Incubo Coronavirus. Appello di 18 sindaci madoniti «Rischi alti, poche mascherine»

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sull’emergenza Coronavirus in Sicilia”. Un’intera comunità, quella madonita, per bocca di diciotto sindaci fa appello al governo nazionale e alla Regione Sicilia contro la carenza di presidi sanitari per contrastare i contagi da virus. Ad un centinaio di chilometri di distanza, pure il sindaco di Monreale si rivolge al presidente del Consiglio soprattutto per sostegni economici a migliaia di cittadini in gravi difficoltà. Il primo accorato appello è partito ieri mattina con una lettera a firma di diciotto sindaci madoniti e della fascia costiera: Alimena, Aliminusa, Blufi, Bompietro, Campofelice di Roccella, Castelbuono, Cefalù, Collesano, Gangi, Geraci, Gratteri, Isnello, Lascari, Montemaggiore, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Pollina, San Mauro Castelverde.

Questi amministratori temono che il contagio da Covid-19 si propaghi nel loro territori con estrema facilità e lamentano gravi carenze di presidi protettivi. «La criticità più rilevante – scrivono – sembra essere rappresentata dai soggetti asintomatici che costituiscono un potenziale veicolo, anche inconsapevole, di contagio. Specifiche categorie di persone risultano maggiormente esposte a contagio. Proprio in ragione delle loro precipue funzioni diversi individui, infatti, presenti nei territori di nostra competenza si ritrovano ogni giorno “sul campo”, senza protezioni per assicurare tutto ciò che è necessario per il contenimento dell’emergenza. Ci riferiamo, in particolare, alle forze dell’ordine, polizia, carabinieri, guardia di finanza, corpo forestale, polizia locale, agli amministratori, ai sindaci, ai medici di famiglia, agli operatori sanitari e socio-assistenziali e a tutti i volontari che supportano la macchina dei soccorsi.

Pertanto chiediamo al presidente della Regione, al presidente del Consiglio di prevedere, con carattere di urgenza, adeguate misure di intervento., Si richiede la tempestiva possibilità di sottoporre al tampone rinofaringeo o ad altri esami utili, tutti gli operatori e di rifornire le stesse categorie dei necessari e adeguati dispositivi, da guanti monouso, a soluzioni disinfettanti ad adeguate mascherine sanitarie a norma Ce». «I nostri piccoli paesi – afferma Marcello Catanzaro, sindaco di Isnello – sono popolati in gran parte da anziani, i soggetti più esposti. Senza adeguate precauzioni temiamo fortemente per la loro salute. In paese stiamo registrando un ritorno di giovani fuori sede. Per precauzione tre sono in quarantena. Abbiamo grande bisogno di materiali protettivi». Preoccupato anche Leonardo Neglia, sindaco di Petralia Sottana. «Tutti i servizi comunali sono ridotti allo stretto necessario – dice Neglia – per evitare contatti. Farmacie, negozi e uffici sono sprovvisti di guanti e mascherine. Una ditta di Bompietro sta realizzando mascherine alla buona. Ma non basteranno. C’è una raccolta fondi da destinare all’ospedale di Patralia per comprare presidi».
(Fonte: ilovepalermocalcio.com)

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