COVID-19, informazione tempestiva e garanzie preventive: la sicurezza individuale e collettiva è una priorità

(Riceviamo e pubblichiamo) – Siamo venuti a conoscenza, sia informalmente che attraverso una comunicazione dell’amministrazione diramata su FB, di casi di positività al Covid-19.
Data l’eccezionalità della situazione pandemica che stiamo tutti vivendo, ai fini di una tempestiva presa d’atto e di conseguenti comportamenti preventivi da rafforzare, sia individuali che collettivi, riteniamo indispensabile che i cittadini siano informati nel più breve tempo possibile, con ogni possibile mezzo di comunicazione da parte dell’amministrazione locale, ma, in ogni caso sempre con una comunicazione scritta che informi e richiami ai comportamenti di norma e di opportunità e sempre nel rispetto delle norme della privacy. Esplicitiamo i punti nodali che suggeriamo a questo proposito:
- Origine del contagio. Tale informazione è alla base del diritto di consapevolezza informata.
- Modalità del contagio. Conoscere tali modalità può indurre ad evitare la reiterazione e a prevenire ulteriori, potenziali, contatti a rischio.
- Informazioni comportamentali conformi o difformi da quelle previste dalla normativa vigente, che hanno determinato il contagio. Questa conoscenza può consigliare i comportamenti da rispettare o da evitare, oltre le norme, per impedire il progredire del contagio e scongiurare l’innesco di eventuali altri.
- Comunicazione delle azioni di verifica giornaliere, richieste dall’amministrazione alle forze dell’ordine, per garantire il rispetto delle normative vigenti. Lungi dall’essere un’accusa, i cittadini hanno il diritto di essere rassicurati circa il fatto, fondamentale, che qualcuno vigila giornalmente sul rispetto delle regole e scoraggi pertanto comportamenti incoscienti e deroghe che mettono a rischio tutti.
Siamo perfettamente consapevoli che, purtroppo, non è nella facoltà di nessuno, amministrazione inclusa, di scongiurare i contagi. Ma siamo certi che una informazione tempestiva, completa e senza veli, sia indispensabile per tenere informati i cittadini e permettere loro di agire di conseguenza per la massima cautela di tutti. Nessuno chiede di militarizzare il paese ma non basta soltanto invitare al rispetto delle norme e degli altri comportamenti virtuosi: è più efficace vigilare per quanto possibile aggiungendo questo deterrente concreto all’invito a rispettare le norme, per evitare che pochi sconsiderati compromettano gli sforzi e la sicurezza di tutto il paese.
La Costituente per la Castelbuono di domani
Le richieste esplicitate attraverso i 4 punti sono poco significativi per il contenimento del contagio; oltre il ponte della fiumara nessuno, dico nessuno, si sognerebbe di chiedere all’Amministrazione cose del genere, semplicemente BASTERREBBE RISPETTARE LE NORME ANTI-COVID dettate dal CTS/DPCM.
Si inizia con lo scivolone…COSTITUENTE evitate di “buttare” le cose serie in politica.
All’interno del direttivo c’è qualcuno che certamente condivide queste mie parole.
Allora potremmo evitare anche di controllare i parcheggi dei disabili? O i parcheggi selvaggi in zone critiche? E magari rinunciare completamente ai vigili e magari ai carabinieri? Mha. Lei mi sembra o un pò sprovveduto oppure particolarmente interessato a questo pensiero
Oltre il ponte della Fiumara i dati vengono comunicati in modo chiaro e senza questa paura di uccidere l’economia locale. Purtroppo non si capisce che nascondere la sabbia sotto il tappeto alla lunga non fa altro che penalizzare ancora di più l’economia. Fino a stamattina al di fuori di noti bar c’erano avventori con il bicchiere in mano, stretti stretti sotto i balconi per non bagnarsi. Così facendo non faremo altro che prolungare queste chiusure. Se fossimo tutti più attenti, facendo rispettare le norme saremmo tutti più liberi. Inoltre il dato che la scuola è causa dei contagi è una bugia, a scuola le.refole vengono rispettate, il problema è al di fuori delle scuole.
Punto numero 1: oltre il ponte della fiumara, (chi ha davvero avuto le palle di sorpassarlo) sa che un efficace tracciamento è la base per la ripresa economica.
Punto numero 2: visto l’esperienza nel campo del commercio, ovviamente saprà che una zona rossa o arancione comporta la chiusura delle attività; pertanto la vendita in loco influenza al massimo l’1% delle vendite al dettaglio e non ha nessun riscontro economico.
Punto numero 3: i vigili urbani sono un corpo armato, al servizio dei cittadini, non del potente di turno. Quindi hanno l’obbligo, di esercitare il proprio lavoro in maniera imparziale.
Punto numero 4: avere le carte in regola, non significa essere in sicurezza; come ben sa chi ha a cuore la salute pubblica, privilegia uno screening e sanifica i luoghi prima di mandare sul luogo di lavoro il personale. Ricordo cosa che è stata fatta al comune di Castelbuono, luogo pubblico come la scuola. Ma magari li ci stava un cittadino di serie A. Lavorare in sicurezza non significa applicare correttamente le norme ed utilizzare i dispositivi, come ben sa o forse dovrebbe documentarsi, siamo il quinto paese a livello mondiale per morti da covid 19.
Forse è arrivato il tempo di ponderare le azioni.