Dal Serpotta a Ypsigrock: il caso del Museo Civico di Castelbuono

Diretto da una curatrice esterna, centro di sperimentazione e contemporaneità, cuore pulsante del festival di musica indie più noto d’Italia: il Museo è un “caso”
Un luogo che accoglie le ultimissime pratiche artistiche contemporane, che è un affidabile hub culturale distaccato da Palermo e partner di Palermo capitale della Cutltura, la sede di uno dei festival musicali indipendenti che più fa parlare di se: il Museo Civico di Castelbuono, incastrato tra le pendici delle Madonie, è un vero e proprio caso.
Ma la storia del Castello dei Ventimiglia, sede del Museo, è stato un piccolo “caso” già tempo fa. Era il 1920 quando i cittadini castelbuonesi si riunirono per comprarlo a un’asta pubblica e ci riuscirono, raccogliendo ventimila lire, dando vita a un perfetto esempio di “bene comune” in tempi non sospetti: l’inizio del secolo scorso.
Intorno agli anni Sessanta gli intellettuali e gli appassionati d’arte dell’epoca organizzarono invece un convegno, per discutere di un possibile uso del Castello come museo per poter esporre a cittadini e turisti parte del patrimonio artistico e territoriale della zona e, sempre nell’autonomia di chi ha fede nelle proprie possibilità, formarono un comitato per la creazione di un Museo Civico.
Ma non è ancora finiita: nonostante il Museo sia pubblico, comunale, è stata aperta una selezione perché venisse trovata una figura esterna e competente per dirigertlo. Siamo nel 2014 e tra decine di curricula, la giovane Laura Barreca viene nominata direttrice del Museo Civico di Castelbuono.
Questo è un passaggio importante che segna l’avvio di una buona pratica all’insegna della competenza. il Castello infatti, a differenza della maggioranza dei musei e delle gallerie siciliane, ha affidato la curatela dei suoi spazi espositivi e delle attività che vi ruotano intorno a una persona aliena alla politica e alle sue dinamiche.
Da quella data in poi tra le mura medievali della roccaforte si sono alternate riletture dell’arte sacra, mostre d’arte moderna e naturalmente interventi di arte contemporanea, nell’ottica di coniugare il territorio, la storia e il patrimonio presente con le più nuove espressioni artistiche e i suoi protagonisti nazionali e internazionali. Così nascono le quattro collezioni.
La collezione Urbanistica, che ricostruisce ai fini della didattica l’evoluzione storica del centro di Catelbuono e ne disegna lo sviluppo monumentale dall’undicesimo secolo, la collezione d’arte sacra che oltre a oro, argento e pietre preziose è allestita con dipinti, testi liturgici e paramenti sacri.
L’Archeologica è la sezione che approfondisce la storia stessa del Castello dei Ventimiglia attraverso pannelli didattici e con l’esposizione di reperti ritrovati durante il grande restauro degli anni Novanta tra cui sono stati ripescati dal passato anche oggetti da cucina. Infine la collezione Contemporanea che trova il nucelo nelle opere di Bardi, Cagli, Schifano e Ortega ma che viene incrementata dal 2010 il Museo grazie alle diverse acquisizioni.
A fianco della cappella barocca di Giacomo Serpotta, risalente al 1620 e che custodisce le reliquie di Sant’Anna, la direzione del polo museale lavora sull’identità e la rende viva e attuale con l’allestimento di mostre che attirano anche l’attenzione di testate nazionali e internazionali, compreso il New York Times, che cita le sale San Giorgio e le ex Scuderie per le mostre temporanee che vi vengono allestite e la Sala del Principe per i convegni e i concerti.
Non va dimenticato infatti che oltre a nomi dell’arte contemporanea internazionale come Manfredi Beninati, Alessandro Bazan, Francesco De Grandi, Luca Trevisani, Seb Patane, Letizia Battaglia, Carlo e Fabio Ingrassia, Fonte & Poe o ancora il Laboratorio Saccardi, il Castello dal 1997 è sede dell’Ypsigrock: festival di musica indie-alternative rock premiato come Miglior Festival Italiano agli On Stage Awards nel 2015. Quest’anno dal 13 al 17 agosto.
Grazie all’Ypsig la corte ha ospitato artisti come i Primal Scream, gli Editors, i Local Natives o gli Alt+J e i Blonde Redhead. Nomi che sono icone della musica indipendente e che attirano appassionati di festival da ogni parte del mondo, assicurando l’evento nella sfera dei migliori, sul piano musicale, d’Europa.
