Giornata internazionale della tolleranza, Democratici per Castelbuono: necessario intraprendere percorso condiviso contro l’odio e il razzismo

Oggi, 16 novembre, ricorre la Giornata internazionale della tolleranza, istituita dall’Unesco nel 1995 per affermare i princìpi espressi dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, secondo cui «tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti».
Compito di un movimento politico democratico come il nostro è quello di orientare la propria azione con lo sguardo rivolto sia all’indirizzo della gestione amministrativa locale che, più in generale, a temi di interesse pubblico nazionale ed internazionale.
Ed è in questo senso che i valori della tolleranza e della non violenza, che la giornata di oggi ci ricordano, devono necessariamente ispirare la nostra azione quotidiana. Anche e soprattutto nell’azione amministrativa locale.
È opportuno ribadire la centralità di questi valori alla luce del clima che da diverso tempo si respira nel nostro Paese, alimentato dalle dichiarazioni intrise di odio da parte di alcuni esponenti politici nazionali di primo piano che, sui media o nelle piazze, cercano di infondere paura e rabbia, scatenando di fatto una fortissima tensione sociale che ci mette gli uni contro gli altri, deboli contro deboli, ultimi contro ultimi.
Lo dimostrano i vergognosi fatti di cronaca recente.
Ci allarmano le minacce e gli insulti sul web rivolti alla Senatrice Liliana Segre conseguentemente alla sua proposta di istituire una “Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”, rispetto alla quale l’opposizione parlamentare si è incredibilmente astenuta. In seguito a quelle minacce il prefetto di Milano è stato costretto ad assegnarle la scorta. Troviamo estremamente grave il fatto che oggi essere promotori della lotta all’intolleranza, al razzismo, all’antisemitismo abbia addirittura bisogno di “protezione”; che predicare, praticare e battersi per la non violenza costringa ad una scorta – beffa delle beffe, una scorta è per definizione armata – e troviamo intollerabile che lo stesso pubblico sentire che ha portato la Senatrice Segre ad essere internata in un lager oggi possa scorrazzare indisturbato nelle pagine dei social, negli schermi televisivi, negli scranni del Parlamento e persino nelle stanze dei ministeri.
Troviamo umilianti i “buu” razzisti rivolti dalle curve ai calciatori di colore, non ultimo all’attaccante del Brescia e della nazionale Mario Balotelli, e ancora più grave l’insulto “negro di m…” rivolto ad un bambino di 10 anni durante una partita di calcio della categoria pulcini, dalla madre di un giovane giocatore della squadra ospite. Il bambino ha continuato a giocare ignorando l’insulto ricevuto dimostrando una maturità superiore a quella degli adulti, ed è assolutamente apprezzabile l’iniziativa della società che ha immediatamente denunciato quanto accaduto e ha disposto che nella partita successiva i giovani giocatori scendessero in campo con il volto dipinto di nero.
Sono preoccupanti infine i crescenti episodi di discriminazione razziale nella cosiddetta società civile, come il “me lo potete togliere?” di una signora su un autobus pubblico, riferendosi non ad un oggetto ma ad un bambino di colore che insieme ai suoi compagni di classe e le maestre stava partecipando ad una normale visita didattica. E anche in questo caso, senza voler scomodare il coraggioso atto di Rosa Parks, va apprezzato il gesto “normalissimo” delle maestre che hanno alla fine costretto l’intollerante passeggera a spostarsi lei e dei compagni che hanno potuto continuare a stare vicino al proprio amico, consolandolo.
Ci riteniamo fortunati a vivere in una comunità che non ha mai manifestato gravi forme di discriminazione e razzismo ma, al contrario, ha sempre dimostrato e rinnovato la sua apertura, generosità, inclusività nei confronti di tutti. Una comunità che accoglie.
Negli anni abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare i tanti ragazzi stranieri e non che vivono con noi, frequentano o hanno frequentato le nostre scuole, sono parte attiva nelle realtà imprenditoriali, culturali, sociali e sportive castelbuonesi.
Non per questo, o forse proprio per questo, non possiamo non considerare indispensabile da parte nostra lanciare un messaggio forte, in occasione della giornata di oggi e per il futuro, insieme alla comunità che rappresentiamo.
Chiediamo all’Amministrazione comunale di intraprendere un percorso condiviso con la cittadinanza, coinvolgendo tutte le istituzioni culturali, i musei, il Centro Polis, la Biblioteca comunale, le nostre scuole, le parrocchie e i centri aggregativi, le forze politiche e le associazioni, mettendo in campo tutte le azioni necessarie, simboliche e non, al fine di affermare sempre di più la nostra comunità quale presidio democratico contro l’odio, la violenza, la discriminazione ed il razzismo.
