GdS: altri retroscena sull’inchiesta «Kamasutra»

Si allargano i dettagli del caso di «sesso a pagamento» ad opera di una giovane di Castelbuono

Secondo quanto riportato da Giuseppe Spallino sul Giornale di Sicilia di questa mattina, sarebbe stata molto gettonata la ragazza che concedeva prestazioni sessuali a una vasta clientela di anziani e liberi professionisti. Come minimo chiedeva 50 euro per avere un rapporto completo. E c’era chi aveva talmente perso la testa che chiedeva più rapporti al giorno, tanto che addirittura un mese sarebbe arrivata a guadagnare 30 mila euro. È quello che emerge dall’inchiesta «Kamasutra», l’attività investigativa condotta dai carabinieri di Castelbuono, collaborati dai colleghi della Sezione operativa di Cefalù, grazie a cui è stata scoperta una casa di appuntamenti a luci rosse nel centro storico. Mentre il poderoso fascicolo è al vaglio del pm Paolo Napolitano, emergono altri fatti, venuti alla luce grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali.

Un veloce passaparola dopo che i vicini di casa avevano osservato un via vai sospetto. Esemplare una intercettazione in cui un uomo, a conclusione del rapporto sessuale, preferisce pagare la donna con un regalo piuttosto che con il denaro. «Stai dilapidando il mio patrimonio… ma stavolta ho una sorpresa per te… questo è un giubbotto di pelle di mia figlia… tanto lei non lo indossa più», le diceva. E alle rimostranze della ragazza, lui insisteva: «Mica posso pagarti sempre con i piccioli… e poi guarda che è di marca.

Sempre secondo quanto riporta il cronista Spallino, qualora la Procura di Termini Imerese decidesse di proseguire l’azione penale, i risvolti potrebbero portare al rinvio a giudizio di un familiare della donna che le procurava alcuni clienti, forse in cambio di una percentuale del guadagno. E questo è un dato che emerge non solo dalle intercettazioni, ma anche da alcuni interrogatori. È un’intercettazione a svelare questo retroscena. Dopo avere fatto sesso dentro la macchina e fuori dal centro abitato con un cliente molto conosciuto, la giovane era stata contattata dal familiare che insisteva per altri incontri. «Ti ho detto che non ce la faccio… ho già preso un impegno con… lui ci tiene e non posso mancare… non sono una superdonna», diceva la ragazza. Una spiegazione che, apparentemente, convinceva il familiare, salvo poi tornare alla carica l’indomani.

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