Era l’anno 1316 quando Federico d’Aragona re di Sicilia e Francesco conte di Ventimiglia, d’Yscle maggiore e Geraci e signore delle due Petralie hanno incominciato a edificare il Castello Belvedere d’Ypsigro.
(Fonte: Balarm.it – Eugenia Nicolosi)
Chissà se la futura compagine che andrà ad amministrare Castelbuono dal prossimo giugno, avrà l’intelligenza di continuare il percorso intrapreso con competenza dall’attuale Direttore, scelto, ricordiamolo, esclusivamente in base al suo prestigioso curriculum.
Questo è stato un passaggio importante, che ha segnato l’avvio di una buona pratica all’insegna della competenza. Il Museo Civico, infatti, a differenza della maggioranza dei musei e delle gallerie siciliane, ha affidato la cura dei suoi spazi espositivi e delle attività che vi ruotano intorno, a una persona aliena alla politica e alle sue dinamiche.
Chissà, se il futuro sindaco avrà questa intelligenza, oppure ha già venduto “il posto”, in cambio di una manciata di voti, come è sempre avvento prima dell’arrivo di Laura Barreca.
Sarebbe opportuno che i 4 candidati in lizza, avessero l’onestà di farci conoscere le loro intenzioni a riguardo; in questo modo, potremmo valutare ancora meglio chi votare.
Non ho ascoltato nessun comizio o letto alcun programma elettorale. Magari qualcuno si è già espresso a riguardo. In tal caso mi scuso per la mia ignoranza. In caso contrario invito i candidati a farci conoscere le proprie intenzioni.
Per completare il prezioso lavoro museale portato avanti fino ad oggi, bisognerebbe continuare a spazzare via le obbrobriose contaminazioni esterne ( vedi Fontanelle) che deturpano lo spazio museale esterno, anch’ esso forse piu’ importante di un interno gia’ godibile al visitatore. Sarebbe opportuno che i 4 candidati sindaci si pronunciassero sul futuro assetto esterno.
Ci si dimentica nell’articolo che il Castello Comunale è dotato anche di un Impianto Geotermico a bassa entalpia per il risparmio e l’efficienza energetica. Ad oggi è uno dei pochi esempi virtuosi in Italia ed in Europa, in tema di risparmio energetico e rispetto dell’ambiente, dove una tecnologia così all’avanguardia risulta applicata ad un bene monumentale.
È vero, ma Balarm si vede che non lo sapeva, altrimenti l’avrebbe citato. Oppure non hanno compreso l’importanza dell’intervento, che può essere apprezzata appieno solo da chi ha padronanza della materia.
Un plauso va sicuramente ai progettisti ed alle maestranze che hanno realizzato i non semplici lavori.
Adesso basta! Smettiamola di far passare il museo civico ,come uno dei migliori d’Italia per innovazione competenza e intraprendenza ! a me sembra che ci sia tanto fumo attorno a tutto ciò’ !
non mi sembra che niente di straordinario sia stato fatto ,forse niente di più della normalita!
Vi voglio ricordare che piccoli centri dell’entroterra terra siciliana come Troina ,riescono a portare a casa loro pittori come RUBENS e non mostre di pittori mediocri fatti passare per Picasso ,e credetemi per far ciò non occorrono i soldi ,ma persone che hanno la competenza e l’intraprendenza giusta !
E non serve neanche bandire un concorso o pseudo tale per promuovere l’inventiva dei giovani con premi ridicoli! E non venitemi a raccontare che si vuole promuovere gli artisti minori o locali!
Quindi meglio non esagerare sull’eccellenza del Museo Civico .
Allora, caro Antonio, rimettiamo un presidente che porta voti. E basta!
Dal Serpotta a Ypsigrock: forse si sta esagerando con gli accostamenti autoreferenziali. Certa musica rock può essere artistica, i putti del Serpotta sono arte, ma il putto rockkettaro che dal palco lascia ammirare le sue nudità (ago. 2016) forse non è proprio espressione artistica.
Se poi si menziona la storia, è bene tener presente che su quella piazza Castello, assieme ad ambienti con reperti artistici, si affacciano un monumento di pregio e luoghi di altissimo significato sacro e devozionale per la comunità: una sonorità con qualche decibel in meno forse sarebbe più consona.
Non c’é nulla di autoreferenziale, é un articolo di un giornale (balarm) riportato qui.