Il tribuno e la zanzara. Lettera di Antonio Alessandro sulle vie della zona artigianale

(MADONIELIVE – Giuseppe Spallino)

Il 31 marzo, in seguito a una delibera della giunta Cicero, sono state intitolate le strade della zona artigianale. Durante la campagna elettorale è seguita una polemica. Concluse le elezioni, riceviamo e pubblichiamo la lettera dal titolo “Il Tribuno e la Zanzara”, che ci ha inviato Antonio Alessandro, segretario locale dell’Asa-Confartigianato e figlio di Benedetto, cooperatore al quale è stata dedicata una via. Ovviamente siamo disposti a pubblicare eventuali repliche delle persone chiamate in causa.


 

Non è il titolo di una favola di Esopo, bensì l’interpretazione di due personaggi contemporanei che pensano di fare opinione all’interno della comunità Castelbuonese; e pertanto essendo personaggi pubblici, non me ne vorranno se intervengo su alcune loro affermazioni.
Gentile Direttore, chiedo ospitalità al suo giornale, lo faccio adesso, avendo aspettato la conclusione e la sedimentazione degli strascichi della campagna elettorale, non avendo ritenuto opportuno che le mie affermazioni potessero essere male interpretate, o peggio strumentalizzate nell’agone politico delle elezioni amministrative.
Castelbuono è la nostra amena cittadina, alla quale tutti ci sentiamo orgogliosi di appartenere, anche il Tribuno e la Zanzara, all’interno della quale la gente lavora, opera e spera di progredire, dove da più di un ventennio (forse 25 anni) deve essere consegnata a una nobile categoria, quella degli Artigiani, il luogo dove realizzare i propri manufatti e le loro produzioni.
La passata Amministrazione Comunale, alla fine di un percorso durato troppo (25 anni), dopo che sono state realizzate le opere di urbanizzazione e assegnate le aree della zona Artigianale, decide di fare pubblicamente l’inaugurazione dell’area e di intitolare le strade a quattro personalità Castelbuonesi che durante la loro vita hanno a vario e diverso titolo interpretato ruoli pubblici.
Castelbuono nel corso dei secoli ha avuto eccellenze nel campo delle scienze, delle lettere, della fede, e personaggi che, nei più vari settori, hanno fatto la storia del paese e ai quali giustamente, nel tempo, sono state intitolate vie del centro storico.
La zona Artigianale sicuramente non è il salotto buono, non è il biglietto da visita per i turisti, non è affollata di cittadini o di semplici passanti, piuttosto è luogo di fatica, è luogo dove produrre.
Io che per professione e per lavoro frequento le aree industriali, artigianali, le aree produttive, dove vado per incontrare imprenditori e artigiani, posso affermare che le strade delle aree solitamente sono titolate Lotto 1-2-3-4; oppure Asse I, II, III, IV; o Corpo A-B-C-D; o, nel migliore dei casi, Viale dell’Industria, Viale della Astronomia e così di seguito.
La passata Amministrazione comunale ha voluto distinguersi, e ha intitolato quelle strade a quattro castelbuonesi identificandoli per il doppio ruolo sociale che essi hanno svolto per decenni:

– Benedetto Alessandro, Amministratore comunale e Cooperatore;
– Antonino Di Garbo, Amministratore comunale e Artigiano, promotore dell’Associazionismo degli Artigiani;
– Pino Gesani, Amministratore comunale e Imprenditore;
– Leonardo Sferruzza, Consigliere comunale e Sindacalista.

Uomini comuni, che però sicuramente avevano un contatto diretto e quotidiano con i cittadini e che hanno svolto con dignità ed equilibrio per decenni una duplice funzione sociale come amministratori, come imprenditori o come sindacalisti.
Ma tutto ciò per il Tribuno e per la Zanzara è colpa grave! Loro che sicuramente sono detentori assoluti della verità e del sapere, paladini della giustizia, profondi conoscitori e gelosi custodi delle più autentiche tradizioni Castelbuonesi, mai e poi mai avrebbero permesso ciò, loro. Il Tribuno, dall’alto del suo piedistallo, e la Zanzara, dalla forbita penna, emettono sentenze che sintetizzano il concetto “non si intitolano le vie di Castelbuono a codesti personaggi”. No, mai, una cosa del genere è assolutamente inaccettabile, loro che non transigono sul rispetto delle regole, loro che brillano di luce propria e sono dotati di fervida fantasia, sicuramente avrebbero voluto chiamare le strade: Lotto 1-2-3-4; oppure Asse I, II, III, IV; o Corpo A-B-C-D.
Il Tribuno, addirittura, ha dedicato una corposa porzione di un suo comizio per definire i familiari “vittime” di chissà quale macchinazione politica, come se tra i problemi che affliggono il paese uno dei maggiori sia la toponomastica.
La Zanzara, inossidabile giornalista, fondatore, capo redattore, editore, di un celebrato quindicinale, nonché studioso, letterato, critico d’arte, poeta, naturalista, scienziato, storico e tantissime altre cose, non so nemmeno cosa abbia potuto scrivere nel suo giornale, però ha avuto la delicatezza il giorno stesso dell’inaugurazione di manifestarmi tutta la sua disapprovazione, anch’egli naturalmente puntualizzando che non si intitolano le strade a queste persone.
Ora, sicuramente, si può opinare sull’opportunità, sui tempi, sui modi ed anche sulle scelte delle persone; per educazione, per convinzione, per cultura sono stato abituato alla dialettica, al confronto, alle critiche.
Ma essere definite “vittime” di strumentalizzazioni, cari Tribuno e Zanzara, è ridicolo, perché vi posso assicurare e testimoniare che il sottoscritto, i propri familiari, gli altri familiari, sono ORGOGLIOSI e FIERI della intitolazione delle strade che ricordano i propri familiari, e siamo GRATI all’Amministrazione Comunale e ai tantissimi concittadini che, al di là delle appartenenze e convinzioni, hanno manifestato il loro compiacimento.

Illustre Tribuno Peppinello, la stima e la simpatia che ho sempre avuto verso la tua persona, ti assicuro che rimangono immutate, ma ritengo una grave mancanza di stile l’avere, pubblicamente e in maniera così saccente, ironizzato sulla qualità delle persone.
Per quanto riguarda la Zanzara, dico a Ignazio che il rispetto alla Sua persona è assoluto, fa parte della buona educazione alla quale la mia famiglia mi ha abituato, ma non permetto a nessuno di dare gratuiti giudizi negativi sulla figura di mio Padre e delle altre persone.

Che piaccia o no all’illustre Tribuno e alla pungente Zanzara, quelle persone che i meno giovani hanno conosciuto e apprezzato saranno ricordate per la loro azione politica e sociale.
E invece, il ricordo “pubblico”, da distinguere sempre dal ruolo privato, che personalmente ho sul Vostro operare è il seguente:
– per il Tribuno, la sapiente ed elegante satira cabarettistica, e la sua azione politica, ritengo che abbiano raggiunto l’apice e il massimo splendore fuori dai confini Castelbuonesi, magari sulla spiaggia di Santa Maria di Pollina;
– per quanto riguarda la Zanzara, non la ricorderò per le ardite campagne giornalistiche, né per l’esasperato giustizialismo, né per le sue sensazionali denunzie sociali, bensì per il perenne fastidio che ha sempre arrecato alla comunità Castelbuonese, appunto come le punture delle zanzare.

Castelbuono 10/06/2012

Antonio Alessandro 

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