“Endemismi madoniti” di Francesco Toscano

Le Madonie rappresentano il posto più ricco di biodiversità in Sicilia e uno dei più ricchi in tutto il bacino del Mediterraneo. Oltre a diverse piante endemiche, le Madonie ospitano dal punto di vista faunistico tutte le specie di mammiferi presenti in Sicilia e più della metà delle specie di uccelli e invertebrati. L’isolamento che hanno subito questi monti durante l’ultima glaciazione, detta Wurmiana avvenuta nel Pleistocene, iniziata 110.000 anni fa e terminata fra il 9600 e il 9700 avanti cristo, ha determinato lo sviluppo di specie endemiche di grande importanza naturalistica denominati “relitti glaciali”. Cominciamo a parlare di un coleottero cetonide dai riflessi metallici che si può incontrare nelle alte vette delle Madonie chiamata:

Osmoderma cristinae (Sparacio, 1994)Acquerello di F. Toscano

Osmoderma cristinae (Sparacio, 1994)

Nel 1993 un medico naturalista di Palermo Ignazio Sparacio studiando la entomofauna delle Madonie e la collezione entomologica di Francesco Minà Palumbo, si accorse della presenza di un nuovo coleottero scarabeide appartenente alla sottofamiglia delle Cetoniinae. Fino ad allora, la nuova specie ribattezzata Osmoderma cristinae (Sparacio, 1994) veniva erroneamente scambiata per un’altra dello stesso genere, l’Osmoderma eremita (Scopoli, 1763), da tempo inserita nella lista rossa delle specie in via di estinzione e che vive nel resto  dell’Europa.

Osmoderma cristinae localizzata nelle zone boschive delle Madonie e successivamente anche sui Nebrodi, fu trovata nelle cavità di vecchi alberi (soprattutto querce e aceri). Questo coleottero denominato lo “scarabeo dalle ali d’argento” misura 30 millimetri ha il corpo robusto di colore bruno scuro con deboli riflessi metallici. Trascorre il suo stadio larvale nei tronchi marcescenti e nelle cavità ripiene di detriti, dopo un periodo di 3-4 anni costruisce un bozzolo all’interno del quale si trasforma in ninfa e dopo una ventina di giorni, in adulto. Gli adulti si rinvengono nei mesi di giugno-luglio. I maschi adulti emanano un caratteristico odore dolciastro che si può percepire anche durante una passeggiata nel bosco. Anche questa specie endemica di Sicilia è stata inserita nella lista rossa delle specie in via di estinzione. Al Museo Naturalistico Francesco Minà Palumbo sono stati identificati quattro esemplari due maschi e due femmine raccolti dal Minà. Dopo la pubblicazione di questa nuova scoperta si è dedotto che le uniche tre specie italiane di Osmoderma sembrano essere separate geograficamente, Osmoderma eremita è diffusa nel nord e nel centro, Osmoderma italicum nel sud e Osmoderma cristinae in Sicilia.

Dott. Francesco Toscano

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