Circolo PD Castelbuono: Minà Palumbo, i Pupi e…Diabolik!

“ Pupi siamo, caro Signor Fi fi’ Lo Spirito Divino entra in noi e si fa Pupo. Pupo Io, Pupo Lei, Pupi TUTTI”

(Riceviamo e pubblichiamo) – Ne “Il berretto a sonagli”, Luigi Pirandello sembra anticipare il dibattito sulle note vicende del Museo Naturalistico Minà Palumbo di Castelbuono in questa rovente estate siciliana. Una festa di Sant’Anna in cui anche “u’ Santi è stato gabbato’ ’, ci ha immersi dentro una disfida fra Orlando e Rinaldo, con Carlo Magno nell’ombra, tale da rendere un principiante, al confronto, il Grande Maestro Cuticchio in una delle sue magistrali interpretazioni de “l’Orlando il furioso”.

Ma nell’arte come nella vita c’è lo spazio, il Museo Naturalistico Francesco Minà Palumbo dove è stata inaugurata la sezione dei pupi, e il tempo: e il tempo per Noi, sul Museo, inizia a scorrere dal 22 gennaio 2019 quando, il Sindaco con delega alla Cultura, con una bizzarra lettera aperta (una delle tante) “nel proporre la mia idea, vi invito a riflettere sui numeri delle presenze, i costi di gestione, la logistica: il Castello 40.000 presenze, il Naturalistico 4.000”, si metteva all’ascolto relativamente alla Sua proposta di spostare il Museo Naturalistico dal Complesso Monumentale di S. Francesco nei locali del Comune in via S. Anna e viceversa. Di fatto, l’ammissione una resa e una bocciatura della gestione. Una lettera morta visto che l’unico ad intervenire nel dibattito pubblico fu il nostro Circolo che produsse un documento, il 04 febbraio 2019, le cui domande poste al Sindaco con delega alla Cultura, oggi, hanno ancor più senso e valore alla luce del dibattito che si è aperto; documento, il Nostro, che oltre ad esprimere la contrarietà alla bizzarria, aveva come finalità non dichiarata anche la difesa dell’Istituzione museale e di coloro che la guidavano (gli stessi di oggi) avendone piena stima. Alla lettera aperta (morta), c’era in indirizzo anche il Presidente del Museo Naturalistico il cui silenzio fu assordante e ci sorprese (non ricordiamo una presa di posizione pubblica). Silenzio che, oggi come allora, può esser interpretato in 2 diversi modi; o una assoluta condivisione di quella proposta e pertanto anche l’ammissione della resa e a nostro avviso fu grave, o una assoluta contrarietà alla proposta e in questo caso il silenzio fu ancor più grave. Silenzio dell’Istituzione museale che non c’è stato , ma non ci sorprese in questa occasione, quando tutte insieme appassionatamente le Istituzioni culturali si sono legittimamente unite nel diniego, con nota scritta nel dicembre scorso, della sottoscrizione de “Il Manifesto per il Teatro Le Fontanelle”.

Ci scuseranno tutti i protagonisti di questo dibattito, certamente costruttivo, ma abbiamo posto la nostra attenzione sull’intervento dell’Istituzione museale, del Suo Presidente Prof. Rosario Schicchi Direttore dell’Orto Botanico di Palermo che invitiamo, sin da adesso, ad esser fra i promotori di un manifesto per la cultura a Palermo in fase di elaborazione.

SOLO per aver letto della disponibilità a “fornire risposte ad eventuali quesiti” ne avanziamo pubblicamente alcuni la cui risposta non necessita Noi, bensì la Comunità che sostiene i costi di gestione (81.850,69 euro costi – 4.500 euro ricavi fra i motivi evidenziati da chi propose lo spostamento, non Noi).

Sulla strutturazione museale, Ella Afferma:

“Pertanto, abbiamo previsto un nuovo progetto espositivo, moderno ed interattivo, che faccia uso anche delle tecnologie più avanzate, della realtà aumentata, per incrementare l’attrattività del nostro museo naturalistico. Siamo alla ricerca e in attesa di un finanziamento specifico.”

Ci affascina questa idea progettuale, già avanzata da Ella quando, da Direttore del Naturalistico nel 2014, si apprestava ad organizzare in partenariato con il Museo Civico “Il Bicentenario di Minà” Cosa è stato fatto da allora? Esiste il progetto? E se si, è possibile renderlo pubblico?

