Dopo il successo della 1ª edizione il corso di ricamo per bambine si ripete d’estate

Grazie ad un’iniziativa di Maria Antonietta Mercante, che ha riscosso grande successo e partecipazione, in queste settimane decine di bimbe dai 6 ai 10 anni sono state iniziate e impegnate nell’arte del ricamo. Giovedì 30 maggio si svolgerà l’ultima lezione presso la chiesa dell’Itria. Il 4 giugno 2019 alle ore 16:30 presso i locali del monastero di Santa Venera (Badia) in via Roma a Castelbuono, avrà luogo un incontro programmatico, durante il quale le piccole ricamatrici riceveranno gli attestati e si spiegheranno inoltre le modalità di partecipazione al prossimo corso estivo di ricamo.

Il corso mirerà sempre a fornire le basi sulle tecniche del ricamo
alle piccole allieve.

Per informazioni chiamare il numero 3331101013 o 0921676749 (Maria Antonietta).

Cosa significa ricamare? Ricamare è guidare un ago, con mani sapienti e con mente attenta, sulla stoffa per rinnovare antichi rituali di movimenti, praticamente passando l’ago col filo, da sopra a sotto e viceversa, sulla stoffa tenuta ben tesa, grazie ad un telaio, si riesce a creare un’opera che non ha eguali.

Il fine del corso è questo, riuscire ad insegnare alle bambine questa tecnica semplicissima in modo da perpetuare la tradizione del ricamo, perché solo tramandando ciò che si conosce si può essere certi che niente muoia, anzi può solo rinnovarsi giorno dopo giorno…. Le piccole non solo impareranno a ricamare, ma capiranno anche che dietro un oggetto ricamato c’è storia, tradizione, cultura, significato, capacità, percezione, comunicazione, abilità e soprattutto esercizio di pazienza. E si, il ricamo è tutto questo. Solo se si riconosce la coesistenza e la fusione di tutti questi elementi, si può osservare una tovaglia da tavola del settecento o uno strofinaccio da cucina a punto croce, una presina o un paliotto d’altare, un vestito di Valentino o il bordo del drappo in lana del guerriero Dauno del IV secolo a.C. con lo stesso stupore e rispetto, nella piena consapevolezza che in ciascun manufatto c’è un racconto da ascoltare…

E tutti noi sappiamo, consapevolmente o meno, quanto possa essere prezioso un racconto quando riusciamo ad ascoltarlo e a comprenderlo…. Il RICAMO dunque deve essere visto come tecnica, simbolismo, geografia e arte …. Tutto insieme… Tutto perfettamente sinergico….Parlando di ricamo sembra di avventurarsi in una dimensione senza confini, osservando e affrontando questa arte come l’insieme di tutti questi elementi si può dire che, il ricamo diventi veramente un racconto da decifrare, diventi un racconto che suscita emozioni e stati d’animo che ci trasportano in un mondo parallelo, ma con la consapevolezza dei nostri giorni, perché oggi abbiamo a disposizione tecniche innovative e materiali facilmente reperibili che ci permettono di facilitare ancor di più l’azione del ricamare.

Ho pensato di ripetere questa meravigliosa esperienza perché ho trovato bimbe molto motivate che non hanno nessuna intenzione di mollare…. Anzi cercano di ritagliarsi momenti liberi proprio per ricamare… In poche lezioni sono riuscite ad avere una sorprendente dimestichezza nell’usare ago, filo e telaio… e non solo riescono a creare un disegno su un foglio a quadri e poi trasferirlo sulla stoffa…ma sono anche riuscite a coordinare la creatività, con l’amore e con la fantasia, perché alla fine sono questi gli ingredienti fondamentali per realizzare dei lavori davvero speciali, scopriamo dunque insieme tutto quello che c’è dietro al semplice oggetto ricamato e innoviamoci sempre di più.

Maria Antonietta Mercante

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