Il circolo PD Castelbuono interviene sulle dimissioni degli assessori Capuana e Arena

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Martedì scorso, in Consiglio Comunale, è andata in onda un’altra puntata della fiction che ci viene propinata da questa amministrazione dal maggio del 2012. Una fiction comica che, però, purtroppo suscita solo preoccupazione e non ilarità.
 
Martedì scorso è accaduto che due assessori della giunta Tumminello, l’ass. Capuana e l’ass. Arena, si sono dimessi ed hanno rimesso le loro deleghe nelle mani del sindaco.
 
Lo hanno fatto affidando a delle lettere le motivazioni di questa scelta; motivazioni che aprono un ampio squarcio di verità sulla condizione di profonda crisi dell’Amministrazione del sindaco Tumminello.
 
Soprattutto la lettera della dott.ssa. Arena, le sue motivazioni squisitamente politiche, il suo essere circostanziata e precisa nelle critiche, è un macigno posto sull’attività della giunta Tumminello; un macigno che ha tutta l’aria di assomigliare ad una pietra tombale.
 
La dott.ssa Arena scrive “di essere assolutamente inadeguata rispetto ad un modo di “fare politica” che non condivido e non comprendo”, aggiungendo che “La coerenza e la correttezza morale sono per me un valore indiscutibile”. Già questo basterebbe a far tremare le vene ai polsi di chi, in campagna elettorale, era stato presentato al paese come l’alfiere della nuova politica e della nuova gestione della cosa pubblica, come il campione messo in campo contro il dissesto, come il mago del bilancio, come colui che doveva ripulire la politica a Castelbuono.
 
Ma non finisce qui. La dott.ssa. Arena continua dicendo di non riuscire “più ad individuare la principale missione di “Castelbuono in Movimento” nel ricercare il rinnovamento politico e programmatico di tutto il gruppo a servizio del Paese”, sentenziando che “È ormai chiaro che al di la delle sorti della nostra importante Comunità, ci siano da troppo tempo “schemi tattici e dinamiche distorte” che nulla hanno a che fare con la Politica (quella con la P maiuscola)”.
Parole pesanti come piombo rivolte a chi, come il sindaco Tumminello, ancora oggi fa della politica del “ce ne faremo una ragione” una bandiera.
 
Parole che sono la certificazione (per di più fatta da un ex assessore della sua giunta) della macelleria sociale che la giunta Tumminello sta scientificamente attuando in paese; una comunità sacrificata sull’altare di “schemi tattici e dinamiche distorte” che nulla hanno a che vedere con una amministrazione che tenga conto del bene comune. Lo smantellamento del Welfare, la scarsissima attenzione verso i più deboli, le tasse aumentate all’inverosimile, i consigli sopportati con estremo fastidio ma mai accettati, l’approssimazione nell’amministrare il paese, il disastro nel gestire le risorse di bilancio; questa è la politica del sindaco Tumminello, ed è l’antitesi della buona politica amministrativa a cui Castelbuono era abituata fino a due anni e mezzo fa.
 
Siamo in presenza di una crisi di gravità inaudita, una crisi resa palese dall’assenza di qualsivoglia scelta strategica per un paese agonizzante e alla disperata ricerca di prospettive per il suo futuro. E’ estremamente grave che, a fronte di tale crisi, non si abbia il coraggio di ammettere lo stallo e si balbetti e si minimizzi di fronte ai cittadini o, peggio, si punti il dito esclusivamente contro l’apparato amministrativo, tentando inutilmente di far dimenticare che il Sindaco e la sua Giunta hanno da subito abdicato a qualsiasi forma di governo della macchina comunale, lasciata a se stessa, senza direttive politiche precise.
 
Vogliamo peraltro sottolineare che, politicamente, duole che si sia dimessa proprio la dott.ssa Arena, l’unica donna assessore. L’Assessorato alle Politiche Sociali è, certamente, un incarico complicato e delicato, che comporta la gestione dei nodi e delle difficoltà di un paese, il contatto con quella parte della cittadinanza più sofferente, le cui problematiche sono acuite da un momento difficile come questo.
Un momento in cui la nostra cittadina è teatro di fatti gravissimi e inauditi che mai si erano visti da queste parti.
 
Questo disastro configura il fallimento politico, economico e sociale, di una amministrazione che non ha mai avuto un progetto di paese ed ha sempre navigato a vista; non ha mai proposto soluzioni o, quantomeno, idee su temi nevralgici per la vita di una comunità quali quello sociale sociale, sul piano economico-finanziario, sui temi urbanistici, sulla riqualificazione culturale e turistica dei beni storici, sul funzionamento della macchina comunale.
Non è più rinviabile, a questo punto, il momento di prendere atto che il tempo delle attese si è esaurito e che la città ha bisogno di risposte che quest’amministrazione non sarà mai in grado di dare.
Non è più rinviabile il momento di prendere atto della situazione e di trarne le necessarie conseguenze.

Michele Di Donato
Segretario Circolo PD Castelbuono

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