E’ curioso il fatto che in questi 7 anni non siano usciti bandi ad hoc.

Diamo una notizia utile ad Ella, alla Comunità e a chi, al Comune, deve presentare l’istanza:

Fondo Cultura 2021, dal 24 maggio e fino alle ore 13.59 del 31 agosto 2021 si possono presentare e completare istanze al MINISTERO DELLA CULTURA “per investimenti per la tutela, la conservazione, il restauro, la fruizione, la valorizzazione e la digitalizzazione del patrimonio culturale materiale ed immateriale con finanziamento fino all’80%o per importi fra 100 mila euro ed 1 milione di euro”.

Ella afferma, in merito agli spazi:

“Come sai, gli spazi dell’ex Convento di San Francesco ospitano il Museo Naturalistico F. Minà Palumbo al pari di altre strutture come il piccolo Museo del giro Podistico, il bar, le sale dedicate a castelbuonesi illustri, ecc. Si tratta di spazi la cui assegnazione è di competenza dell’Amministrazione”

Ci piacerebbe leggere lo statuto o verbale d’affidamento locali che definisce tale competenza/ingerenza. Al pari del Museo Civico, per ciò che è di nostra conoscenza, gli spazi sono ad uso e gestione diretta della Istituzione museale che ne concede l’uso a terzi, secondo e non oltre i fini statutari. Il Museo vanta ampia autonomia gestionale, economica e progettuale valutata annualmente SOLO, come da Ella ricordato, dal Consiglio Comunale. Ed anche se ci fosse tale norma, quando tornerà ad esserci un Sindaco del Pd darà ampia AUTONOMIA ed INDIPENDENZA. Se un movimento politico localissimo chiederà ad Ella di poter usare il Chiostro e/o la Sala Conferenze M. Morici per un congresso, dove definire le strategie e le visioni per il territorio e il futuro anche quando il risultato finale poi, in una Assemblea dei Sindaci dell’SRR, è quello di entrar papi (presidenti) ed uscir cardinali (nenti), sarà Ella a concedere l’autorizzazione, come a Palermo immaginiamo Ella concede l’utilizzo dell’Orto Botanico a terzi, per gli usi previsti; e non il Sindaco come, invece, è prassi a Castelbuono.

E ancora, sull’ intitolazione della biblioteca storica di Minà Palumbo:

“D’altronde come dice la celebre frase attribuita alla scrillrice britannica Virginia Woolf e dedicata a quelle tante donne che in passato hanno cunlribuilo al successo di uomini che la storia ricorda, ma rimanendo loro nell’ombra, “Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna“.

Oggi c’è un dibattito sulle politiche di genere e sulla parità salariale con il Nostro Partito impegnato da Roma a Castelbuono per affermare principi di civiltà, di cittadinanza e per aumentare la rappresentanza femminile nelle Istituzioni. E, pertanto, ai Nostri occhi tale citazione ottocentesca è inaccettabile e la giustificazione risibile. Ci perdoni, Noi guardiamo al futuro.

Ella, sull’esposizione temporanea della collezione dei Pupi Siciliani, afferma:

“Chi entra al Museo non può visitare liberamente la collezione ma deve pagare un apposito biglietto. Una parte del ricavato sarà destinata al Museo, per il quale rappresenta una potenziale risorsa economica, andando ad impinguare le sue entrate”.

Come Ella ben sa, gli introiti del Museo Naturalistico Francesco Mina’ Palumbo, al pari di quelli del Museo Civico, sono esclusivamente del Museo di appartenenza e rendicontati nell’economato mensile.

Ci pare legittimo chiedere, dal Nostro punto di vista, chi, in che modalità e secondo quale giustificazione si è determinato importo (5 euro) e ripartizione fra Museo e…………………………….. il Comune? la Famiglia?

Noi non abbiamo alcun pregiudizio sul fatto che dei pupi possano esser esposti: è nel luogo, nelle modalità e nel costo del biglietto, perfino superiore a quello che indica il valore delle Collezioni di Minà (3 euro), che si determina un giudizio negativo. Altri hanno manifestato un pregiudizio, definendo “deriva neoliberista” la nostra proposta di FONDAZIONE (Legge Prodi – Veltroni) che metta a reddito i beni culturali, accusandoci di voler PRIVATIZZARE la Cultura. ORA, legittimamente, chiunque può sentirsi autorizzato a vedere le proprie collezioni (?), magari con tornaconto, esposte in modo più o meno permanente “privatizzando” di fatto il Museo Naturalistico: saranno inorriditi costoro!

