IL PRESIDENTE PIZZUTO RILANCIA L’EMERGENZA SUIDI

 

Intervenendo al tavolo tecnico sul sistema faunistico venatorioconvocato dall’assessore all’agricoltura Dario Caltabellotta presso laSala Gialla dell’ARS, il presidente del Parco delle Madonie AngeloPizzuto ha ribadito la linea dura nel contrasto alla fauna selvatica cheinfesta l’area di Parco, in particolare i suidi e la preoccupanteproliferazione dei daini. “Consideriamo il problema dei suidi che daanni devastano il nostro territorio una calamità naturale – ha affermatoPizzuto – non soltanto per gli ingenti danni all’ecosistema e all’ambientedelle Madonie, ma anche per l’enorme danno economico che questo fenomenoprovoca alle colture, alle attività economiche ed ai residenti in areadi Parco. Inoltre abbiamo sollevato varie volte anche l’insorgere di graviproblematiche di carattere sanitario. L’Ente Parco ha già proposto perben cinque volte alcuni emendamenti che vanno verso l’introduzionedell’abbattimento selettivo, supervisionato dalle forze dell’ordine, diquesti esemplari, unico sistema ritenuto valido, anche da autorevoli esponentidel mondo scientifico, per il contrasto di questa fauna, considerato che lacattura regolarmente autorizzata non riduce adeguatamente il numero di suidioggi valutato in circa sei mila esemplari”. Nei giorni scorsi il presidentePizzuto ha ricevuto presso la sede dell’Ente Parco una delegazione del comitato”Difesa del territorio” di Isnello che, come altre associazioni e movimentimadoniti sono in mobilitazione per trovare una soluzione all’emergenza faunisticain corso. “Ho convocato un tavolo tecnico con tutti i rappresentanti di enti edassociazioni interessati al problema – conclude Pizuto – al fine di avanzare unanuova versione di modifica alla legge regionale 12/2008 che possa consentirel’abbattimento selettivo dei suidi per risolvere in maniera concreta questa gravecalamità.” Va ricordato infatti che, dopo l’approvazione all’ARS, la citata legge,che consentiva l’abbattimento selettivo di animali selvatici in area di Parco, haavuto un percorso decisamente accidentato, bloccato da una serie di ricorsi, fra iquali quello presentato al TAR dalla LAV, in esito al quale l’Ente Parco ha dovutoprovvedere ad un costoso censimento della popolazione di questo ibrido di cinghialeche infesta l’area protetta (ciò nonostante il parere contrario dei più autorevolidocenti di biologia e scienze naturali dell’Ateneo di Palermo che, avendo prestatoparticolare attenzione al problema erano tutti risoluti per la totale estirpazionedella specie dal territorio delle Madonie in quanto alloctona e tremendamente invasiva).Nonostante il censimento sia stato regolarmente portato a termine ancora di fatto non èconsentito procedere agli abbattimenti, per cui Suidi e Daini continuano indisturbati adarrecare danni ingenti ed irrecuperabili al magnifico territorio delle

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