Gestione dei suidi nei territori madoniti

Gestione dei suidi nei territori madoniti

Il grido di allarme di Roberto Conoscenti sul blog CASTELBUONO LIVE giunge nel momento di una eccezionale congiunzione astrale, avvenuta proprio sui cieli delle Madonie: i Sindaci dei Comuni che fanno parte del Parco delle Madonie, che quindi dovrebbero tutelare l’incolumità dei loro concittadini, oggi fanno parte pro tempore del Consiglio del Parco stesso. Cioè in questo momento della travagliata storia del Parco delle Madonie (e del complesso problema connesso ai conflitti di competenza tra autorità varie) la sorte della gestione dei suidi è nelle mani delle stesse persone, che potrebbero (o meglio che possono, o meglio ancora che devono) trovare le soluzioni più adeguate all’emergenza suidi, denunciata dalle popolazioni madonite.
Non ci sono più scuse o pretesti per rinviare le decisioni, visto che i Sindaci sono a quel posto per decidere e non per discutere sul sesso degli angeli-suidi.

 

Certo, abbiamo fortemente contestato il passo del Sindaco di Castelbuono che un anno fa (il 23 marzo 2013) organizzava un (l’ennesimo) convegno, che in conclusione rinviava allo studio di un “gruppo di lavoro” sine die, ben sapendo che sulla gestione dei suidi esistono innumerevoli linee-guida, emesse nel tempo da insigni istituzioni pubbliche, che aspettano solamente di essere applicate nei territori madoniti.

 

Ancora una volta non serve gridare all’emergenza (sulle perdite economiche, sui danni alle attività agro-silvopastorali, sui pericoli di trasmissione di malattie infettive, sui possibili attacchi fisici agli esseri umani, su invasioni di animali selvatici affamati in zone periferiche degli insediamenti abitativi, ecc.), già tutto detto e ripetuto da anni.

 

Occorre piuttosto gridare ai decisori pubblici di imboccare la giusta via secondo percorsi razionali:

 

a) COPIATE in buon accordo le metodologie di gestione adottate dal mondo intero;
b) LEGGETE bene le norme e i vincoli della Regione Sicilia (che a quanto pare si preoccupano solo di “equilibri ecologici” non meglio specificati);
c) TROVATE insieme le opportune soluzioni metodologiche indicate nelle numerose linee-guida;
d) CONCORDATE un piano di interventi cost-benefit (tra i vari sindaci ci sono tanti laureati in economia e sanno bene il senso di questo termine tecnico), in modo da non accampare scuse sulla solita questione dei fondi che mancano anche per le emergenze eco-socio-sanitarie; e infine
e) FATE (imperativo del verbo “fare”, non plurale delle protagoniste carine dei libri di favole). E fate adesso.

 

Noi abbiamo gridatomsperiamo che gli Amministratori non rimangano sordi ancora a lungo: qui non si puà ancora scherzare perchè i rischi-suidi, molto elevati, vanno a pesare ulteriormente su popolazioni afflitte da tante altre preoccupazioni.

 

Sandro Morici

 

Fonte: www.madonielive.com

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