Il presidente del Comitato Pendolari Sicilia lancia un appello ai partiti politici italiani

[Riceviamo e Pubblichiamo].

Quale Presidente del Comitato Pendolari Sicilia, in occasione di un evento di estrema rilevanza, quale le elezioni politiche nazionali, sento il dovere di sollecitare una netta presa di posizione da parte delle forze politiche riguardo al trasporto ferroviario.

Come pubblicato recentemente più di quaranta mila utenti si servono del trasporto ferroviario in Sicilia con un netto incremento rispetto all’anno scorso.

Utenti che si spostano per lavoro, studio, appuntamenti medici, altri svariati motivi.

 

Purtroppo negli ultimi decenni abbiamo assistito al continuo tracollo del trasporto ferroviario, nonostante questo sia garantito dalla Costituzione Italiana e dallo Statuto Speciale Regionale.

Abbiamo assistito solo a slogan elettorali, salvo poi assistere al tracollo della continuità territoriale, al taglio dei treni a lunga percorrenza, al taglio di linee fondamentali, all’allungamento dei tempi di percorrenza, alla cronicizzazione dei ritardi e delle soppressioni.

 

Il tutto attuato senza nessun controllo politico.

 

Dove sono finiti i Km/treno non effettuati?

Che fine ha fatto il famoso Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità?

Che fine hanno fatto le nostre richieste per una Conferenza di servizi per lo studio di un serio piano di trasporto intermodale in Sicilia?

 

Dove è finito il raddoppio Palermo-Messina?

 

E la Fiumefreddo-Giampilieri?

Siamo contrari a opere inutili e irrealizzabili, quali il traforo delle Madonie per la nuova linea Palermo-Catania. Chiediamo la velocizzazione della linea attuale e il completamento della Palermo-Messina, tenuto conto che stazioni come S.Agata, Capo D’Orlando sono ancora a singolo binario e che la priorità non è certo raggiungere Messina da Palermo nel più breve tempo possibile…

 

Chiediamo l’immediato acquisto di nuovi treni, vista la vetustità di quelli attuali.

Che oggi il Governatore Crocetta parli di priorità dell’alta velocità, sa un po’ di beffa….

Quando mancano le infrastrutture più semplici, parlare di alta velocità sembra più che altro il solito slogan.

Partiamo con il completamento delle infrastrutture e con la riattivazione di tutte le linee. Di pari passo procediamo con infrastrutture ad Alta Capacità.

 

Chiediamo una netta presa di coscienza di tutte le forze politiche, senza distinzione di colore.

La Sicilia è di tutti, ed è dovere di tutti lavorare per il suo sviluppo.

Tra l’altro in tempi di crisi il treno può essere un supporto per quanti non sono nella possibilità di utilizzare altri mezzi.

 

Le fasce più deboli vanno protette, ma anche chi sta in condizioni migliori preferirebbe il treno se solo garantisse un servizio decente.

 

Nonostante la moltitudine di partiti e movimenti che si presenteranno alle prossime elezioni, ancora nessuno ha presentato un programma credibile in materia di trasporti e di mobilità.

 

Probabilmente le sezioni di partito ritengono che la mobilità sia una questione accessoria della politica nazionale, che ci siano questioni di maggior rilievo su cui concentrarsi ,eppure basterebbe farsi un giro sui treni siciliani e fare due chiacchiere con chi ci viaggia abitualmente per capire che non ci può essere nessun rilancio dell’economia se milioni di persone iniziano la propria giornata lavorativa già sfibrati dal tragitto casa-lavoro.

 

Chiediamo ai partiti di inserire nel proprio programma 5 punti su cui incentrare la propria campagna elettorale e su cui impegnarsi seriamente a lavorare nel corso dei primi 100 giorni di governo. Una bozza potrebbe essere questa:

  1. Incrementare di almeno il 50% i finanziamenti annui destinati al trasporto pubblico locale e pendolare a carico dello Stato reindirizzandoli dalla quota destinata ad autostrade e treni ad alta velocità;
  2. Finanziare pesantemente il trasporto ferroviario pendolare.
  3. Utilizzare dei bonus per chi sceglie il trasporto pubblico.
  4. Rivalorizzare le stazioni ferroviarie
  5. Puntare sul trasporto intermodale

 

 

Questi punti non solo andrebbero a vantaggio dei pendolari, ma di tutta l’Italia: costruire una rete di infrastrutture destinate al trasporto pubblico locale con i finanziamenti destinati alle grandi opere sarebbe un modo per creare occupazione e ridistribuzione del reddito, certo si farebbe torto ai soliti grandi gruppi industriali che hanno proliferato dallo sventramento dell’Italia e si toglierebbe parte del terreno fertile alle mafie che proliferano nella costruzione di grandi infrastrutture.

 

 

Come disse qualcuno: “Un Paese è sviluppato non quando i poveri posseggono automobili, ma quando i ricchi usano mezzi pubblici e biciclette.”

 

Nella speranza di un futuro più a misura di pendolare, cogliamo l’occasione per porgere

Cordiali saluti

 

Palermo, 14 Gennaio 2013

 

Giacomo Fazio

Presidente Comitato Pendolari Sicilia

Patto Pendolari Italiani

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