonati una t-shirt con la scritta “Sono nato a Cefalù”

(repubblica.it).

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