Cefalù, pub e ristoranti “abusivi”: scatta il maxi sequestro

Interessati dal provvedimento sei tra i più noti locali della cittadina normanna. “Dall’attività investigativa del commissariato e da altri accertamenti delegati dalla Procura di Termini Imerese diretta da Alfredo Morvillo – spiega la polizia – sarebbe emerso che nessuno è provvisto di concessione demaniale per l’occupazione degli spazi antistanti il proprio locale”

C’è tutto il necessario per fare accomodare e intrattanere cittadini e turisti – tavolini, poltrone, ombrelloni, vasi colmi di fiori – peccato però che manchino le autorizzazioni per potere “arredare” la strada. Così gli agenti della polizia stanno eseguendo il sequestro di un’area demaniale marittima di circa 300 metri quadrati proprio sul lungomare di Cefalù. L’operazione, coordinata dal dirigente del commissariato locale Manfredi Borsellino, è stata denominata “Free-Waterfront” (lungomare libero) ed è scattata dopo alcuni esposti anonimi (GUARDA IL VIDEO).

Interessati dal provvedimento sei tra i più noti pub e ristoranti della cittadina normanna. “Dall’attività investigativa del commissariato e da altri accertamenti delegati dalla Procura di Termini Imerese diretta da Alfredo Morvillo – spiega la polizia – sarebbe emerso che nessuno è provvisto di concessione demaniale per l’occupazione degli spazi antistanti il proprio locale e ciò malgrado siano pendenti presso l’assessorato Territorio e Ambiente le relative istanze volte all’ottenimento del titolo abilitativo”.

“Gli uffici del Demanio Marittimo di Palermo – spiegano dalla questura – non avrebbero rilasciato a oggi ai ristoratori cefaludesi le concessioni che li avrebbero legittimati a esercitare la ristorazione negli spazi antistanti i loro locali, a causa di quella che il gip di Termini Imerese ha definito una empasse amministrativa, costituita dalla mancata soluzione della vertenza tra il Comune di Cefalù (già assegnatario delle aree interessate in forza di una concessione demaniale scaduta nel dicembre del 2013 e non più rinnovata per omessi pagamenti dei canoni annui di concessione) e l’assessorato Territorio e Ambiente.

Quest’ultimo non avrebbe dato corso alle richieste di concessione avanzate dai ristoratori anche per l’assenza a Cefalù di un Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, per la stesura del quale lo stesso assessorato ha recentemente nominato un commissario ad acta”. Di fatto, dopo avere presentato la richiesta di concessione (e del relativo pagamento dei diritti fissi) i ristoratori e i titolari dei pub del lungomare cefaludese già da maggio si sono avvalsi dell’area demaniale antistante il proprio locale collocando sedie, tavoli, fioriere, ombrelloni e ogni altro elemento di arredo necessario all’attività di ristorazione.

(Fonte: www.palermotoday.it)

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