A tal proposito, una famiglia di Castelbuono è pronta a proporsi per esporre una collezione UNICA, composta da un migliaio di albi del noto fumetto di Diabolik. Abbiamo già verificato, sono abbastanza datati e con pezzi rari anche degli anni sessanta. Per locandina, la copertina del primo numero e il titolo: “Minà Palumbo, i Pupi….e Diabolik!”.

Altro che 4 mila visitatori, dato medio fra le 3.657 presenze nel 2018, dati citati nella lettera aperta (morta) del Sindaco con delega alla Cultura, e i 4.393 del 2019 dati da Ella citati. Un popolo del turismo dei fumetti è pronto ad inondare il Museo, con file da’ Chiazzata e du Chiani a Matrici (ristoranti inclusi). Infine, ma è una domanda che porgiamo a chi ha curato il restauro del Complesso Monumentale di San Francesco, ci incuriosisce il fatto che della Sala Conferenze M. Morici si potesse chiudere, permanentemente e per 2 anni il “corridoio laterale’’, come da Ella definito, per farlo divenire a sua volta sala espositiva. Premesso che non c’era alcuna soluzione di continuità fra la Sala Conferenze M. Morici e il suddetto corridoio, abbiamo anche qualche dubbio relativamente alle necessità di preventiva autorizzazione da richiedere e nulla osta da ottenere dagli organi preposti. E se anche non fossero necessari autorizzazioni, ci appare curioso l’intervento di architettura creativa: è come se nelle nostre case, dalla sala più bella e di rappresentanza si tirasse un camerino di servizio. Tornando alle donne, che Noi immaginiamo accanto e persino davanti agli uomini e MAI dietro, non crediamo di trovarne una pronta ad avallare una mutilazione dello spazio più prestigioso della propria dimora con affaccio sul prospetto principale. Immaginiamo la scena da opera dei pupi: il marito e u’ masci di cazzuola o di cartongesso immediatamente defenestrati da patruna da casa. Mutilata e ridimensionata, infatti, appare la Sala Conferenze M. Morici per come la conoscevamo in termini di spazio, luminosità e con l’affaccio sul Chiostro che oramai è prerogativa du’ cammarini dei pupi. Ridotta a rango di saletta, infatti, dalla (ex) Sala Conferenze M. Morici ci si può affacciare, oramai, solo sul pur dignitoso curtgili da’ Smac.

Du’ cammaruni, o’ cammarini: spazi, con tagli e ritagli. Non osiamo immaginare, con questa logica, cosa sarebbe del polifunzionale “Le Fontanelle”. Con Noi sarà un TEATRO, con una Fondazione a gestirlo.

Abbiamo letto, e ne abbiamo apprezzato anche le spaziature, del saggio intervento dell’Avv. Mario Lupo, presidio e pilastro di castelbuonesità di cui condividiamo toni, contenuti, raffinata ironia e cultura questa si meritevole di DELEGA; sappia Avvocato che sin d’ora, e quando tornerà ad esserci a Castelbuono un Sindaco del Pd, saremo lì in attesa di una sua critica ancor prima di una sua alliffata.

Per ultimo, ci scuserà il Prof. Rosario Schicchi del fatto che rileviamo una lacuna nel contenuto del Suo autorevole ed interessante intervento: a nostro avviso, e se permette rimediamo Noi per Ella, c’era lo spazio per un riferimento al Prof. Pietro Mazzola meritevole di esser citato essendo Egli stesso, oltre che Minà Palumbo, il Museo Naturalistico. A Lui un caloroso saluto e il ringraziamento per la pubblicazione postuma, Sellerio Editore (quello de i cabbasisi di Montalbano), della “Iconografia della Storia Naturale delle Madonie”di Francesco Minà Palumbo.

Sperando di non avervi annoiato da Santa Maria o’ Scunnitipassanni da Mannirazza e i Paratura, attenti al virus e bbona villiggiatura.

Castelbuono, lì 09 agosto 2021

Per il Coordinamento | Francesca Cicero

Il Segretario | Vincenzo Capuana

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