Emergenza Suidi: e se avesse ragione il vice sindaco di San Mauro Castelverde Giovanni Nicolosi?

Emergenza Suidi: e se avesse ragione vice sindaco di San Mauro Castelverde Giovanni Nicolosi?

Più che una provocazione un dato di fatto: il Palazzo non ascolta la periferia.

 

L’appello lanciato qualche giorno fa all’ANSA dal deputato madonita Magda Culotta ha rianimato il dibattito intorno alla questione, francamente non più sopportabile, dall’invasione dei suidi nel territorio madonita. Le argomentazioni mosse dal deputato, come già sostenuto in un precedente “corsivo” che proponiamo qui di seguito, sono ineccebibili. Alle giuste osservazioni del sindaco di Pollina si è aggiunta, nei giorni scorsi, una dichiarazione provocatoria del vice sindaco di San Mauro Castelverde Giovanni Nicolosi.

 

Ma siamo sicuri che sia davvero solo una provocazione? Probabilmente no e, conoscendo anche il giovane vice sindaco, non c’è da stupirsi se, prima o poi, gli irsuti animali si troveranno a scorazzare nei giardini di Palazzo d’Orleans. Con questo non vogliamo dire che una singola persona, chiunque essa sia, possa avere – da sola – l’ardire di caricare una o due bestiole da 3 tonnellate e portarle nella “civilissima” Palermo. Però un concorso di cause potrebbero far suonare la sveglia del Palazzo.

 

Fino ad oggi è valso il vecchi motto “de minimis non curat Praetor”. I suidi erano lontani centinaia di chilometri dai palazzi del potere e dagli eleganti uffici di sedicenti associazioni ambientaliste, quindi, per dirla in maniera schietta, erano cavolacci nostri.

 

Adesso però giù da Monte Pellegirno, qualche grazioso animaletto ha cominciato a saltare i recinti, rovinando i delicati giardini palermitani. Che peccato per gli speldidi agrumenti! La “signora Mandalà” (per scomodare una vecchia canzone di Alamia e Sperandeo) non potrà assaggiare il frutto del suo profumato arancio, c’ha già pensato un bestione di un paio di tonnellate che passava di là per caso.
Vuoi vedere che ora, finalmente, arriverà una benedettissima legge a consentire l’ingresso di fucili e bombe a mano nei Parchi e nelle riserve siciliane. Grazie a Dio, ed alla Santuzza che, da Monte Pellegirno, c’ha messo una mano.

 

Qui di seguito il Corsivo pubblicato il 14 settembre scorso:

 

Negli ultimi anni l’Ente Parco si è trovato nella condizione di dover far fronte da solo un fenomeno ormai assolutamente ingestibile con interventi ordinari, imbattendosi spesso nel muro di gomma dell’ARS. Nel 2008 era stato approvato dal Parlamento Regionale un testo di legge che autorizzava anche in Sicilia gli abbattimenti selettivi in area di Parco che, utile ribadirlo, nel resto d’Italia si fanno da anni. Provvedimento mandato in fumo dai ripetuti ricorsi di sedicenti associazioni ambientaliste. Più di recente l’Ente ha anche prodotto “in house” un nuovo e più moderno testo di legge da inserire nella finanziaria regionale per dare il via, una volta per tutte, ai tanto attesi piani di cattura. Ma tale norma, elaborata dagli uffici dell’Ente, apprezzata e condivisa dagli Assessorati competenti, discussa nelle commissioni, per motivi che rimangono un mistero, non è mai riuscita a varcare il soglio di Sala d’Ercole.

 

Ora, questo accorato appello dell’On. Culotta tocca rivolgerlo alla deputazione regionale ed in particolare a quei componenti dell’attuale maggioranza di governo che popolano le commissioni parlamentari che, fino ad oggi, non hanno ritenuto necessario ed urgente trasmettere e far approvare dall’Assemblea Regionale Siciliana un testo di legge di vitale importanza per l’intero territorio madonita, e non solo.
Forse nelle ultime tre parole del periodo precedente si nasconde la vera novità, quel “e non solo” non è un elemento di poco conto, anzi riteniamo possa essere l’elemento di novità capace di spezzare il placido sonno di lor signori onorevoli regionali. Il fatto che l’emergenza cinghiali adesso si comincia ad avvertire con crescente preoccupazione anche nella riserva di Monte Pellegrino ha improvvisamente riacceso l’attenzione dei media e della politica. Ora le simpatiche bestiole non minacciano solo i piccoli e lontani comuni madoniti, ma stanno facendo pressione sulla città di Palermo.
Eh si, l’esercito selvaggio è arrivato alle porte del Capoluogo.

 

Vuoi vedere che finalmente gli inquilini di Palazzo dei Normanni, fra i quali – è bene ricordarlo – tanti palermitani ma (orami da anni) nessun madonita, si accorgeranno di quanto urgente sia il problema!

 

Fonte: www.madoniepress.it – di Michele Ferraro

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