il sindaco Cicero e Le Fontanelle: un passo avanti e due indietro

(Riceviamo e pubblichiamo) – Ieri sera al Consiglio Comunale di Castelbuono è andato in scena uno strano tipo di danza.
Il gruppo che sostiene il Sindaco Cicero, dopo avere fatto un passo avanti, dichiarando di volere ascoltare tutte le proposte che sarebbero venute fuori dai cittadini intervenuti al consiglio aperto, e dopo avere riconosciuto che le proposte erano state fatte con spirito costruttivo, ha fatto due passi indietro, respingendo un documento presentato da Castelbuono in Comune, con il sostegno dei Promotori del Manifesto per Le Fontanelle e di quattro partiti e movimenti politici.
Il documento bocciato impegnava l’amministrazione ad adottare le necessarie iniziative al fine di modificare il progetto Monaco in sette punti, ritenuti indispensabili per realizzare una vera struttura teatrale poli-culturale, e che non stravolga i luoghi dal punto di vista paesaggistico, architettonico e della tutela dei beni archeologici.
Esso è stato proposto anche tenendo conto delle indicazioni scaturite da quasi tutti gli interventi susseguitisi nei due giorni, da parte di firmatari del Manifesto, di rappresentanti di forze politiche e della Consulta giovanile.
Anche se si tratta di richieste conosciute e condivise da moltissimi cittadini, non sembra superfluo trascrivere il dispositivo del documento bocciato dai seguaci del Sindaco Mario Cicero, che aveva carattere propositivo e di dialogo.
“Al fine di raggiungere questo obiettivo, il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta comunale ad intervenire, con la collaborazione propositiva di quanti oggi chiedono la realizzazione di un teatro oltre che di un centro poli-culturale, perché vengano recepite le seguenti modifiche al progetto che non richiedono modifiche agli strumenti urbanistici:
a) Destinazione della zona sotto il palcoscenico, a livello -1, oggi destinata a gabinetti pubblici, a camerini e servizi per gli artisti
b) Progettazione di un palcoscenico vero e fisso, che preveda gli elementi minimi per ospitare compagnie che debbano rappresentare opere con presenza di scenografia. Il palco fatto con pannelli modulari senza alcuna progettazione di impianti scenici è inutile
c) Allargamento della platea, attualmente poco più di un corridoio, a scapito del foyer, le cui dimensioni competono con la platea. Ampliamento da realizzare solo per il livello 0 della platea e non determina, complessivamente, alcuna variazione né di planimetria né di volumetria
d) Spostamento del corpo scala che permette l’accesso alla galleria, dalla platea ad altra zona al fine di aumentare la larghezza della platea riducendone la disarmonia.
e) Eliminazione delle pareti vetrate oggi previste per i muri nord (di fronte la torre del Castello) e sud (di fronte la centrale Via S. Anna) che determinano con certezza problemi di infiltrazioni acustiche e luminose nocive per le rappresentazioni e la climatizzazione
f) Eliminazione o ridimensionamento a viottolo pedonale, per un utilizzo solo occasionale e solo per esigenze di servizio, della nuova strada lato Madonna della Catena, in modo che non comporti ulteriori movimenti di terra oltre quelli già compiuti negli anni recenti
g) Sostituzione del previsto tetto in rame, che sarebbe un fatto unico e poco comprensibile nell’area castellana, con un tetto in coppo siciliano, più intonato ai materiali e alla consistenza dei tetti di quell’area”
Ma ecco i due passi indietro: il gruppo che fa riferimento al Sindaco Mario Cicero, a fine seduta, ha tirato fuori, per niente a sorpresa, un altro documento bell’e fatto, pronto chissà da quanto tempo, che esprime apprezzamento per il progetto Monaco e impegna l’amministrazione a proseguire nelle procedure di gara, salvo concedere appena 15 giorni per verificare la possibilità di apportare alcune modifiche.
A questo punto però si è andati un po’ fuori copione, con il Sindaco che sembrava disposto a recepire tutte le indicazioni del documento della minoranza, e i suoi consiglieri che invece si mostravano poco disposti, creando non poche confusioni alla Segretaria Comunale; alla fine del tira e molla, alcune indicazioni sono state inserite e altre no. Questo inserimento però appare speculativo, finalizzato a dare l’immagine di essere aperti, come hanno ripetuto tante volte ieri sera. Ma le aperture si sono viste con il documento preconfezionato!
In sintesi, la maggioranza del Sindaco Mario Cicero ha votato un documento che recepisce formalmente e in maniera vaga alcune modifiche proposte da noi, ma si arrocca nella difesa dei gabinetti pubblici dentro al Teatro, della strada in zona archeologica (a proposito: ancora il Sindaco insiste che essa esiste da quarant’anni, in spregio alla memoria dei castelbuonesi e della documentazione fotografica esistente), e delle discutibili, impattanti megavetrate, oltretutto non funzionali dal punto di vista energetico.
