Costituente per la Castelbuono di domani: “La memoria a guida dell’azione politica”

Cosa rimane a trent’anni, quasi, di distanza da quella indimenticabile stagione delle stragi del ’92?

Cosa rimane alla società civile, a quella parte di società civile che vuole ancora impegnarsi per una vita sociale democratica, libera e giusta?

Parlarne in questi giorni dedicati alla memoria potrebbe sembrare una consuetudine ormai quasi obbligatoria e strumentale, ma non è così.

La memoria ha bisogno di essere innaffiata e, per essere tale, deve anche sapersi tradurre in una sorta di rito, non per celebrare o dire parole vuote, ma per il dovuto e giusto tributo a chi ha saputo donare la vita in sacrificio a quei valori a cui noi tutti guardiamo come fari dell’impegno civico e anche politico. Il non dimenticare ha questo significato.

Il valore dell’etica sociale, della lotta senza se e senza ma alla mafia, dell’impegno, del coraggio, della dirittura morale, del rifiuto di ogni compromesso con l’illecito, della conoscenza e dell’amore per la nostra terra, del lottare per il suo sviluppo libero e non condizionato dal malaffare sono ciò che sta alla base dell’aver capito la lezione di grandi uomini come Falcone e Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia. Questi grandi uomini ci parlano ancora oggi, forte e chiaro. A loro un ricordo e un riconoscimento sincero che speriamo di continuare a tradurre in azioni concrete di lotta alla mafia e di impegno quotidiano per la costruzione di un futuro e di una società migliore.

La Costituente per la Castelbuono di domani

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