“Gioielli d’Italia”, tra i premiati c’è anche il comune di Gangi

C’è anche Gangi tra i ventuno comuni “Gioielli d’Italia” premiati in questa prima edizione del concorso che porta questo nome. Innanzitutto perché hanno preservato le caratteristiche naturali e storiche che li contraddistinguono. Oggi il ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi, ha consegnato ai sindaci dei 21 comuni vincitori la targa celebrativa dell’evento.

 

Presenti alla manifestazione, oltre ai primi cittadini, il maestro Ermanno Olmi, che ha presieduto il Comitato di valutazione, Claudio Ricci, in rappresentanza dell’Anci, Il presidente del Touring Franco Iseppi, il presidente dell’Enit, Pierluigi Celli e il direttore dell’Enit, Andrea Babbi.

 

“In questo inizio d’anno purtroppo il turismo straniero in Italia è lievemente calato mentre la spesa dei turisti è cresciuta, riuscendo a mantenere un equilibrio – ha esordito il ministro Gnudi -. E’ finito purtroppo il tempo in cui potevamo cullarci pensando che il turismo in Italia sarebbe sempre arrivato perché siamo il Paese più bello del mondo. Secoli di storia hanno regalato al nostro Paese migliaia di piccoli borghi: bisogna puntare alla valorizzazione di questo patrimonio attraverso iniziative come Gioielli d’Italia”.

 

Il concorso ha visto la partecipazione di circa 350 comuni concorrenti. Quelli premiati hanno tutti una popolazione inferiore ai 15mila abitanti (Gangi ne ha 7.176). Oltre a potersi fregiare del premio e a poter usare il marchio “Gioiello d’Italia”, questi comuni godranno di una particolare attenzione da parte dell’Enit: l’Agenzia nazionale del turismo avvierà infatti una campagna di promozione che sarà appositamente studiata e realizzata per loro.

 

Il prossimo bando – ha detto Olmi – dovrebbe considerare se il territorio offre al turista quanto di meglio possiede, come se fosse la propria casa: solo così i cittadini dimostrano l’amore per il proprio territorio. Ricordo che ad Altamura, in ogni claustro, sentivo un profumo diverso di cibo. Arrivando, bisogna far sentire al turista il piacere di accogliere un amico. Cominciamo ad amare la nostra casa, il nostro paese – ha esortato – così la prepareremo al meglio ad accogliere i nostri ospiti”.

(ANSA – PalermoToday.it)

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