Concludiamo con il monito della Senatrice Liliana Segre, intorno a cui ci raccogliamo e a cui rinnoviamo la vicinanza della nostra comunità:
«Io non perdono e non dimentico, ma non odio. E la trasmissione del non odio e del battersi contro l’odio è un insegnamento utile per i ragazzi come per tutti, perché l’atmosfera dovuta all’ignoranza e all’indifferenza, che è stata la regina del mondo di allora, c’è purtroppo anche oggi».
Democratici per Castelbuono
Bella ciao!!
1. I nostri Soldati muoiono in terre lontane per difendere interessi stranieri e combattere guerre altrui, con spese enormi per l’Italia.
2. Matera e Venezia sotto l’acqua, ponti crollati, Scuole pericolanti, strade dissestate, Città terremotate ancora in macerie, ma non si può fare nulla per colpa del pareggio di bilancio e perché siamo costretti a prendere soldi in prestito da una tipografia di Francoforte con aumento crescente di un debito pubblico che non esiste.
3. Disoccupazione e povertà sono sempre in aumento.
4. I terremotati al freddo e senza casa e i clandestini in albergo per una spesa complessiva annua di 16 miliardi di euro.
5. La Francia nazionalizza i cantieri navali di Marsiglia. Noi non possiamo nazionalizzare l’Ilva e qualcuno (cretino o traditore) propone di rinunciare all’industria siderurgica che per noi è strategica, trasformando il sito in un parco giochi. Giuseppe Conte corre in mutande a chiedere “aiuto” a Rebecca Merkel. Il figlio di Bernardo Mattarella ha perso ogni credibilità di imparzialità e tace. È capo di una “parte” politica, e non si preoccupa degli interessi nazionali.
6. La stampa, complice della finanza liberista e “immigrazionista”, continua il suo sporco lavoro. L’ultima è di un tale di Blera arrestato per le violenze alla moglie consistite in violente percosse fino al procurato aborto quando ha saputo che sarebbe nata una femmina. E anche perché costringeva la moglie a portare il velo. La stampa infame non dice che si tratta di un nordafricano, una delle tante “risorse” di “boldrinesca” memoria.
7. La programmata e voluta invasione di clandestini aumenta in modo esponenziale.
8. Il governo in carica, che è responsabile di danni incommensurabili, non ha maggioranza nei consensi popolari. Sostanzialmente è un governo incostituzionale.
9. La Banca d’Italia altera in aumento i dati relativi al debito pubblico, portati in Commissione Bilancio, come ha denunciato Borghi.
10. Il pampero argentino interferisce sempre più negli affari interni dello Stato in preordinata esecuzione di un programma politico “benedetto” a Berkley.
11. Le Forze dell’Ordine sono indifese e allo sbando. Le Forze Armate tacciono inerti, in violazione della Costituzione.
12. Una giudice (espressione di una certa magistratura) ha dichiarato che in materia di clandestini ha violato la legge perché lei “ha un cuore” … .
Potrei continuare ancora a lungo ma questo basta per chiederci se si deve ancora rimanere silenziosi e succubi o se, viceversa, non si debba reagire in qualche modo. Le parole non bastano più. Ora basta finitela non siete più credibili, voi fomentate odio e siete voi i veri razzisti inquanto siete in primis contro gli italiani, avete rovinato l’Italia. Punto
Peccato che il movimento dei “democratici per Castelbuono” non è rappresentato nel parlamento europeo, alla camera dei deputati e al senato della repubblica.
Al massimo al consiglio comunale di Castelbuono.
Il mondo vi guarda e ride.
Molto semplicemente tu puoi fare due cose: 1) votare per quel portentoso statista che è Salvini; 2) stasera fatti un giro per ristoranti, pizzerie e posti dove si beve per avere il polso dell’aumentata povertà. Mentre giri per locali conta quante Audi, Mercedes e SUV incontri, che ti daranno la cifra della disoccupazione, della povertà e della miseria. La cifra della miseria culturale e intellettuale di un’Italia (che se non lo hai capito è di nuovo alle porte del fascismo) la dà l’analisi dei rimanenti 11 punti.
Si dovrebbe condannare in primis l’intolleranza contro gli stessi italiani. Così come ci si indigna per gli insulti alla Segre di tanti deficienti anonimi sul web, bisognerebbe indignarsi, ancora di più, per gli insulti firmati da famosi giornalisti nei confronti di alcuni politici. Ma a quanto pare nella pazza Italia dei nostri giorni, è lecito insultare i politici di destra.
Ma era la giornata della tolleranza cosa avete Capito?
Per chiedere scusa per il percolato
Scusa per l’amianto
Scusa per l’acqua
Scusa per aver denunciato chi ha infissi in alluminio
Scusa per usare la macchina blu
Scusa per aver chiuso la porta
Scusa ecc… siate tolleranti
Vi abbiamo gia tollerato abbastanza. Adesso basta, andatevene a casa.
Ah, Ah! Buona questa!