Ovviamente è stato bocciato invece il documento di Castelbuono in Comune, ben più chiaro e completo, da noi condiviso.
Nonostante tutto vogliamo essere propositivi, e siamo disponibili, nella misura in cui ci sarà reso possibile, a monitorare con spirito di collaborazione l’esito degli impegni presi dal gruppo del Sindaco Mario Cicero, e a cercare con il dialogo di portare gli stessi consiglieri e il Sindaco a condividere tutte le nostre richieste.
Ma sia chiaro che proseguiremo nel portare avanti con ogni mezzo le nostre richieste, TUTTE, perché sacrosante e condivise dai cittadini di Castelbuono, e perché sappiamo che saranno le future generazioni a giudicare le scelte che vuole imporre l’amministrazione al momento in carica.
I PROMOTORI DEL MANIFESTO LE FONTANELLE
Che schifo! Tante ore di inutili chiacchiere e di bugie. Assoluto asservimento dei consiglieri di maggioranza nei confronti del loro capo e contro l’opinione di tutto il paese. Maggioranza di che poi? Non vi vuole più nessuno!
no vabbè, ma l’apertura del capogruppo Sapuppo la vogliamo analizzare? una palumma senza feli e tutti ci sono cascati, che interventi soft, che complimenti a destra e a manca… ma allura ull’ati capitu, fedelissima del re è
Non so se ha fatto ridere di più l’apertura o la chiusura della signora Sapuppo.
Nella prima seduta voleva sembrare la nonna di cappuccetto rosso ieri sera ha fatto vedere chi veramente si nascondeva dietro di lei.
Ci speravo che i consiglieri si calavano con autorità nel ruolo per cui erano stati eletti , quello di ascoltare le istanze dei cittadini e controllare la realizzazioni del programma , sognavo un’ atto di coraggio su questa vicenda che ha creato una ferita profonda , ma ancora una volta i consiglieri del sindaco non si sono dimostrati all’altezza del ruolo che ricoprono , dovevate stoppare il vostro leader che in questi passaggi delicati e per certi versi drammatici ha perso la statura di leader .
Chi crede alle “aperture” di questi è veramente “chiuso”. Ma veramente dopo quattro anni ancora non avete capito con chi avete a che fare?
la sensazione è che la seduta sia stata come un mezzo di distrazione di massa, per raffreddare il clima politico che stava cominiciando a portar via consensi al primo cittadino in carica. In tal senso dovrebbe vedersi come un’operazione di immagine, con la quale si tappa la bocca ai non addetti ai lavori, facendo passere una verità percepita quale:”alla fine il sindaco ha accettato alcune delle proposte di questo benedetto comitato, per cui risolta qua…”. In tal modo si disinnescherebbe la potenziale “PERCEZIONE” (SCUSATE IL TERMINE ABUSATO, MA OGGI SI RESTA A QUELLO) sulla massa elettorale di un comportamento non apprezzato.
La realtà è che sono chiacchiere, sinchè non sarà ufficializzata una variante progettuale, sulla quale potrà giudicarsi se il salvabile sia stato salvato.
Onestamente a mio parere per averlo visto sempre, cominciando da bambino in cui ci stava magicamente il cinema, le fontanelle non mi sembra quell’obbrobrio o quel mostro cosi vilipeso. Risolta la copertura, la voumetria la lascerei, ristrutturando il salvabile. Ma, si sa, de gustibus disputandum non est.
L’unica (magra) soddisfazione si avra’ alle prossime elezioni, quando pero’ molti danni saranno gia’ stati fatti, ma almeno i cittadini avranno detto (e fatta valere) la loro!
Si ascoltino le proposte di ingegneri e architetti che la dovrebbero sapere pi*u lunga di quelle dei cittadini. Inoltre il Signor Mario Cicero la deve smettere con le sue petulanza, ignoranza, saccenteria e narcisismo. Che sia chiaro una buona volta per sempre: le decisioni – a tutti i loro livelli – sono democratiche,. se espresse da cittadini „maggiorenni“ , nel senso kantiano, e non da proletari e precari. I tempi, quando il Sindaco Luigi Carollo 10 minuti prima del Consiglio si permetteva di dire di andare ad „erudire i pupi“ sono ormai lontani. Cicero si comporta come un commissario del popolo di bassa tacca, stile ex UdSSR, senza avere ancora, purtroppo per lui, avere la minima idea (buona e/o cattiva) di Comunismo. Che vade retro, per favore. A provvedere alla redazione di un PRG per il cimitero (esiste una normativa in proposito) e ad affidare le urne cinerarie In lotticini di terreno di 1×1 m. della provvederanno sindaci più seri.