Enzo Sottile, disagio e disappunto per il recente “restyling” della cabina elettrica Russo posta all’inizio di via principe Umberto

PASSATOPRESENTEFUTURO
(Di Enzo Sottile) – E’ incomprensibile e inaccettabile il ricorrente depauperamento delle memorie che resistono alle intemperie e al tempo ma non all’impietosa mano dell’uomo, quando ancora fortunosamente vive nel tessuto urbano e del paesaggio del nostro paese.
Ancora una volta sento l’urgenza di manifestare il mio disagio e disappunto di fronte a interventi poco ragionati che impoveriscono il bagaglio culturale e storico che connota la nostra ragion d’essere in questo luogo, che paradossalmente sta divenendo un non luogo.
Mi riferisco alla cabina elettrica Russo posta all’inizio di via principe Umberto, di recente ristrutturazione (restyling?) che è stata violentata nella sua immagine funzionale e di documento tangibile di archeologia industriale al pari dell’ex mannite, delle fornaci di terracotta per la produzione di manufatti per l’edilizia di un recente passato (stazzuna), delle fornaci per cuocere la calce (carcare), dell’ex centrale elettrica, della cartiera, dei mulini intra ed extramoenia, ecc.
Questo manufatto è stato di recente spogliato della sua identità storica. Mi chiedo: quale logica guida la destrutturazione del territorio? Perché si continua ad infierire sulla memoria storica dei luoghi? Cosa diremo ai nostri figli del nostro passato se siamo noi stessi a cancellarlo?
Nell’agosto del 1994, come assessore alla cultura, inaugurando il complesso della Badia appena restaurato e riconsegnato alla collettività, mi premurai di organizzare due eventi (suppongo ormai dimenticati), apparentemente in contrasto fra loro: una mostra di arte contemporanea e una mostra sulle nostre memorie edilizie.
Volevo lanciare un segnale tangibile, indicare la via per una politica culturale che rispettasse il passato e contemporaneamente si proiettasse verso il futuro. La mostra, provocatoriamente, si chiamava “Castelbuono ieri e oggi, uso e abuso del territorio”, una mostra per immagini (ma non solo) che da sole riuscivano a colmare l’insufficiente giudizio critico su quello che capitava intorno a noi e a stimolare l’operato dei tecnici preposti al controllo del territorio a essere meno “tecnici” e più storici per progettare il futuro senza demolire il passato.
Se fosse possibile chiedo alla redazione di Castelbuonolive di pubblicare il catalogo della mostra, già allora di numero esiguo e oggi divenuto raro affinché il messaggio rispolveri la memoria agli “over” e lo faccia conoscere alle nuove generazioni. In basso il catalogo della mostra “Castelbuono ieri e oggi, uso e abuso del territorio” (N. d. R.)
Al sindaco interessano solo le foto nell’aula consiliare . Non finisce più la demolizione .E un tratturu .
Caro tratturu mi spieghi che c’entra il sindaco?
Ma ci sarà una ragione perché il QI medio dei suoi fans arriva al numero impresso sulla pietra miliare posta sul marciapiede alla base della centrale Russo?
Egregio Prof.
Cosa si aspetterebbe da Amministratori secondo i quali la “memoria storica” si conserva e si tramanda affiggendo la propria foto nell’aula consiliare?
Questo è solo uno dei frutti avvelenati maturati durante questa sciagurata stagione “iconoclasta”.
E ancora, purtroppo, non abbiamo toccato il fondo.
Ci ritornano in mente i Buddha di Bamiyan……
Grazie Maestro Sottile puntuale la sua analisi sul degrado storico culturale dove ci sta portando la nostra amministrazione, senza dubbio quel manufatto andava rivalutato con i linguaggi del contemporaneo senza distruggere la memoria storica. Sarebbe interessante conoscere la posizione della Costituente alla luce della proposta di volere essere il cambiamento (necessario) per la nostra comunità ed anche cosa ne pensa l emerito prof.Genchi cultura appassionato della storia di Castelbuono.Grazie
contemporeneata
Gentile signor Storico,
a parte il titolo di emerito che lei mi attribuisce ma che io non ho, non essendo né un docente universitario e nemmeno in pensione,
le dico che io non rispondo solo perché mi viene chiesto ma quando ne ho voglia e quando lo reputo necessario.
Sull’argomento hanno egregiamente scritto Enzo Sottile e Sergio Barreca. Io cosa dovrei aggiungere?
Il mio pensiero sulla questione della conservazione del patrimonio urbanistico moderno e antico di Castelbuono l’ho esplicitato tante volte.
Per esempio qui: https://www.castelbuonolive.com/cosi-come-gli-alberi-du-chiana-matrici-paese-senza-radici-paese-morto
La Costituente ha condiviso sulla propria pagina fb l’intervento di Enzo Sottile. Significherà qualcosa, no?
Ricordo benissimo la mostra del 1994 alla Badia, in un momento di esaltazione collettiva per il “ cambiamento “, il “ nuovo” ,rappresentato dalla elezione a Sindaco di Angelo Ciolino .La Mostra era un manifesto programmatico che ci faceva ben sperare per il futuro, voleva significare che il decoro urbano sarebbe stato coniugato sempre con il rispetto della nostra storia e delle tradizioni…rimane da spiegare perché Lei, professore Sottile , e poi anche l’architetta Angela Cancila, lasciaste il ruolo rispettivamente di assessore alla Cultura e all’Urbanistica nella giunta Ciolino.
Qualcun altro doveva lasciare. Sarebbe stato meglio per tutto il paese. Invece è ancora qui a fare ancora danno dopo 30 anni. Chi invece doveva restare ha lasciato
Prof. Sottile ho avuto la sua stessa reazione nel vedere il “risultato” dell’assurdo “colpo di spugna” sulla facciata di quella struttura.
Paradossalmente era meglio abbattere totalmente l’immobile che privarlo dei simboli che gli davano un’identità. Difatti ora è rimasto un costrutto anonimo e privo di senso.
Ai figli verranno raccontate soltanto le epiche gesta di malapolitica dei due Carollo, Vincenzo e Luigi. E tanto basta e n’ assupecchia.