Costituente: arrivederci a forse mai? Cercasi risposte… Non solo su Piazza Parrocchia!

(Riceviamo e pubblichiamo) – Speravamo che il post pubblicato il 23 aprile dall’Amministrazione di Castelbuono, includendo una nota dell’Arch. Dolce, volesse rispondere al nostro del 10 aprile scorso.
Con questa speranza, seppur con diverso convincimento, lo abbiamo letto. Già dalle prime frasi, tuttavia, il convincimento ha sconfitto la speranza 2 a 0. Cappotto classico: uno per il merito delle risposte, che non c’è, due per il tono delle risposte, che sa di polemica stizzita.
In generale non siamo interessati al “botta e risposta” sui media. Ma stavolta lo pratichiamo, per esemplificare all’Amministrazione un metodo di comunicazione verso il cittadino. Un metodo antico che è, o almeno dovrebbe essere, adottato da tutte le Amministrazioni trasparenti e virtuose. Quelle, per intenderci, che hanno solo da guadagnare nel fornire risposte e dettagli ai cittadini che si interessano della cosa pubblica in modo critico.
Il metodo consiste nel … rispondere alle domande formulate dai cittadini, nel merito e senza svicolare. Niente di difficile quindi. E solo dopo aver risposto, semmai, se ce ne fosse davvero motivo, suggerire al richiedente di essere più costruttivo in futuro.
Le domande da noi poste il 10 aprile scorso chiedevano informazioni senza altri intenti. Il post dell’Amministrazione sembra indulgere invece, prevalentemente, alla polemica: come se il chiedere qualcosa all’Amministrazione di Castelbuono sia diventato “Parola d’offisa”. Per le risposte nel merito, l’Amministrazione rimanda alla nota dell’Arch. Dolce, indugiando a sciorinare la litania di interventi fatti per rinvigorire l’economia locale, afflitta dal Covid-19. Non ci sembra che gli amministratori abbiano capito, tuttavia, che il “fare” è condizione necessaria per ogni Amministrazione; perché l’azione amministrativa sia almeno sufficiente, bisogna però “fare bene”. E se i cittadini, come noi, chiedono se l’Amministrazione abbia “fatto bene”, è qualificante per le buone Amministrazioni spiegarlo compiutamente.
Quanto alla nota dell’Arch. Dolce, le poche informazioni rintracciabili, dopo un esordio anch’esso sterilmente polemico, sono confuse e non rispondono alle nostre domande, che rimangono quindi tutte aperte. Solo un paio di esempi, per non dilungarci oltremodo.
Il 10 aprile avevamo chiesto “se dietro questo lavoro ci sia il supporto di un agronomo e di un architetto paesaggista, visto che si tratta di alberi che hanno una certa storia e di un luogo importante dal punto di vista monumentale e anche affettivo per i castelbuonesi”. Apprendiamo dalla nota che il DL e il RUP – che non sono agronomi – hanno atteso, per redigere la perizia di variante, “I possibili sviluppi sull’esito dell’attecchimento”. E chi ha valutato o valuterà l’avvenuto attecchimento? E la consultazione di un esperto agronomo nella fase progettuale, non avrebbe consentito di ottimizzare tempi, costi ed efficacia di espianto e reimpianto? Ma c’è un altro interrogativo: l’imprevisto (?!) “apparato radicale molto esteso delle piante” non avrebbe potuto essere previsto se si fosse consultato, fin dalla fase progettuale, un esperto agronomo?
Quanto alla nostra domanda sullo stallo dei lavori, non ci pare che l’Arch. Dolce abbia chiarito i tempi di ripresa e di completamento: ha solo detto che “La ripresa dei lavori avverrà quando prodotta la perizia che sarà approvata giusta determina dirigenziale dovendo rientrare nei limiti di spesa di cui al progetto ed all’affidamento”. Se questa frase fosse una canzone a quanti verrebbe in mente come titolo “Arrivederci a forse mai”?
La Costituente per la Castelbuono di domani
Sono Agronomo e vi dico che per valutare un attecchimento non occorre la Laura al punto che anche mio nonno noto viddrano in Castelbuono era in grado di capirlo…ma ogni scusa è buona per fare polemica…
Caro Agronomo, visto che non conosci le norme, di come vanno fatte le progettazioni, forse è meglio che torni a studiare, così non deluderai tuo Nonno, noto “Viddrano “ in Castelbuono.
ma forse sarebbe il caso di deluderlo e te ne torni a zappare con lui
Ciccio, quello che scrive non rende merito alla sua professione. In Italia, terra in cui non si capisce più chi fa che cosa, sono proprio le competenze conseguite con gli studi e sul campo che potranno salvarci e forse darci una speranza di raggiungere i livelli di efficienza dei paesi che più corrono verso il futuro.
Ma la sovrintendenza è stata interpellata?
Smettiamola con sta cosa che ogni cosa è fatta per polemica. E se anche così fosse? Non si è forse liberi di esprimere il proprio pensiero e di utilizzare il proprio tempo come meglio si crede.
Questa cosa della polemica proprio non la capisco.
L’indottrinamento dei 1000 post su Facebook, pure sull’ingegnosità delle formiche, che fanno di castelbuono un luogo accogliente per turisti, o lettera a Monica Guerritore, assolutamente inadeguata e fuori tema, si devono tollerare, questa invece è polemica.
Che si chieda a chi non governa di essere utili e a chi governa si concede di tutto e di più è semplicemente segnalatore dell’ottundimento e anticamera del deserto.
Gentile Qualinquista,
conosco più che bene le normative avendo all’attivo decine di progettazioni…Le chiarisco che mi riferivo alla comprensione dell’attecchimento di una pianta…a questo punto Le dico che è l’intero articolo che va rifatto e la polemica va spostata su altro argomento…
Gentile Asky,
esprimere il proprio pensiero è costituzionalmente garantito…lo faccia nelle sedi e con i modi opportuni…se non volesse farlo le dico che sta semplicemente, anzi no, mi correggo, banalmente, facendo inutile polemica…
Mi chiedo, visto che nella nota di risposta si parlava di acqua recuperata ai pedagni per fine edilizi e agricoli, piuttosto di fare una variante di progetto, non si poteva prendere un preposto e fargli annaffiare gli alberelli?