Il circolo PD di Castelbuono nella ricorrenza del 25 aprile

Noi, Partigiani oggi

Il 25 aprile, la Festa della Liberazione, è una di quelle ricorrenze che vale la pena rimarcare sempre, ogni anno che passa, con più forza.

Sì, bisogna proprio festeggiarla questa data che celebra la liberazione dell’Italia dalla guerra, dal ventennio fascista e dall’occupazione nazista.

Il 25 aprile 1945 rappresenta una data spartiacque per la storia italiana: il vittorioso culmine della fase militare della Resistenza e l’avvio effettivo di una fase di governo da parte dei suoi rappresentanti, l’inizio di una transizione politica che porterà, attraverso il referendum del 2 giugno 1946, alla nascita della Repubblica Italiana e all’intenso lavorio che ha consegnato alla nostra democrazia una Costituzione unica al mondo, “rigida” nel composito equilibrio di principi, garanzie, libertà  e diritti riconosciuti.

Ed è la data ideale per celebrare la poliedricità della Resistenza italiana, fatta da donne e uomini, che ci hanno lasciato in eredità la loro vita, che ci hanno trasmesso il loro esempio fino all’estremo sacrificio, la forza di lottare per i propri ideali senza arretrare mai.

Siamo nati da partigiane e partigiani: tutti, in un qualche modo, lo siamo!

Questo tempo, più di ogni altro, ci sta insegnando che, nella lotta per la salute e per l’esistenza, tutti siamo chiamati a parteggiare, tutti dobbiamo scegliere da che parte stare, manifestando coerenza tra valori ed azioni.

Dopo oltre un anno di pandemia stiamo resistendo tutti, oltre il corpo e con le menti, e ogni giorno la lotta si fa più dura e incerta. E non ci sentiamo più sicuri e forti solo perché combattiamo da casa, anzi. Non sappiamo cosa ci aspetta fuori.

Chi urla che non c’è nulla da festeggiare non è degno della Resistenza, della storia democratica del Paese in cui è nato e cresciuto e delle sue Istituzioni, non è degno di essere seguito e ascoltato, non è degno di definirsi italiano.

Se la Resistenza è stata la lotta del popolo contro l’oppressione, la Politica deve tornare a lottare per il popolo e a fianco di esso, per tutelarne i diritti, mitigarne i disagi, restituire fiducia, oltre ogni strategia o interesse lontano dai reali bisogni e interessi della società civile.

“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione – diceva Piero Calamandrei nel suo discorso ai giovani, pronunciato a Milano, il 26 gennaio 1955 – andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità della nazione, andate là, o giovani, col pensiero, perché là è nata la nostra Costituzione”.

Sentiamoci, dunque, liberi e orgogliosi di festeggiare, dedicando questo giorno alla Cultura della Memoria e del rispetto.

Solo chi conosce la Storia può scriverla nel presente e farla per il futuro, senza tradire il valore del passato.

Ascoltiamo, leggiamo, studiamo, condividiamo le testimonianze di chi c’è stato e di chi ha servito lo Stato.

Raccogliamo un fiore per il partigiano che è in noi e per tutti i martiri che hanno donato la vita per la Libertà.

Castelbuono, lì 24 aprile 2021

Per il Coordinamento                                                               Il Segretario

    Luciana Cusimano                                                                Vincenzo Capuana

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