Da Cefalù a cena con papa Francesco
Il vescovo Vincenzo Manzella, don Giuseppe Licciardi, don Marcello Franco, don Pietro Piraino e don Alessio Corradino sono stati a cena con il Papa povero.
Dopo la telefonata di Papa Francesco a don Giuseppe Licciardi è arrivato adesso l’invio del Pontefice. E così stasera il vescovo Vincenzo Manzella, don Giuseppe Licciardi, don Marcello Franco, don Pietro Piraino e don Alessio Corradino sono stati a cena con il Papa povero. Una esperienza che vescovo e sacerdoti non dimenticheranno mai. Il Papa si è intrattenuto con loro chiedendo delle loro attività e incoraggiando le loro iniziative. Un colloquio quello avuto con il Pontefice che ha fatto toccare con mano la carità e l’umiltà del Papa. Presto alcune foto e il racconto di quanto è accaduto dalla viva voce di chi vi ha partecipato.
(fonte www.cefalunews.net)
Chissà di cosa avranno parlato! Speriamo non della brutta vicenda delle lettere anonime circolate a Castelbuono quest’estate, sul clero castelbuonese e sul Vescovo!
il papa tanto umile e disponibile al dialogo e alla accoglienza,un papa che riceve e ascolta tutti, aiuta i deboli e predica nella semplicità e nella sua umiltà….
spero che sia di esempio
sei grande papa francesco…..
Niente di particolare, un papa dovrebbe essere disponibile al dialogo e all’accoglienza, ascoltare tutti, aiutare i deboli e cosi via…
Non capisco dove sta la sua grandezza
elena sambataro poco elegante la sua nota degna di un pettegolezzo da comari, se ancora qualcuno non sapeva adesso sa….complimenti!!!!
La trasparenza è migliore dell’omertà
Perchè non si dovrebbe sapere? Anzi io vorrei anche sapere cosa hanno mangiato, non credo sia stata una cena con pane azzimo e verdure
ma guarda un po’ brigida… la cosa grave è che si sia saputo non che sia successo. E poi dicono che i siciliani hanno la mafia nel DNA, chissà perchè
Quindi Brigida è anche turbata dal fatto che siano emersi a valanga gli innumerevoli casi di pedofilia che hanno coinvolto candidi e castigati preti. Sarebbe stato meglio se non fosse mai trapelato nulla, almeno secondo il suo concetto di morale.
E, immagino, sarà anche profondamente turbata del fatto che sia stato divulgato che per la scomparsa di Emanuela Orlandi non si indaga negli ambienti dei marziani né della malavita spicciola ma in quelli ben più torbidi dello IOR.
Fa piacere notare che la parte peggiore del Medioevo è sempre ben presente tra noi.