Il Re è morto! Viva il Re….di Campofelice!!!

Cari amici e concittadini, oramai lo posso dire! E’ ufficiale! Mario Cicero è il nuovo componente della giunta di Franco Vasta a Campofelice. Proprio stamane, come riporta un comunicato del capogruppo di minoranza Giuseppe Fiasconaro rilasciato su facebook:

“…ha prestato giuramento nelle mani del Sindaco di Campofelice di Roccella, Franco Vasta…”

Nella foto sopra potete vedere un’istantanea della partenza di Mario da Castelbuono, a cavallo (meglio dire a sceccu!) della sua idea più geniale, che ci ha reso famosi in tutto il mondo (il quale, ha detta di qualcuno, oggi non ci guarda più!).

 

Io lo so! I malpensanti, direbbero che rappresenta non il simbolo della sua genialità, ma per antropomorfismo, la sua preparazione dialettica, che i critici “ciceriani” hanno sempre esaltato a discapito dei risultati. Ma è  risaputo che “i detentori del Sapere” guardano più alla forma che alla sostanza (ed io ne so qualcosa!). Comunque a parte l’ironia spicciola, come avevo detto nel mio precedente post, questa notizia me l’aspettavo. E vorrei di conseguenza commentare ciò che ha scritto Giuseppe Fiasconaro nel comunicato:

“…Quanti ritenevano, infatti, che Mario Cicero potesse abbandonare il gruppo consiliare e Castelbuono, rimarranno delusi, in quanto continuerà ad essere presente e a fianco di ciascuno di noi, forti di poter essere supportati da uno dei massimi esponenti che hanno creduto nelle politiche sovracomunali, nel lavoro di squadra nel comprensorio, in altre parole nella “città a rete madonita policentrica e diffusa”.

 

Vorrei che qualcuno mi chiarisse il passaggio. Quando viene detto che Mario Cicero non abbandonerà il gruppo consiliare, significa che Mario continuerà a fare sia l’assessore a Campofelice che il consigliere a Castelbuono?

 

Vi chiedo, si può fare?

 

Ammesso che sia fattibile (ma non etico a mio avviso!) non sarebbe meglio che si dimettesse da consigliere, facendo così spazio ad un nuovo consigliere, che nel caso specifico (e mi farebbe piacere perché merita!) subentrerebbe a Mario, il giovane Alessandro Sarcona che non è stato eletto per un solo voto? Sarebbe anche un bel gesto di vero rinnovamento, verso un elemento più giovane e fresco. Tra l’altro un giovane appassionato (certo con i limiti di una militanza nell’ex UDC, scusatemi ma il Grillo che è in me non può farne a meno!) della politica castelbuonese, che durante la campagna elettorale si è ben distinto. Spero di avere frainteso la dichiarazione, la quale in realtà ci comunica che Mario in realtà siccome tiene molto a Castelbuono e lo ha dimostrato da grande amministratore qual’è, che in realtà continuerà a dare il suo contributo al nostro paese esternamente, tramite la sua militanza nel Partito Democratico. Se invece ho capito bene, se mi posso permettere, Mario fatti da parte e dimostra che la politica può cambiare se stessa!

 

Caro Mario non me ne deve volere. Io lo rispetto come persona, mi fa molta simpatia perché è sempre stato disponibile con tutti, non ha mai assunto il ruolo di burocrate nel senso stretto del termine, ed  ha fatto grandi cose, e se devo essere sincero un pò lo rimpiango anch’io, nonostante tutti “i difetti” del suo modo di fare politica.

 

Ma d’altronde nulla è eterno a questo mondo, tranne forse proprio la volontà dei politici che poi alla fine vogliono continuare a ricoprire un ruolo predominante nella vita politica che riguarda tutti noi cittadini. Lo so cosa pensate! Il mio discorso può sembrare ambiguo, ma vi giuro che in questo caso sono molto combattuto, e guardate il caso di Mario Cicero.

 

Sembra quasi essere divenuto come “il cavallo di razza” (o lo sceccu di razza!) conteso dalle squadre di calcio.

 

Un motivo ci sarà pure! Certo a mio avviso, come sostengo da sempre la politica deve essere un servizio al cittadino, ma così caro Mario e mi devi scusare per la schiettezza, non si fa altro confermare lo stereotipo della classe politica che genera ed alimenta se stessa. So che i vostri pareri saranno discordanti, che forse Mario può rappresentare l’eccezione, come lo sono molti amministratori italiani. Ma il fatto è, che se non cambia il modo di fare la politica…finché non cambia “QUESTA POLITICA” continueremo a reiterare certi cliché.

 

Ma a questo punto chi pensa che sia lecito e giustifichi che “si possa campare di sola politica”, non ha diritto di lamentarsi, se poi la classe politica è sempre la stessa mantenuta per anni e anni a spese dei contribuenti. Bisogna avere il coraggio di cambiare le cose. Noi del MoVimento 5 Stelle ci stiamo provando. Saremo populisti, saremo pure impreparati rispetto ai politici di lungo corso, ma siamo cittadini stufi di dare mandato ad altri, su ciò che poi il più delle volte non viene fatto, naturalmente a nostre spese.

Chiudo con un recente post di Beppe Grillo che lascia intuire il pensiero di quelli come noi “populisti e qualunquisti”, si intitola:
L’antipolitico
Il signor Q (è un nome di fantasia) ha perso il posto di lavoro, il figlio è da sempre disoccupato, gli è stata recapitata una cartella di Equitalia di 10.000 euro su cui sta indagando un commercialista che gli fa credito, la moglie ha bisogno di costosi medicinali a pagamento, non riesce a onorare le scadenze del mutuo e dovrà lasciare il suo appartamento, le bollette dell’acqua, del gas, della spazzatura, dell’energia elettrica sono mazzate che non prova neppure più a schivare. Gli arrivano ogni mese in piena faccia e le paga quando può insieme alla mora. La figlia ha rischiato uno stupro e in casa hanno già subito un furto. La porta blindata la sta pagando a rate. Nel fine settimana è sempre in fuga dall’inquinamento. L’aumento della benzina gli consente però solo un’autonomia di 50 km (andata e ritorno) per uscire dalla città, deve tornare indietro quando la spia della benzina diventa rosso incandescente. Il nonno si è spento da poco insieme alla sua pensione che contribuiva alla spesa settimanale alla Lidl, lasciando così la famiglia nella disperazione.

 

Il signor Q è un antipolitico viscerale, da sempre. “La politica è sporca (per questo lui se ne lava le mani)”. “La politica la fanno i politici”. “Io ho altro da fare che occuparmi di politica”. “C’è chi lavora e chi fa politica e io lavoro”. Il signor Q (quanti milioni di signor Q dormono da sempre sonni beati in Italia?) detesta la politica. Ma se lui non si occupa di politica, è la politica che si occupa di lui. Lo spolpa vivo. Gli toglie i diritti civili, la libertà di informazione, il diritto alla salute, la casa, il lavoro, la sicurezza, un futuro per i suoi figli. L’antipolitica del signor Q ha le sue radici profonde nel distacco tra cittadino e Stato, tra un mondo ideale, e inesistente, dove si coltivano i propri interessi privati, e il mondo “là fuori” che non busserà mai alla tua porta. Ognuno vale uno, ma chi non partecipa vale zero.
Da sempre si dice che “la politica è partecipazione” (G.Gaber), allora partecipiamo!
Alla prossima.
Il Grillo Castelbuonese

 

 

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