Il Prof. Camillo Palmeri ringrazia il Museo Civico per l’ottima accoglienza riservata ai soci del Club Lions Monte Pellegrino di Palermo

[Riceviamo e Pubblichiamo].

Gentile Dottoressa,

le esprimo la più profonda gratitudine a nome di tutti i soci del Club Lions Monte Pellegrino di Palermo, per la generosa ospitalità e per la cordiale accoglienza che Lei, in qualità di Direttrice della magnifica struttura del Museo Civico di Castelbuono, ci ha riservato.

 

Grazie alla sua particolare cordialità siamo unanimi nel ritenere che la giornata del 27 gennaio scorso è stata una occasione assolutamente da ricordare e che rimarrà fra le iniziative più riuscite nella storia del nostro Club. In particolare Le porgo i più sentiti ringraziamenti da parte del Dott. Luca Brancato, nostro presidente, che confidenzialmente mi ha più volte sottolineato la straordinaria atmosfera che si è creata nella suggestiva cornice della sala del castello dei Ventimiglia e che il gruppo Lions ha potuto pienamente godere grazie al suo prezioso interessamento.

 

Le sono debitore tuttavia anche a livello del tutto personale e mi esprimo soprattutto in qualità di castelbuonese.
La fierezza di noi castelbuonesi è nota e fortunatamente è una fierezza ben riposta, poiché per ciascuno di noi dichiarare le proprie radici da un luogo come Castelbuono, così pieno di memorie, di umanità, di bellezza, non può che generare un giusto orgoglio. Non potrebbe essere altrimenti. E se ho avuto la fortuna, molti anni fa, di nascervi e di mantenere intatto nel tempo l’amore per le mie origini, non posso che sentirmi felice e onorato di partecipare oggi, e sia pure in minima parte, alla vita culturale e alla valorizzazione dell’identità di questo luogo.

 

Tuttavia oltre l’apparenza di un indomabile entusiasmo personale, sento dentro un’ infinita umiltà, perché in realtà il rapporto che mi lega alla nostra terra è di tipo filiale ed ogni mio modesto contributo è sempre rivolto ad una realtà che io intimamente vedo più che mai “materna”.La mia esperienza dunque non stata soltanto un servizio reso e che ho svolto con visibile entusiasmo; per me è accaduto qualcosa di più.

 

Confinata in una parte nascosta di me stesso ho vissuto la sensazione di sentirmi accolto nel “cuore” di Castelbuono: in quel castello dei Ventimiglia che per me, che sempre conservo anche una parte greca nell’animo, ha sempre avuto il valore di un’ “Acropoli”.

 

Per essa ho sentito sempre lo stesso inesprimibile legame che mi lega a quella di Atene. Si tratta di richiami. Ognuna a suo modo rappresenta un’origine. Non è una caduta retorica: nel modo di pensare ellenico ogni luogo del mondo che ha il potere di legarci definitivamente a dei valori irrinunciabili è “un’Acropoli”. E per me il castello di Castelbuono lo è.

 

Il mio grazie più sentito,
Camillo Palmeri

 

 

 

Pubblichiamo la risposta della Dott.ssa Francesca Cicero, Direttore del Museo Civico.

 

Gent.mo Prof. Palmeri,
Leggendo le sue bellissime parole mi è venuta in mente la frase che Margherite Yourcenar fa enunciare all’Imperatore Adriano nel meraviglioso libro “Le memorie di Adriano”:
“L’impero l’ho governato in latino; in latino sarà inciso il mio epitaffio, sulle mura del mio mausoleo in riva al Tevere; ma in greco ho pensato, in greco ho vissuto.”

 

Atene, la Grecia sono punti di riferimento per quelli come noi che, hanno una cultura classica e che ai libri hanno abbinato i luoghi. Atene è la Patria di noi che abbiamo ascoltato Socrate nell’Agorà, che abbiamopartecipato alle campagne dell’Imperatore Alessandro, noi che abbiamo riso quando ci hanno raccontato di Nettuno, noi che abbiamo viaggiato con Ulisse e che lo abbiamo atteso tessendo con Penelope, noi che abbiamo danzato con Zorba il greco il Sirtaki… e di quando abbiamo pianto, nel vedere oggi Atene.

 

Condivido pienamente l’accostamento che Ella fa tra Atene e Castelbuono, è lo stesso identico il senso di appartenenza che mi lega a quei luoghi. Castelbuono è un posto unico come unico e viscerale è l’amore che lega ogni castelbuonese ai suoi luoghi. E’ vero il Castello è la nostra Agorà per antonomasia, è il luogo che unisce la cultura, la fierezza, la storia, la forza e la dignità di ogni castelbuonese.

 

Avere potuto condividere con tutti voi la Giornata della Memoria l’ha reso ancora più magico, ancora più intenso. Io sono molto felice e orgogliosa di esservi stata utile ma, ancora di più Lei, gentile professore, lo è stato per noi. Lei ci ha insegnato quello che oggi serve, che la cultura è un fatto quotidiano; che, sono fondamentali, la condivisione e la partecipazione che, la divulgazione e la conoscenza storica sono alla base del sapere.

 

Senza la storia non siamo nessuno, come la cultura occidentale non sarebbe quella che è senza tutto quello che ci ha regalato la Grecia.

 

Quel pomeriggio ha reso tutti noi più ricchi di sapere, più consapevoli, più veri, questo è quello che ci regala la storia, ogni volta che, con umiltà e gioia, le chiediamo consiglio.
Inutile dirLe che, questo è solo l’inizio di una nostra collaborazione, nell’intento comune di costruire, di elevare il quotidiano a regola culturale di conoscenza e condivisione.

 

Grazie ancora e ci rivediamo nella nostra eletta Agorà.

 

Il Direttore
Dott.ssa Francesca Cicero

 

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