Che lo scempio abbia inizio!
Così come largamente documentato dal “MoVimento 5 Stelle Castelbuono” e che riproponiamo nelle foto in basso, le imminenti elezioni regionali ripropongono quella che, a rigor di logica, può essere definita una vera piaga.
Per legge un manifesto elettorale andrebbe affisso in spazi che ogni comune è tenuto ad allestire con l’obiettivo di disciplinare la propaganda politica ma, soprattutto in campagna elettorale, i manifesti dei candidati politici finiscono per coprire chilometri di muro, cassonetti, centraline elettriche, lampioni, pensiline degli autobus, persino le cancellate dei parchi e i cartelli stradali.
Se si dovesse votare un politico valutando il suo senso civico, non un solo voto degli elettori andrebbe a quanti di questi contravvengono alle normative previste in materia, provocando uno scempio di notevole impatto, senza considerare lo spreco di carta che si potrebbe tranquillamente evitare se si optasse per l’utilizzo delle moderne tecnologie, più veloci, razionali, meno impattanti dal punto di vista ambientale, e capaci di raggiungere un elettorato più ampio, come la pubblicità on line.
Quella dei manifesti abusivi è una storia vecchia. Il Governo è intervenuto più volte per cercare di arginare il fenomeno ma senza risultati, anzi, invece di adottare misure atte a disincentivare il fenomeno, negli ultimi anni si sono susseguite una serie di sanatorie che hanno “legalizzato” il fenomeno del tutto abusivo.
Le Amministrazioni comunali sono tenute, per legge, dal momento dell’assegnazione degli spazi per l’affissione dei manifesti elettorali, a provvedere alla defissione dei manifesti affissi fuori degli spazi autorizzati per ciascun partito politico o movimento, nonché a rimuovere ogni altra affissione abusiva o scritta ovunque effettuata.
Le spese sostenute dal Comune per la rimozione del materiale di propaganda elettorale sono a carico in solido, dell’esecutore materiale e del committente responsabile (art. 15, legge 515/93 come modificato dall’art.1, comma 178, della legge n. 296 del 27.12.2006 – legge finanziaria 2007). Durante la campagna elettorale possono infatti essere utilizzate varie forme di propaganda elettorale che non è vietata, ma attraverso la normativa è regolata e garantita per tutti con le stesse opportunità, gli stessi luoghi e spazi pubblici.
Ma se i politici se ne sbattono.. allora, come intervenire?
Per denunciare e impedire il perpetrarsi di questo modo incivile di gestire la campagna elettorale, non resta una cosa da fare:
fotografare gli scempi e metterli in rete per fare conoscere a tutti il senso civico del candidato che ci apprestiamo a (non) votare.