Doppia preferenza in Sicilia: dalle prossime amministrative un voto per un uomo e un voto per una donna

Doppia preferenza in Sicilia: dalle prossime amministrative un voto per un uomo e un voto per una donna

La Sicilia adotta il sistema elettorale della doppia preferenza di genere.

 

Sin dalle prossime amministrative si esprimerà un voto per un uomo e un voto per una donna.

 

La legge che ha fatto tanto discutere è stata approvata poco prima di mezzanotte all’Ars. E con un colpo di scena: anche il centro destra e la lista Musumeci hanno detto sì.

 

Contrari solo i 15 deputati grillini.

 

La loro scelta è frutto di una riserva politica. Sarebbero favorevoli alla doppia preferenza, ma dicono no perché preoccupati dalla possibilità che il nuova sistema possa favorire il controllo capillare del voto. Per questo hanno proposto l’introduzione di un seggio unico in ogni comune. Ma si sarebbero creati problemi organizzativi enormi, ha spiegato il capogruppo del Pd Baldo Gucciardo. Ma la porta resta aperta: se ne può riparlare in sede di riforma organica del sistema elettorale.

 

L’aula era stata impegnata in una lunghissima discussione. Alla fine è arrivata la disponibilità del centrodestra a votare il solo articolo uno, quello che prevedeva la sola parità di genere. La legge è passata con larghissima maggioranza: su 72 deputati presenti 52 hanno votato a favore mentre 18 hanno detto no, tra cui appunto i 15 grillini.

 

Il confronto in aula e fuori dell’aula è stato a lungo bloccato su una “pregiudiziale” presentata dal Partito dei siciliani e condivisa dal resto del centrodestra. La pregiudiziale richiamava una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che sanciva, per un turno elettorale in Bulgaria, l’illegittimità della decisione di apportare modifiche della legge elettorale a meno di un anno di distanza dalle elezioni. La pregiudiziale è stata però bocciata dall’aula. Non era finita. Uno dei firmatari più determinati, Toto Cordaro, ci ha ripensato con gli altri deputati del suo schieramento. Crocetta ha subito preso atto che “prevale una volontà riformatrice di rimuovere, come prevede la Costituzione, gli ostacoli reali della partecipazione delle donne alla vita politica siciliana”. E così si è passati al voto. Gli ex lombardiani e i grillini si è gridato all’inciucio.

 

Crocetta invece era soddisfatto. “Il parlamento – ha detto – ha dato un segnale nuovo e positivo”. Ne ha anche per i grillini ai quali ha ricordato che “le leggi sono frutto sempre di una mediazione”.

 

(lavoceweb.com)

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