COVID-19, informazione tempestiva e garanzie preventive: la sicurezza individuale e collettiva è una priorità

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4 Commenti

  1. nonoltre ha detto:

    Le richieste esplicitate attraverso i 4 punti sono poco significativi per il contenimento del contagio; oltre il ponte della fiumara nessuno, dico nessuno, si sognerebbe di chiedere all’Amministrazione cose del genere, semplicemente BASTERREBBE RISPETTARE LE NORME ANTI-COVID dettate dal CTS/DPCM.
    Si inizia con lo scivolone…COSTITUENTE evitate di “buttare” le cose serie in politica.
    All’interno del direttivo c’è qualcuno che certamente condivide queste mie parole.

    • regole senza controllo ha detto:

      Allora potremmo evitare anche di controllare i parcheggi dei disabili? O i parcheggi selvaggi in zone critiche? E magari rinunciare completamente ai vigili e magari ai carabinieri? Mha. Lei mi sembra o un pò sprovveduto oppure particolarmente interessato a questo pensiero

  2. comunicando ha detto:

    Oltre il ponte della Fiumara i dati vengono comunicati in modo chiaro e senza questa paura di uccidere l’economia locale. Purtroppo non si capisce che nascondere la sabbia sotto il tappeto alla lunga non fa altro che penalizzare ancora di più l’economia. Fino a stamattina al di fuori di noti bar c’erano avventori con il bicchiere in mano, stretti stretti sotto i balconi per non bagnarsi. Così facendo non faremo altro che prolungare queste chiusure. Se fossimo tutti più attenti, facendo rispettare le norme saremmo tutti più liberi. Inoltre il dato che la scuola è causa dei contagi è una bugia, a scuola le.refole vengono rispettate, il problema è al di fuori delle scuole.

  3. Stalinista ha detto:

    Punto numero 1: oltre il ponte della fiumara, (chi ha davvero avuto le palle di sorpassarlo) sa che un efficace tracciamento è la base per la ripresa economica.
    Punto numero 2: visto l’esperienza nel campo del commercio, ovviamente saprà che una zona rossa o arancione comporta la chiusura delle attività; pertanto la vendita in loco influenza al massimo l’1% delle vendite al dettaglio e non ha nessun riscontro economico.
    Punto numero 3: i vigili urbani sono un corpo armato, al servizio dei cittadini, non del potente di turno. Quindi hanno l’obbligo, di esercitare il proprio lavoro in maniera imparziale.
    Punto numero 4: avere le carte in regola, non significa essere in sicurezza; come ben sa chi ha a cuore la salute pubblica, privilegia uno screening e sanifica i luoghi prima di mandare sul luogo di lavoro il personale. Ricordo cosa che è stata fatta al comune di Castelbuono, luogo pubblico come la scuola. Ma magari li ci stava un cittadino di serie A. Lavorare in sicurezza non significa applicare correttamente le norme ed utilizzare i dispositivi, come ben sa o forse dovrebbe documentarsi, siamo il quinto paese a livello mondiale per morti da covid 19.
    Forse è arrivato il tempo di ponderare le azioni.

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