Giornata mondiale dell’acqua: la Costituente per la Castelbuono di domani chiede informazioni sulla questione acqua

Il 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite, in linea con le direttive emanate per uno sviluppo sostenibile del pianeta.

Ricordiamo che il 97% dell’acqua del pianeta è salata e, del rimanente 3%, la gran parte è intrappolata nei ghiacci. Questo significa che quella disponibile per i viventi, compresa quella per il consumo umano, è una quantità davvero irrisoria.

L’Agenda 2030 elenca obiettivi chiari ed inequivocabili, fra cui quello relativo all’acqua che recita:

Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e condizioni igieniche per tutti

L’acqua è fonte di vita ed è necessario che questa sia accessibile a chiunque. Un’affermazione che sprona a garantire entro il 2030 l’accesso universale all’acqua pulita e potabile, e a garantire adeguate condizioni igieniche con particolare attenzione alle persone più vulnerabili.

Oggi il Presidente della Camera Roberto Fico ha dichiarato, in un video messaggio tematico, che “L’acqua non è una risorsa inesauribile e il tempo a nostra disposizione è finito: occorre una riconversione radicale in senso sostenibile dei modelli di sviluppo”. Nell’ambito del quadro normativo nel nostro Paese serve “uno sforzo comune per definire un perimetro che realizzi pienamente il principio dell’acqua pubblica.  … nell’ambito di una gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrato dell’acqua”.

Anche Papa Francesco ha sottolineato che questa Giornata “ci invita a riflettere sul valore di questo meraviglioso e insostituibile dono di Dio”. “Per noi credenti, ‘sorella acqua’ – ha affermato – non è una merce: è un simbolo universale ed è fonte di vita e di salute. Troppi fratelli, tanti, tanti fratelli e sorelle hanno accesso a poca acqua e magari inquinata! È necessario assicurare a tutti acqua potabile e servizi igienici”.

Per il Ministero della transizione ecologica istituito con l’ultimo governo nazionale, l’obiettivo “acqua” sarà prioritario nella programmazione relativa a tutto il nostro Paese e nella destinazione dei fondi europei.

Le note relative alla giornata mondiale sull’acqua ci inducono a fare una riflessione sui contatori intelligenti che si intendono installare a Castelbuono e in altri comuni.

Castelbuono rientra tra i Comuni che hanno ottenuto il mantenimento del servizio idrico integrato in forma autonoma, grazie al regime di salvaguardia per quei comuni che si approvvigionano da fonti qualitativamente pregiate e ricadenti in parchi naturali o aree naturali protette. L’ARERA-Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente si muove da tempo nella direzione di promuovere sistemi di smart metering per la telelettura e telegestione dei contatori di energia elettrica, gas e acqua. I vantaggi sarebbero sia per il gestore che per le utenze in quanto si avrebbe la rilevazione di perdite fisiche o di consumi anomali, la possibilità di fare bilanci idrici su scala giornaliera o mensile per una gestione migliore della risorsa acqua, una maggiore consapevolezza in relazione ai consumi, la possibilità di lettura senza accesso alla proprietà privata, il recupero delle perdite commerciali, la cosiddetta non revenue water dovuta al fatto che i vecchi contatori segnano meno di quanto in realtà erogano. In relazione a questo ultimo aspetto, il Sindaco Mario Cicero, nella diretta Fb del 22 dicembre 2020, ha quantificato il maggior introito che si avrebbe dal conteggiare questa quota erogata e, ad oggi non pagata, in circa 250mila euro in più che entrerebbero nelle casse comunali.

Per ottemperare a tale obiettivo, come affermato dal Sindaco nella stessa diretta, il Comune di Castelbuono ha provveduto alla richiesta di un mutuo di circa 700mila euro, in quanto altrimenti incoreremmo in una multa quantificata in circa 500 euro a contatore. Di tale multa ci sfuggono i riferimenti normativi in base ai quali verrebbe erogata.

Infine, facendo riferimento all’adesione da parte di undici comuni, fra cui Castelbuono, all’accordo quadro con l’Unione dei Comuni “Madonie” per il conferimento, ai sensi dell’art. 54 del D. Lgs. 50/2016, giusta delibera di giunta del Comune di Castelbuono n.188 del 30/12/ 2020, del mandato per le procedure di gara la “Fornitura di kit contatori per acqua potabile con modulo di telelettura di piccolo e medio calibro”, si evince che, con la nomina del RUP in data 18/02/2021, si è dato il via alla procedura di acquisto dei suddetti contatori.

La Costituente per la Castelbuono di domani ritiene che l’uso della tecnologia, laddove possa contribuire al benessere dei cittadini e dell’ambiente, sia una risorsa sulla quale investire immediatamente.  Tuttavia vorremmo sapere se è stato organizzato il sistema di gestione o se si intende farlo nel prosieguo. Un sistema di smart metering ha senso se c’è del personale comunale che abbia le competenze per gestirlo, o che possa essere formato per tale gestione. Se così non dovesse essere, chiediamo se si prevede l’intervento di qualche società privata esterna, cosa che presupporrebbe l’intervento di privati nella gestione dell’acqua che è e deve assolutamente rimanere un bene pubblico, e pubblica deve essere la sua gestione in tutte le fasi, come del resto affermato dalla stragrande maggioranza di elettori nel referendum abrogativo del 2011. In ogni caso, sarebbe interessante sapere se l’amministrazione abbia pensato all’acquisto di un software di analisi per la gestione dei dati inviati da una rete di contatori intelligenti, perché sarebbe poco proficuo contrarre un debito per una tecnologia che, senza software di gestione, sarebbe come comprare una Ferrari e poi non dotarla del pilota in grado di guidarla. Inoltre, l’effettivo vantaggio per un piccolo comune come il nostro sarebbe quello di organizzare un’infrastruttura di rete multiservizio che integri diversi servizi di pubblica utilità. Ha senso indebitarci per 700mila euro e non programmare una gestione della rete idrica che fa “acqua” da tutte le parti, non programmare la gestione energetica e ambientale del nostro paese? L’Internet of Things è oggi lo strumento che potrebbe fare la differenza fra gestioni obsolete e inefficienti delle risorse e una visione di rinnovamento del nostro territorio in chiave sostenibile, così come ci chiede l’Europa e così come indicato con chiarezza prescrittiva nel Recovery Plan.

Riteniamo che un’informazione chiara e dettagliata sullo stato della nostra rete idrica, sulle attuali e future fonti di approvvigionamento, sulla procedura di sostituzione dei vecchi dispositivi di conteggio, sulla gestione dei nuovi, sui costi di impianto e gestione e sul ricalcolo della tassa per le utenze singole, sia necessaria e improrogabile.

La Costituente per la Castelbuono di domani

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